Immagine di GRIME è l'incontro ideale tra soulsike e metroidvania? | Recensione
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GRIME è l'incontro ideale tra soulsike e metroidvania? | Recensione

Grime è solo il solito metroidvania o ha davvero qualcosa da dire? Scopritelo nella nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

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Grime
  • Sviluppatore: Clover Bite
  • Produttore: Akupara Games
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Metroidvania , Soulslike
  • Data di uscita: 2 agosto 2021

GRIME potrebbe essere considerato solo l'ennesimo progetto che arricchisce il già gremito filone dei metroidvania, come se il genere fosse automaticamente diventato una delle primissime scelte anche tra chi muove i primi passi nell'industria. In parte è così, ma non bisogna erroneamente pensare che sia la scorciatoia più facile per proporre al grande pubblico idee e progetti. Basta infatti farsi sfuggire di mano degli importanti equilibri, o far gestire in modo sommario (spesso con algoritmi procedurali) alcuni fondamentali elementi per creare enormi problematiche legate a difficoltà e avanzamento, poi spacciate per difficoltà elitarie.

GRIME non cade in questa trappola, e riesce anzi a proporsi come un valido esponente del genere, mescolando abilmente molte delle tipiche dinamiche da soulslike. D'altra parte, sono stati proprio gli israeliani Clover Bite a lasciar intendere che la loro proposta va considerata come l'unione tra Hollow Knight e Dark Souls (trovate qui la recensione di Dark Souls III), con cui di fatto condivide non pochi elementi fondanti.

Resta tuttavia valido un interrogativo che i giocatori a questo punto si staranno domandando: cosa ha di nuovo GRIME che non si sia già visto in innumerevoli altri giochi? La risposta potrebbe non piacere a chi ha sete di novità, mentre avrà largo consenso tra coloro a cui bastano e avanzano le solide certezze che i due generi hanno saputo cementare insieme.

GRIME - Una storia criptica

GRIME comincia subito in modo inconsueto, mostrando delle figure sfuggenti che si uniscono amorevolmente in un non-luogo che potremmo fantasiosamente incastonare nelle profondità dello spazio cosmico. Sembra quasi che il gioco voglia suggerire che il protagonista sia nato proprio così, per poi essere gettato nello sconforto di una vita che non conosce certezze e punti fermi, in un posto che è minaccia perpetua e strisciante pericolo che si cela nell'ombra. I toni cupi dell'opera non smentiscono mai questa oscura visione, e anzi la fortificano passo dopo passo, assieme a informazioni centellinate che raramente riceverete per via diretta.

Esattamente come i giochi di Miyazaki e i suoi epigoni, anche GRIME si gioca la carta dell'ermetismo a tutti i costi, dando inizialmente l'impressione che la narrazione sia tutto sommato assai blanda, quasi rarefatta. In realtà, basta scavare nel profondo e prestare la dovuta attenzione agli ambienti e alle striminzite linee di dialogo per trovare una logica in un mondo contorto e bieco, che vi lancia d'improvviso tra buie caverne, deserti con volti alieni, budelli di terra inesplorati e zone che di amichevole non hanno nulla.

In questo peregrinare alla cieca, impersonerete un personaggio letteralmente scolpito nella pietra, la cui testa è sostituita da un buco nero che è immagine di acuti simbolismi che aprono la strada a molte interpretazioni.

Molto dell'astrattismo di GRIME è una precisa scelta a monte, e se è vero che le lacune narrative vanno riempite proprio tramite la partecipazione intellettiva del giocatore, che avrà modo e spazio per elaborare non poche congetture, è vero anche che esiste una linea tracciata che diventa via via sempre più chiara, e che tuttavia evita di tramutarsi in una spiegazione chiara e universale. GRIME riesce insomma a far tesoro degli insegnamenti dei grandi titoli da cui pesca, e si configura come un'onestissima proposta che dosa con sorprendente consapevolezza (è il primo gioco di un team minuscolo) ciò che propone.

Certo, risulta assai difficile trovare qualcosa di davvero originale, e in tal senso non si può non sottolineare come si tratti di una mescolanza di tutto ciò che in fondo si è già visto altrove. Ciò non significa che GRIME sia un copia incolla senza anima: al contrario, riesce a dare un tocco di unicità al suo criptico mondo di gioco. Vale lo stesso per il gameplay? La risposta, come succede spesso in produzioni del genere, sta nel mezzo.

Gameplay

Distruggi, assorbi, cresci: è questo il mantra che accompagna l'idea di fondo di GRIME, che punta tutto sulla necessità di assimilare e inglobare al proprio interno la cosiddetta massa, utile per lo sviluppo e il potenziamento del nostro personaggio. Per necessità di avanzamento senza eccessivi drammi, diventa ben presto fondamentale padroneggiare una meccanica chiave, che prevede tempismo e abilità nell'eseguire una parata perfetta che consente di risucchiare ciò che è la transeunte anima degli avversari.

Tutto ciò non deve però gettare nella disperazione chi ha avuto sin troppi grattacapi con Sekiro (eccovi la nostra recensione) e con la sua ricerca ossessiva della perfezione: la finestra di azione è davvero molto ampia, e le movenze dei nemici riescono a far intuire quando è il momento di prodursi in un'azione di contrasto immediata. Così facendo, si ha anche la possibilità di accumulare un'energia che può essere tramutata in salute quando se ne sente il bisogno, visto che è di fatto l'unica fonte di cura. Inoltre, risulta cruciale per l'ottenimento delle abilità. Va specificato che non tutti gli avversari ve lo permetteranno, e via via che avanzerete dovrete anche barcamenarvi tra assalti che aumentano di numero, colpi imparabili e boss fight sempre meno indulgenti.

In particolare, GRIME vi dà modo di ambientarvi nella prima metà per poi andarci giù duro, presentando una curva della difficoltà che si fa più ripida e che potrebbe scoraggiare i meno virtuosi, soprattutto perché i margini di errore si assottigliano in modo evidente e possono di fatto sfociare in momenti di frustrazione. Per carità, niente che non si sia già visto nel genere, ma il dubbio che gli sviluppatori si siano fatti un po' sfuggire di mano piccoli equilibri nella difficoltà serpeggia con decisione.

Tutto sommato, e nonostante un ritmo che non rimane sempre sostenuto, GRIME riesce a convincere; potrebbe non incontrare il favore di tutti la necessità di dover attivare la mappa prima di avercela sottomano, ma non bisogna disperare: il titolo non ha di fatto un design estremamente arzigogolato o eccessivamente complesso. Al netto di scorciatoie e passaggi in cui le vie abbondano più del previsto, viene mantenuto l'incentivo al corretto orientamento tramite dei punti fermi e checkpoint, che potreste vedere spesso qualora la morte dovesse bussare alla vostra porta con grande costanza.

GRIME è un gioco molto cupo, che sa come essere enigmatico e tirare dentro il giocatore coi suoi interrogativi che aleggiano lungo gli ambienti del mondo di gioco e i budelli di terra immersi nella penombra. Artisticamente si tratta di una scelta ben precisa, ma è anche una furba necessità che serve giocoforza a occultare alcune brutture tecniche.

GRIME non può infatti essere annoverato tra i migliori titoli indie del genere, se lo si osserva da un punto di vista strettamente tecnico, e le ragioni vanno ricercate soprattutto in una modellazione poligonale a tratti sommaria (soprattutto per quanto concerne elementi decorativi, gli onnipresenti massi e certe costruzioni che ci hanno convinto a metà). Tuttavia non si può non riconoscere il merito di un'opera che è un primissimo passo per gli sviluppatori, capaci già di porre una buona base per eventuali progetti futuri che (speriamo) possano avere un budget più sostenuto per dare una forma ancora più precisa alle loro prossime idee.

Se avete già sviscerato a fondo gran parte dei metroidvania e soulsike più in vista, e l'attesa per il prossimo gioco di From Software si è già fatta insostenibile, se lo volete potete prenotare Elden Ring al miglior prezzo disponibile.

Voto Recensione di Grime - Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Mutua gran parte delle meccaniche di due generi amatissimi...

  • Storia criptica ma non manchevole, che suggerisce senza palesarsi mai del tutto

  • Buon livello di sfida

Contro

  • ... Ma l'originalità latita un po'

  • Tecnicamente non al top, con una modellazione poligonale a volte sommaria

  • Dopo la seconda metà il gioco diventa meno indulgente in modo sin troppo deciso

Commento

GRIME è più metroidvania che souslike, ma alcune meccaniche tipiche di quest'ultimo sottogenere fanno capire chiaramente in che modo gli sviluppatori hanno deciso di muoversi per creare una buonissima commistione che riuscirà a incontrare il favore di molti fan. Non è un gioco perfetto, e d'altra parte sarebbe stato difficile aspettarsi un traguardo più importante di così da un team di sviluppo che sta solo adesso muovendo i primi passi nell'industria che conta. Le basi però ci sono e il talento anche, pertanto siamo già curiosi di capire quale sarà il prossimo progetto del team.
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