GrimGrimoire OnceMore | Recensione - Magico anche sedici anni dopo?
Un RTS ideale per le nuove leve: scopriamo come se la cava GrimGrimoire OnceMore, sedici anni dopo l'uscita dell'originale.
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Vanillaware
- Produttore: NIS America
- Distributore: NIS America
- Piattaforme: PS4 , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo , Strategico
- Data di uscita: 7 aprile 2023
Uscito nella fase finale del lungo ciclo vitale di PlayStation 2, GrimGrimoire rappresentò la risposta di Vanillaware al successo planetario di Harry Potter, di cui è impossibile non scorgere le numerose influenze in fatto di trama, ambientazione e personaggi.
Ma, come sa bene chi conosce la software house nipponica, dietro all'omaggio ai libri di J.K. Rowling e all'universo da lei creato, il team di sviluppo costruì un'impalcatura strategica niente male, snella a sufficienza per funzionare anche su console, terreno scivoloso per il genere.
Oggi, sedici anni dopo, eccone il titolo torna con il suffisso OnceMore su entrambe le console Sony e su Nintendo Switch, versione oggetto della nostra recensione.
Hogwarts è sempre Hogwa... ah no
GrimGrimoire mette il giocatore nei panni profumati ed alla moda di Lillet Blan, una maga al suo primo giorno di scuola nel più acclamato istituto di magia del regno, che prende la forma di un'altissima torre, popolata da provetti maghi che cercano di diplomarsi e diventare stregoni in piena regola.
Se trama e personaggi suonano familiari, è perché lo sono: per ironia della sorte, questa riproposizione del classico Vanillaware arriva a pochi mesi di distanza da Hogwarts Legacy – che pur proponendo una storia inedita ed antecedente di diversi eoni a quella di Harry Potter, potrebbe aver placato la sete di Hogwarts che moltissimi fan della serie avevano, ma tant'è.
Kamitani ed il suo staff non hanno d'altronde mai fatto mistero di essersi pesantemente ispirati alle vicende narrate nei libri di J.K. Rowling, che all'epoca della pubblicazione originaria di GrimGrimoire erano all'apice del successo: come si dice, se l'imitazione non è altro che la più grande forma di ammirazione, allora in Vanillaware devono essere stati tutti dei grandi fan dell'universo magico in cui si muoveva il maghetto interpretato dall'attore inglese Daniel Radcliffe sul grande schermo.
Al netto dei riferimenti a quella serie, comunque, qui troveremo anche qualche elemento originale, che cerca di differenziare quantomeno il prosieguo della storia da quella summenzionata: dopo aver conosciuto professori e compagni di corso, alcuni più simpatici degli altri, la nostra Lillet assiste impotente, alla quinta sera dal suo arrivo alla scuola, al devastante attacco dello spirito dell'Arcimago Calvaros, uno stregone estremamente capace morto secoli prima nel vano tentativo di forgiare un artefatto dallo spaventoso potere.
A salvare la nostra dall'inevitabile morte arrivano le lancette dell'orologio che, allo scoccare della mezzanotte, la rimandano indietro di cinque giorni esatti, al suo arrivo a scuola.
Starà al giocatore, nei suoi panni, scoprire cosa ha causato il loop temporale in cui la scuola sembra incastrata in maniera irrimediabile e, nel contempo, trovare una soluzione per prevenire, o quantomeno contenere, l'attacco ferale di Calvaros della notte del quinto giorno.
Oggi come allora, la storia si dipana attraverso sequenze al limite della visual novel per durata – e fa forse troppo affidamento sui dialoghi per mostrare ciò che succede: non biasimeremmo coloro i quali, complice la ripetizione di alcune situazioni dettata dal loop temporale, decidessero di saltare a piè pari una buona fetta degli interminabili scambi di battute tra i personaggi.
Coloro i quali persisteranno, tuttavia, troveranno che non solo alcuni di essi sono ben scritti, ma anche che, purtroppo, i sedici anni intercorsi non hanno fatto guadagnare al gioco una localizzazione nella nostra lingua: nella versione da noi testata gli unici doppiaggi presenti erano quello inglese e quello originale giapponese.
In tempo reale
Nulla è cambiato rispetto alla release originaria: GrimGrimoire OnceMore è uno strategico in due dimensioni in tempo reale con elementi dei tower defense, dove la capacità di prendere decisioni in breve tempo e di tenere sotto controllo più indicatori si rivela fondamentale per la buona riuscita delle missioni. Se interessati, potete anche trovare su Amazon un'edizione retail.
Le arene in cui si svolgono le battaglie si sviluppano più in altezza che in ampiezza, e quindi è fondamentale tenere d'occhio ciò che succede a più livelli per non trovarsi anzitempo a fallire: come in tutti i congeneri, GrimGrimoire mette a disposizione la possibilità di creare unità di differente tipo, ognuna adatta ad una specifica situazione, e con esse fronteggiare le orde nemiche – le quali, nemmeno a dirlo, sono in costante superiorità numerica.
Le nozioni da imparare per un neofita non sono poche, e difatti il primo dei cicli di cinque giorni sarà, di fatto, un enorme tutorial, utile a prendere la mano con le basi del gioco ma anche tremendamente lento e pedante; passata la fase iniziale, tuttavia, il gioco lascerà maggiore libertà di sperimentare, consentendo al giocatore anche di approntare difese approssimative e, una volta fallita la missione, di riprovare in modi totalmente differenti.
Delle unità selezionabili, abbiamo trovato che le fate siano le più versatili: se è vero che la loro potenza di attacco è limitata, quantomeno per piccoli gruppi, la loro libertà di movimento (volano laddove gli altri camminano) e la velocità con cui coprono larghi tratti degli stage le rende fondamentali in tantissime battaglie, anche più dei demoni, molto portati al combattimento fisico ma lenti e piuttosto costosi da evocare.
Il livello di sfida, molto morbido nei primissimi stage, si fa presto consistente: alla soverchiante inferiorità numerica si uniscono una buona intelligenza artificiale della CPU, che gestisce assennatamente le sue risorse e colpisce duro le eventuali falle nella strategia dei giocatori meno attenti, e l'impossibilità di vedere le porzioni di stage non direttamente visitate dale proprie truppe, con il rischio che riservino sgradite sorprese.
Presto, affrontare le missioni opzionali diventa una necessità, oltre che un piacere: le risorse extra garantite dal loro completamento si rivelano utilissime soprattutto durante la seconda metà della campagna, quando le cose iniziano davvero a farsi impegnative.
L'aggiunta di un quarto livello di difficoltà non presente nella release originale farà sicuramente felici i veterani, ma da parte nostra ci siamo sentiti sollecitati a sufficienza già al livello normale, soprattutto negli stage più spiccatamente da tower defense, dove le orde di nemici erano anche più numerose ed aggressive del solito.
Consigliamo pertanto ai meno pratici con il genere, per i quali le meccaniche di gioco semplificate erano state originariamente pensate, di optare per i uno dei primi due livelli di difficoltà senza vergognarsene, così da godersi quanto di buono il titolo ha da offrire senza frustrazioni.
Da parte nostra, abbiamo trovato un po' confusionario il sistema di controllo, soprattutto nelle fasi finali dell'avventura, quando le variabili da gestire in tempo reale aumentano a dismisura: alcune funzioni sono accessibili tenendo premuti più pulsanti, altre non sono immediate come si vorrebbe, ma questo, se la memoria non ci inganna, avveniva anche nella versione originale, e non è quindi una problematica imputabile a questa rimasterizzazione quanto piuttosto un'oggettiva difficoltà nel mappare un RTS di questo tipo su un controller.
Magnifico, nonostante l'età
Per GrimGrimoire, anche in questa versione OnceMore, è quasi impossibile separare, come facciamo abitualmente su queste pagine, l'aspetto prettamente tecnico da quello artistico, visto che parliamo di un vero e proprio dipinto in movimento, com'è nella tradizione dei giochi Vanillaware.
La bidimensionalità e la ristrettezza delle arene di combattimento permettono di non gravare sul motore di gioco, che muove quindi agilmente le magnifiche illustrazioni di Kamitani e dei suoi artisti in maniera sempre precisa: nelle circa venti ore spese in compagnia del gioco, non ci siamo imbattuti in problematiche degne di essere segnalate, se non in micro-rallentamenti scrollando rapidamente il campo di battaglia mentre questo era stracolmo di unità.
I tempi di caricamento sono più brevi di quanto ricordassimo e l'accresciuta definizione esalta ancora di più la bontà della direzione artistica e la qualità delle talking head dei personaggi, che rendono in qualche modo più digeribili anche le lunghissime fasi visual novel che inframezzano le battaglie vere e proprie.
Sebbene molto più acerbo rispetto a quanto visto in Dragon's Crown e, ancora di più, nel recente 13 Sentinels, il tratto distintivo del team di sviluppo è non solo presente ma anche ancora ammaliante, sia che lo apprezziate su una televisione ampia sia (se non soprattutto) sullo splendido schermo di una Switch OLED.
La presenza di illustrazioni premio tra un livello e l'altro, esplorabili a piacimento ruotando lo stick analogico di destra, non solo rappresenta un'aggiunta gradita, ma rende omaggio alla componente artistica del prodotto, eccezionale come ogni prodotto firmato Vanillaware.
La possibilità di perdersi tra queste illustrazioni a piacimento, una delle poche aggiunte rispetto alla versione originale del titolo (oltre ad un paio di nuovi incantesimi e al passaggio ai 16:9), si rivela allora una delle più azzeccate, perché nessuno che abbia giocato un titolo firmato Vanillaware può essere rimasto indifferente alla sua bellezza: quelli che non amano lo stile illustrativo di Kamitani e compagnia, semplicemente, bypassano l'acquisto.
Versione recensita: Nintendo Switch
Voto Recensione di GrimGrimoire OnceMore - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Direzione artistica ancora di prim'ordine
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Ideale per i neofiti del genere...
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Impegnativo
Contro
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Nessuna aggiunta significativa rispetto all'originale
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... ma poco profondo per i veterani
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Svariate opzioni migliori su Switch
Commento
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