Halo Infinite, una nuova speranza
L'analisi del trailer E3 2019 "Discover Hope" dell'esclusiva Xbox One, Project Scarlett e Windows 10
a cura di Paolo Sirio
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: 343 Industries
- Produttore: Microsoft
- Distributore: Microsoft
- Piattaforme: PC , XONE , XSX
- Generi: Azione
- Data di uscita: Natale 2021
La conferenza Xbox per l’E3 2019 si è conclusa con un trailer, intitolato “Discover Hope”, di Halo Infinite, che sarà disponibile fin dal lancio di fine 2020 anche su Project Scarlett. Come vociferato nel pre-media briefing, dunque, abbiamo potuto assistente alla seconda presentazione del titolo in sviluppo presso 343 Industries, stavolta una porzione estrapolata dal gioco e non una dimostrazione dell’engine SlipSpace – per quanto, lo vedremo più avanti, già quel teaser avesse degli elementi di storia importanti su cui riflettere in relazione al posizionamento del gioco nella timeline della serie.
Discover Hope ha dato inizio al viaggio nella narrazione di Infinite, che proseguirà il prossimo anno all’E3 e ovviamente all’interno del gioco, e pertanto abbiamo parecchie cose di cui discutere circa le novità che introdurrà questo capitolo sotto il profilo della storia, i collegamenti con il predecessore diretto, e i link tra i due video che sono stati mostrati finora per promuovere l’esistenza del prodotto.
Seguono spoiler sul finale di Halo 5: Guardians
Il trailer è tratto dalla sequenza di apertura del gioco ed è girato interamente in-engine, e ciò vuol dire che il comparto grafico che abbiamo visto esibirsi in conferenza sarà lo stesso che rivedremo al day one, dove sarà anzi logicamente ancora più definito. “I contenuti qui sono certamente una parte reale del gioco che stiamo sviluppando”, ha spiegato Chris Lee, head of studio FPS di 343i, in un post su Halo Waypoint che citeremo spesso.
La seconda clip si svolge dopo il trailer d’annuncio dell’E3 2018: l’anello su cui si trova Master Chief nella prima è, presumiamo, quello che vediamo estremamente danneggiato nella nuova. La timeline è abbastanza chiara: nel video di debutto c’era la data ben visibile del 27 maggio 2560, 19 mesi dalla fine di Guardians; le date nel nuovo (tratte dal visore di Master Chief) parlano di una costruzione della nuova suit del 10 febbraio 2560 e di un’ultima modifica del 16 settembre 2561, quasi tre anni dopo la conclusione del precedente capitolo.
“L’universo porterà avanti la continuity di Halo 5 e in quel senso contiene le avventure che hanno portato fino a questo momento”, ha spiegato Lee, quindi possiamo aspettarci un collegamento diretto con quelle vicende e lo abbiamo, a dire il vero, già intravisto nel materiale apparso finora. “Introdurremo nuovi personaggi importanti, ma questa è la storia di Master Chief”.
L’anello
Secondo le speculazioni dello scorso anno, questo anello che vediamo distrutto in una sua consistente porzione dovrebbe essere lo Zeta, noto pure come Installazione 07. Questo anello è particolarmente importante perché sulla sua superficie ebbe fine lo scontro conclusivo della guerra tra i Precursori e i Flood. La guerra fu vinta da questi ultimi grazie alle esplosioni innescate dagli anelli, ma i Precursori si assicurarono, prima che fosse troppo tardi, di preservare delle specie in una location sicura chiamata Arca (accessibile tramite un portale posizionato sulla Terra).
Questo posto è particolarmente significativo perché è l’unico in cui i Precursori si siano serviti/abbiano vissuto in pace direttamente con gli umani, o meglio gli antenati del genere umano chiamati Tudejsa (“the people from here”, gli indigeni), che parlavano evidentemente un linguaggio molto diverso dal nostro come testimoniato da quei segni in stile rune visibili all’inizio del primo trailer.
Sarà anche un luogo in cui ci ritroveremo a scoprire alcuni degli aspetti più controversi nella relazione tra umani e Precursori, dal momento che questi ultimi erano soliti rapire esemplari della nostra specie in modo da poterli usare come cavie nella ricerca di una cura per l’infezione dei Flood.
Questo spiega come mai lo Zeta che vediamo oggi ha una vegetazione così ricca e sia stato adoperato in un contesto in cui 343 Industries vuole risvegliare il senso di “scoperta e meraviglia” tipico di Combat Evolved: rappresenta sotto qualunque prospettiva il punto ideale per far ripartire la saga in una chiave ancora più sandbox dei precedenti e ispirata a Combat Evolved, nonché ancora più imbevuta della mitologia di un franchise che quanto a narrazione ha pochi rivali.
La nuova tenuta di Master Chief è allo stesso modo molto interessante da analizzare. Si tratta di un modello MJOLNIR GEN3, da un punto di vista estetico e funzionale fortemente ispirato alla versione di Halo 3 sotto il profilo del design (ci saranno elementi di 4 e 5, così come di Legends), mentre il gioco punta ad avere una art direction “molto distinta”.
Nel trailer vediamo che la suit è stata creata nel 2559 ma è stata modificata da Catherine Halsey, madre del programma degli Spartan che Chief incontra alla fine di Guardians, nel 2561. Questo vuol dire tre cose: Halsey è ancora viva dopo Guardians; la vedremo nel gioco; il gioco dovrebbe essere ambientato circa tre anni dopo Guardians.
Master Chief e Cortana
Una prima schermata piena di codici aveva nascosto key per abbonamenti da 12 mesi a Xbox Game Pass Ultimate, come hanno scoperto i fan più curiosi, mentre in una successiva ci sono riferimenti come life support, visor, weapon, run, e “abilità”, che potrebbe suggerire un ritorno delle abilità viste in Halo Reach.
Quando Master Chief si rimette il chip compare una schermata in cui viene spiegato che non è stata inserita alcuna IA (che invece dovrebbe essere contenuta nel chip stesso) ma parla di “contenimento dell’arma”. Mentre ci fa specie che il personaggio non goda di una sua intelligenza artificiale in questa fase, ciò aprirebbe ad una delle teorie più intriganti e credibili su dove voglia andare a parare la storia.
La fine del trailer è ambientata in una struttura dei Precursori e vede Master Chief “riconnettersi”, non si sa con chi o cosa; la voce che possiamo ascoltare alla fine del breve passaggio è quella di Cortana, che in Halo 5 si era unita ai Guardiani, le IA dei Precursori, allettata dall’idea di aggirare la piaga della rampancy e del reset completo ma uscendone totalmente deviata. La clip suggerisce un ritorno di fiamma tra i due personaggi ad un certo punto della narrazione (“ti ho scelto perché eri speciale, sapevo che saremmo stati perfetti insieme”), nonostante Cortana sia di fatto diventata il villain della saga, in maniera completamente inaspettata, ma c’è un “però”.
C’è una possibilità, infatti, che la riconnessione con Cortana non sia altro che uno stratagemma per rimetterla all’interno della tenuta di Chief e ‘disinnescarla’ in qualche modo – lo stratagemma sarebbe stato preparato dalla Halsey nel gap tra 5 e Infinite, e introdotto nell’ultima modifica del 2561. Sarebbe una sorta di rovesciamento del quinto capitolo, in cui era stata Cortana a manipolare il nostro eroe.
Il pilota
Il pilota che vediamo farsi largo nel nuovo trailer è un nuovo personaggio nell’universo di Halo e non un soldato a caso delle forze della UNSC, dal momento che avrà un ruolo specifico nella storia di Infinite. Il suo status di speciale sarebbe acquisito d’ufficio visto che si è sentito dire quel fantastico “status report” del protagonista della saga, che è già il nuovo “ho bisogno di un’arma” per quanto ci riguarda.
Chief è il centro della storia ma 343 Industries voleva portare il personaggio del pilota all’attenzione del pubblico, in questa fattispecie, dal momento che di tale personaggio condivideremo il senso di “mistero e meraviglia” che la serie ha avuto alle origini. Ma cosa sappiamo su di lui? Lo studio head ha spiegato che per ora non c’è l’intenzione di rivelare altro sul suo conto, ma possiamo fare qualche elucubrazione in proposito, ovviamente.
Il pilota dell’Echo 216 dovrebbe essere uno dei quattro che abbiamo visto muoversi, ponendo dei razzi segnalatori al suolo, sull’anello Zeta nel primo trailer. Poi, evidentemente per una battaglia furiosa sull’anello – quei raggi esplosi alla fine del trailer #1 ne sono la prova -, è dovuto scappare, unico superstite, scoprendo soltanto dopo un anno nello spazio, lasso di tempo in cui gli è cresciuta parecchio la barba, che anche Master Chief era sopravvissuto, per l’ennesima volta fluttuante nello spazio.
Qualcuno ci ha visto un collegamento con la crew dell’Echo 419 che ha condotto l’operazione sull’installazione 014 di Halo Combat Evolved, ma ciò vorrebbe dire averlo fatto restare abbandonato nello spazio per 8 anni o giù di lì, e la cosa sembrerebbe improbabile visti anche le finestre temporali ristrette in cui sono localizzati i diversi capitoli.
Nel trailer lo abbiamo scorto guardare degli ologrammi della famiglia, in lacrime, perché pensava fosse giunta la sua ora; viene a questo punto avvertito della presenza di una unità “amica” all’eterno e inizia disperatamente a provare di contattarla, fino a quando, gettando lo sguardo oltre il finestrino della sua astronave, scopre che questa altri non è che Master Chief. Lo recupera e lo salva, scoprendo la speranza – la “Discover Hope” del titolo del trailer – per se stesso (di tornare a casa) e per l’umanità dopo i fatti di Halo 5: Guardians e questa battaglia su Zeta.
“Reboot spirituale”
A margine, Lee ha discusso del concetto di “spiritual reboot” che sta fungendo da luce guida dell’intero progetto: lo studio vuole “assicurarsi che questo sia un punto d’inizio perfetto anche per i nuovi giocatori”, dal momento che Infinite ha l’ardire di presentarsi al lancio di una console e avrà dunque un’esposizione mediatica se possibile ancora maggiore. Senza dimenticare che più persone riesci a coinvolgere col single-player, più te ne ritrovi per il multiplayer, i cui piani non sono stati ancora discussi ma saranno fondamentali per uno sparatutto del genere.
“Questa storia segnerà l’inizio di un nuovo capitolo e una nuova sfida per Chief, ma rispetterà e continuerà i temi che hanno portato fino a questo punto. Se non hai mai giocato Halo prima, questo sarà un grande momento per saltare su nella storia: arriverete nel mezzo di un universo in guerra con un senso di storia che sottostà il tuo ingresso nel mondo”.
Se vi spaventa l’idea di mettere piede in un universo già formato da anni, sappiate che 343 Industries introdurrà tanto contesto, non sappiamo ancora se tramite l’uso di cut-scene o altri espedienti, e dei “guidepost”, dei segnali e degli indizi che forniranno un quadro generale delle vicende che hanno portato alla situazione attuale di Master Chief e soci. Per tutte queste ragioni lo studio “non vuole semplicemente sviluppare un sequel”.
Un percorso, quello avviato da Infinite, che porterà avanti la trilogia avviata con Halo 4 (che per certi versi, con la svolta di Cortana, sembrava stesse partendo in realtà nel quinto capitolo, a dirla tutta) sulla base del motore grafico SlipSpace, che il team ritiene servirà il franchise “per i prossimi dieci anni” e sfrutterà non solo la potenza di Project Scarlett ma anche quella di Xbox One, che a detta degli sviluppatori non è stata ancora espressa appieno.
Un percorso che si focalizzerà sulle emozioni e sull’aspetto umano della vicenda, sia attraverso personaggi come il pilota e la sua vicenda personale, sia sfruttando le caratteristiche del nuovo engine che permetterà di mettere in campo “tecnologie e tool, dalle inquadrature alla cattura facciale che ci consentiranno di raccontare storie intime come i momenti cui avete assistito in Discover Hope’”.
Le musiche faranno parte dello stesso quadro – spettacolare il tema ascoltato nel trailer, curato da Curtis Schweitzer, così come la traccia nella struttura dei Precursori che si presenta come un tipico accompagnamento in un passaggio di curiosità e meraviglia – e saranno supervisionate da Joel Yarger (God of War, Uncharted) in collaborazione con l’audio director della squadra di Seattle, Sotaro ‘Tajeen’ Tojima.
Quanto al futuro, 343i ha ribadito la promessa di voler lavorare a questo gioco fin dalle fondamenta con la collaborazione della community, in modo da non ripetere gli errori del lancio di Halo: The Master Chief Collection; questo vuol dire un rinnovato impegno per il programma di flighting, che vedrà il susseguirsi di diverse build fornite ai membri più attivi per ascoltare il loro parere sui punti chiave dello sviluppo. L’E3 2020 “sarà un grande momento”, ha spiegato Chris Lee, dove immaginiamo Halo Infinite mostrerà il suo gameplay di nuova generazione, powered by Project Scarlett.