Heaven’s Vault Recensione | Viaggio nel mondo delle parole
Un alfabeto alieno da decifrare e una storia che si adatta alle nostre decisioni: l’avventura inkle parte con ottime premesse.
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a cura di Francesco Ursino
Quando lo studio inkle pubblica un nuovo gioco, è bene stare attenti: di solito, infatti, ne esce qualcosa di buono. È stato questo il caso di 80 Days, una deliziosa avventura testuale che dava l’occasione di rivivere le atmosfere dell’opera di Jules Verne, ovvero Il giro del mondo in ottanta giorni. Ancora, con i vari episodi di Sorcery!, lo sviluppatore inglese ci ha riportato indietro nel tempo, all’epoca dei libri interattivi. Con Heaven’s Vault, però, lo studio ha voluto creare il suo progetto forse più ambizioso e articolato. Scopriamo come è andata.
Un (quasi) amico di nome Six
Prima di tutto, cos’è di preciso Heaven’s Vault? Secondo gli stessi sviluppatori, si tratta di una un’avventura incentrata sull’archeologia. Come da tradizione inkle, la parola avrà un ruolo predominante, ma non nel modo in cui siamo stati abituati fino ad ora.
Andiamo con ordine: il gioco ci mette nei panni di Aliya Elasra, un’archeologa chiamata a esplorare i corpi celesti dell’area di Nebula. La nostra, accompagnata dal robot Six, è in cerca di risposte alle sue numerose domande. L’inizio del viaggio, però, si rivela ancora più enigmatico, visto che Aliya entra in contatto con un antico manufatto impreziosito da alcune iscrizioni in lingua sconosciuta. La nostra, esperta in antiche civiltà aliene, proverà fin da subito a comprendere il significato delle iscrizioni, e sarà proprio questa una delle dinamiche che influenzerà una storia che, come da tradizione inkle, sarà totalmente nelle nostre mani.
Tradurre in maniera errata le iscrizioni che si incontrano nel corso della storia, infatti, non fa terminare il gioco, ma determina semplicemente un diverso svolgimento del plot, che avrà di conseguenza uno sviluppo sempre diverso, ma nonostante ciò fluido e privo di intoppi. Probabilmente è proprio questa fluidità il merito maggiore di un titolo che, tutto sommato, rappresenta un caso a sé nel panorama delle avventure odierne.
“Heaven’s Vault non è la tua tipica avventura lineare” scrivono infatti gli sviluppatori su Steam. E questo è sicuramente vero. Il gioco sottolineerà ogni nostra interazione di un certo peso con ambientazioni, oggetti e personaggi. Tutto quello che abbiamo fatto e appreso viene inserito in una timeline, simile a quella di 80 Days, che aiuta a ricostruire sia le nostre azioni, che gli avvenimenti passati.
In Heaven’s Vault, infatti, il giocatore è chiamato a scoprire il mistero di un’antica civiltà, e i suoi segreti si sveleranno man mano che si prosegue nella storia. Dobbiamo dire che, a un primo impatto, il gioco forse non ha l’immediatezza e il fascino di 80 Days e Sorcery!, anche per via del gameplay, di cui parleremo tra poco. La grande forza delle avventure inkle, però, è ben presente. Il modo quasi unico di costruire un intreccio capace realmente di rispondere alle nostre azioni fa di Heaven’s Vault un’avventura realmente story-driven, sebbene in maniera forse meno evidente che nei titoli passati.
Nello spazio in barca a vela
Heaven’s Vault è un’avventura testuale che si traveste da avventura grafica tradizionale. Nel gioco, infatti, saremo chiamati a comandare Aliya in prima persona, e a esplorare ambienti di dimensioni medio-piccoli. In aggiunta, per viaggiare tra due siti di interesse della galassia di Nebula dovremo affrontare dei viaggi a bordo di uno strano mezzo, a metà tra una navicella e una barca, che dovrà essere comandato.
Questi viaggi si rivelano spesso importanti perché danno modo di accedere a manufatti che aiutano a interpretare meglio il misterioso alfabeto di cui abbiamo parlato in precedenza. Da un punto di vista pratico, però, l’esperienza di gioco in questi frangenti non è proprio il massimo, visto che guidare la navicella ci è sembrata un’attività piuttosto noiosa e più lunga del dovuto.
In ogni caso, il fulcro del gioco è proprio la scoperta graduale del significato del misterioso linguaggio. Nel concreto, dopo ogni ritrovamento di un’incisione il gioco ci metterà davanti una schermata con quelle che sono parole da identificare. Accanto a queste il titolo fornisce alcune alternative in inglese, da collegare in modo opportuno. Dobbiamo ammettere che le prime volte siamo andati letteralmente a caso, anche perché non avevamo alcun riferimento.
The cat is on the table
Col passare del tempo, e il ritrovamento di altre iscrizioni, Aliya riuscirà a confermare l’esattezza della traduzione delle varie parole, fino ad arrivare a trasposizioni sempre più corrette. Per arrivare a ottenere un risultato adeguato bisogna prestare molta attenzione ai dialoghi tra la protagonista e i personaggi secondari. Proprio i dialoghi possono celare informazioni che in un primo momento magari non si valutano come importanti, e che invece nel momento di tradurre possono tornare molto utili.
Ma, come detto, Heaven’s Vault dà anche la possibilità di sbagliare, e le conseguenze sono evidenti. Interpretare in modo sbagliato le iscrizioni farà andare la storia verso binari differenti. Anche per questo è necessario esplorare per bene tutti gli ambienti e parlare con tutti gli NPC, compreso Six, a cui è possibile sempre rivolgere molte domande e osservazioni. Certo, non tutti i personaggi secondari saranno felici di aiutarci e, anzi, in alcune occasioni ci metteranno i bastoni tra le ruote.
Heaven’s Vault, quindi, è un interessante ibrido che, in un primo tempo, non ci aveva particolarmente appassionato. Con il passare delle ore, però, abbiamo iniziato ad apprezzare il sistema di gioco, piuttosto schematico per quanto riguarda il gampelay, ma sicuramente molto complesso sul lato narrativo.
Un robot rétro
Dal punto di vista grafico, Heaven’s Vault propone una commistione tra elementi 2D e 3D. Le ambientazioni tridimensionali ospitano le figure a due dimensioni dei protagonisti, realizzati a mano e con una certa maestria. In alcuni frangenti, l’aspetto e i movimenti di Aliya ci hanno ricordato quelli delle vecchie avventure grafiche in rotoscope, come The Last Express, e questo ha dato al gioco un piacevole tocco rétro. Nel complesso, quindi, l’aspetto grafico non stupisce per qualità o dettaglio, ma fa comunque il suo dovere.
Dal punto di vista audio, invece, dobbiamo sottolineare il doppiaggio del personaggio di Aliya, che in alcuni frangenti esprimerà a voce i propri pensieri. Per la maggior parte del tempo, però, il titolo proporrà esclusivamente linee di testo da leggere. La quantità di contenuti scritti cui si andrà incontro è molto elevata, come da tradizione inkle. Mancando la localizzazione in italiano, i giocatori meno avvezzi all’inglese potrebbero avere più di una difficoltà a comprendere cosa sta succedendo, anche perché l’attività principale del gioco è proprio quella di tradurre una lingua antica e sconosciuta in inglese.
Sul fronte hardware, il gioco si è dimostrato particolarmente leggero. La versione da noi provata, quella PC, non ha presentato particolari problematiche dovute a bug o problemi tecnici. Il titolo, infine, è risultato tranquillamente giocabile sia con il pad che con mouse e tastiera.
+ Esperienza realmente basata sulle azioni dei giocatori
+ Piacevole aspetto rétro di alcuni elementi grafici
- Solo per chi conosce bene la lingua inglese
7.7
Heaven’s Vault è un prodotto meno immediato (e forse affascinante) di 80 Days, ma comunque in grado di intrigare gli appassionati di avventure testuali e punta e clicca, anche grazie a una piacevole estetica rétro. Alcune fasi di gameplay sono più riuscite di altre, e la narrativa stessa impiega un po’ prima di diventare interessante. Nel complesso, però, la maestria inkle nel creare storie che si adattano realmente alle decisioni del giocatore è presente anche in questo titolo. È questo, probabilmente, il merito maggiore di un’avventura che, per essere vissuta appieno, richiede una conoscenza abbastanza approfondita dell’inglese.
Voto Recensione di Heaven’s Vault Recensione | Viaggio nel mondo delle parole - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Idea di fondo originale e affascinante
-
Esperienza realmente basata sulle azioni dei giocatori
-
Piacevole aspetto rétro di alcuni elementi grafici
Contro
-
Alcune sezioni di gameplay non molto ispirate
-
Solo per chi conosce bene la lingua inglese
Commento
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