Immagine di Halo Infinite ha smesso di piangere sul latte versato
E3 2021

Halo Infinite ha smesso di piangere sul latte versato

La strada è ancora lunga ma adesso 343 Industries dà l'idea di sapere cosa sta facendo

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a cura di Paolo Sirio

Informazioni sul prodotto

Immagine di Halo: Infinite
Halo: Infinite
  • Sviluppatore: 343 Industries
  • Produttore: Microsoft
  • Distributore: Microsoft
  • Piattaforme: PC , XONE , XSX
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: Natale 2021

Doveva essere la ciliegina sulla torta dell’evento E3 2021 di Microsoft e, duole dirlo, ha ancora una volta faticato a prendersi il ruolo da protagonista in uno showcase Xbox, pur dimostrando di avere molto da dire e una posizione che andrà costruendosi nel tempo. Halo Infinite è tornato ma, abbastanza clamorosamente, non ha ancora una data d’uscita e, per il ritardo che ha accumulato, arranca nell’esibire un’identità next-gen dinanzi a colossi che avranno bisogni di (molti?) altri anni per arrivare sul mercato e su Xbox Game Pass.

Per la sostanza che ci mette, però, tra il materiale mostrato all’Xbox & Bethesda Games Showcase e l’appuntamento di poco più di dieci minuti concentrato il giorno seguente sul multiplayer, ha tanto che lascia ben sperare: ha adesso (ma forse non l’aveva mai smarrita davvero) una direzione decisa, sa di non avere probabilmente troppi argomenti al cospetto della prospettiva futuristica dei suoi compagni di avventura, ma ha piena consapevolezza di potersi ergere a piattaforma per l’innovazione del franchise con un open world nella campagna e per anni di gioco nel multiplayer.

Il messaggio che è arrivato all’E3, per quanto privo di quella data (che non è affatto un dettaglio), è che Halo Infinite ha assimilato il suo compito, come abbiamo visto in un’esibizione magari più povera rispetto alle attese dei fan ed estremamente “controllata” da un punto di vista comunicativo - a differenza della primissima in cui aveva restituito l’idea di non capire perché quel look fosse problematico e perché quel contenuto fosse difficile da far passare al lancio di una nuova generazione.

Il messaggio è, in sintesi, che ora anche basta piangere sul latte versato: il telaio messo in piedi da 343 Industries ha tutte le carte in regola per portare a casa il lavoro, trasformandosi – evolvendosi, giacché nel proprio DNA questa “apertura” c’è sempre stata – in un enorme e duraturo playground a prescindere dalle console e dai servizi; che è pronto a giocarsela in un ramo ultra competitivo, ma che lo farà alla sua maniera.

Cosa sappiamo (in più) della campagna

Per qualche breve istante, Halo Infinite ha messo in scena pure la sua tanto attesa campagna: parte dell’esiguo footage (che non è stato neppure caricato a parte, forse per evitare lo stillicidio delle analisi tecniche su una build preliminare) è risalente al reveal originale ed è ambientato poco dopo il ritrovamento di Master Chief nello spazio aperto da parte del Pilota, che non vediamo stavolta ma la cui voce ascoltiamo fugacemente.

Dopo aver dato uno sguardo veloce al vasto open world dello Zeta Halo, l’installazione 07 con la foresta che ormai conosciamo bene e tutte le sue strutture, ascoltiamo Joseph Staten (“nuovo” creative director, ma in realtà veterano dell’IP dai tempi di Bungie) precisare che questa sarà la storia dello Spartan 117, Master Chief, nella quale affronterà la più grande minaccia con cui abbia dovuto mai confrontarsi – quella degli Esiliati, in controllo dell’anello – e il mistero di Cortana.

In una porzione confermata agli inizi della storia, vediamo Chief barcamenarsi nei detriti causati dallo scontro dell’astronave con l’anello, che abbiamo visto raffigurato nel trailer dello scorso anno; il Pilota lo avvisa che le batterie sono scariche e che siamo bloccati: «hai un solo proiettile contro un intero esercito, cosa puoi fare da solo?». «Te l’ho detto, è abbastanza», risponde il protagonista, prima di recuperare un fucile d’assalto che, si spera, avrà più di una manciata di munizioni.

«Ho bisogno che tu capisca, non c’è molto tempo. Se non dovessi morire, come vivresti la tua vita diversamente?», è la voce di Cortana. Questo ricordo non impedisce a Master Chief di usare il rampino, debutto assoluto nella saga, per farsi spazio tra i rottami e arrivare all’Arma, la sua assistente personale nella lunga e dura missione che dovremo completare in Halo Infinite.

L’Arma ha un nome – se così possiamo definirlo – che è tecnicamente il suo scopo: è stata creata appositamente per entrare in quella installazione, «imitare» Cortana e bloccarla per poterla recuperare; a quel punto, avremmo potuto riportarla sulla Infinity per provvedere alla sua cancellazione, poiché «Rogue AI», ovvero un’intelligenza artificiale che si è rifiutata di venire resettata dopo aver completato il suo ciclo vitale, finendo in uno stato di “rampancy” che la rende estremamente pericolosa.

Nel trailer, L’Arma si dice sicura che Cortana sia morta grazie allo stratagemma che avevamo teorizzato lo scorso anno. «Come? Sei stata tu?», le chiede Chief. «Ovviamente no, hai battuto la testa o cosa?»; prima confusa, poi con le idee più chiare, l’IA “ricorda” di essere stata programmata per sparire nel momento in cui la routine della cancellazione fosse stata completata – il fatto che anche lei sia ancora lì rende bene l’idea che questa missione sia stata tutt’altro che chiusa con successo.

Chief si lascia sfuggire un «bene» da cui traspare la sua scarsa propensione ad eliminare Cortana, con cui evidentemente c’è un legame ancora vivo e che dovrebbe avere un ruolo chiave nel costruire un’immagine del protagonista più umana (compito che questa circostanza si spartirà con il Pilota, tramite gli occhi del quale filtrerà il modo in cui i soldati dell’UNSC guardano uno Spartan).

«Qualcosa ha fermato la tua cancellazione, dobbiamo scoprire perché».

«Ma questa non era la missione».

«La missione è cambiata – lo fanno sempre».

Dopo uno scambio che sa di profetico sulle sorti del progetto Halo Infinite, Master Chief estrae il tray in cui inserire la propria intelligenza artificiale e fa in modo che ci entri L’Arma, la quale sarà ufficialmente la nostra companion durante il gameplay (posizionando questa clip molto prima di alcuni spezzoni della storia visti in Discover Hope nel 2020). Il video sfortunatamente si interrompe proprio nell’attimo in cui immaginiamo, ed è solo questo che possiamo fare per ora, avrà inizio un'intrigante sezione di gioco vero e proprio.

Il multiplayer

In questa fase, una grande enfasi è stata posta sul multiplayer del nuovo capitolo della saga di Halo, che si poggia su tre pilastri fondamentali: sarà gratuito, sarà offerto senza alcuna barriera grazie a cross-save e cross-progression attraverso PC, cloud e console, e sarà una piattaforma che si evolverà col tempo, attraverso stagioni spalmate su più anni, ad alto tasso tecnico come testimoniato dall’ambizione dei 120fps.

All’E3 è stato annunciato che la prima stagione si chiamerà “Heroes of Reach” ed includerà uno Yoroi Spartan, la cui armatura sarà sbloccabile gratuitamente giocando gli eventi che saranno compresi nella season. Le stagioni avranno nuove mappe e modalità, ma pure alcune «sorprese» che saranno rivelate nei mesi successivi all’uscita.

Preview tecniche saranno pubblicate nel corso dell’estate per quanti saranno iscritti al programma Halo Insider, con dettagli al riguardo (si spera, almeno in questo caso, con date specifiche) che arriveranno «presto».

Il gameplay esibisce subito uno sguardo alla nuova veste grafica del multiplayer di Halo Infinite, con un aspetto molto colorato che strizza l’occhio ai multiplayer moderni, grazie a raggi di luci viola e riflessi scintillanti. La promessa di Staten che questo gioco avrebbe avuto un feeling molto «classico» è comunque mantenuta, grazie ad alcuni mezzi familiari come il Warthog (qui Razorback, con slot posteriori per le armi e una forma più squadrata) e armi iconiche quali il fucile a pompa, un mitragliatore pesante, il fucile da cecchino, il martello gravitazionale e la lama laser – questi ultimi due, “amatissimi”.

Abbiamo visto in azione un paio di abilità, tra cui il rampino che aggiunge ulteriore verticalità ad una serie che ha fatto di questa componente e dei salti profondissimi un marchio di fabbrica, anche se dovrebbe in particolare dare quel tocco di velocità cui siamo stati ormai abituati da anni di frenetici battle royale. Il rampino può essere usato pure per dirottare veicoli in volo, e per acciuffare oggetti esplosivi e lanciarli contro i nemici.

La sensazione è in generale positiva, perché Halo Infinite sembra aver mantenuto una qualità da tripla-A pure in questa porzione multiplayer (specialmente da una prospettiva estetica, con modelli, mappe ed effetti assai definiti) – fattore non scontato se consideriamo che sarà gratuita.

Abbiamo visto diverse mappe, tra cui una in un hangar tradizionale, una in un paesaggio collinare a ridosso di una base e qualcosa di piuttosto nuovo con una location ambientata sulla sabbia – il che dovrebbe certificare la varietà delle aree nella campagna; le modalità invece sono state un deathmatch a squadre e un cattura la bandiera nella mappa boschiva dello sbarco su Zeta.

Il fatto che la prima stagione sia dedicata a Halo Reach rende bene come sia stato proprio l’ultimo capitolo curato da Bungie ad ispirare Infinite (qualcosa di cui siamo oltremodo felici, essendo Reach un prodotto che giochiamo ancora oggi), a cominciare dalla personalizzazione degli Spartan in ogni minimo particolari sia con le “coating” – l’interpretazione della serie delle skin – che con i singoli pezzi d’armatura, di armi e dei veicoli.

Nel deep dive successivo al media briefing di Xbox e Bethesda, sono stati svelati alcuni particolari molto interessanti che restituiscono l’idea di come 343 Industries abbia intenzione di accelerare l’intero gameplay delle partite in multigiocatore: i veicoli non si limiteranno più a spawnare in determinati punti, ad esempio, ma verranno sganciati continuamente dai Pelican che sorvoleranno le mappe, informandoci in prima persona quando lo faranno, mentre da Halo 2 torneranno i pod con le armi sparsi per l’area.

La profonda customizzazione potrà essere condotta sia in-game che con l’app Halo Waypoint da smartphone e tablet, e riguarderà pure la nostra intelligenza artificiale personale, che ci guiderà momento per momento – come capitato in passato con Cortana e oggi con L’Arma nella campagna - indicandoci cosa dovremo fare per vincere un match e quale sia lo stato di un incontro.

È stato affrontato inoltre il delicato tema della progressione: non ci saranno loot box ma battle pass a pagamento e, diversamente dagli altri titoli, questi battle pass non scadranno e non spariranno dopo tot tempo. Una volta acquistato un battle pass questo rimarrà a disposizione dell’utente, che potrà switchare tra diversi BP di diverse stagioni per completarne i progressi a proprio piacimento e col proprio ritmo. Le componenti sbloccate (come la skin del Samurai avvistata nel trailer) saranno puramente estetiche.

Infine, sono state create la Spartan Academy e la Spartan Commander Laurette, in un hub tutorial con cui familiarizzare con le meccaniche e con il linguaggio del gioco. Sarà possibile programmare persino match con i bot, in modo da familiarizzare con le dinamiche di un incontro reale, ed è stato anticipato che lato bot arriveranno delle sorprese in futuro (e la stessa Academy subirà delle evoluzioni col tempo).

Volete riannodare i fili con il franchise? L'ultimo capitolo, Halo 5 Guardians, è disponibile ad un ottimo prezzo in copia fisica

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Visione più decisa

  • Storia e setting di grande fascino

  • Il multiplayer promette molto bene

Contro

  • Niente data

Commento

Halo Infinite appare più solido e a fuoco di un anno fa, godendo di una visione ben precisa e una capacità, prima non troppo pacifica, di porre l’accento su quello che sa fare meglio e dovrà proporsi di fare in un ambiente tanto competitivo. Mancano una data d’uscita (il che potrebbe aver messo i bastoni tra le ruote a Sony per Horizon Forbidden West) e il gameplay dalla campagna che avrebbe dovuto fugare ogni dubbio sull’update dal 2020, ma già che ci sia una visione ben delineata e l’impegno a consegnarla quest’anno rappresentano dei passi in avanti rispetto al buco nell’acqua mediatico dello scorso luglio.
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