Quando avevamo visto a distanza Gran Turismo 7, esattamente durante le fasi preliminari in cui nessuno aveva ancora messo mano al gioco, la video presentazione ci aveva fatto scattare qualche campanello d'allarme dal punto di vista della tenuta tecnica. Sembrava in sostanza che il nuovo capitolo potesse subire il peso di sin troppi compromessi, pur di assecondare la sua natura cross-generazionale.
Di conseguenza, se già osservando a distanza la situazione su PS5 eravamo preoccupati, i dubbi sugli handicap prestazionali della versione PS4 non sono mai mancati. Invece, come spiegato nella nostra recensione di Gran Turismo 7 (la trovate qui), la versione finale ha scongiurato in modo molto rassicurante tutte le possibili controversie sull'opera. Non solo i miglioramenti per la console maggiore sono stati importanti, ma anche su PS4 standard il gioco non sfigura mai, accontentando tutti coloro che non vogliono (o non possono) ancora passare a PS5.
Gran Turismo 7 su PlayStation 4 gira sorprendentemente bene, stavolta per davvero e senza che ci sia l'inganno dietro l'angolo. Lo abbiamo provato anche sul primissimo modello (e non su PS4 Pro) proprio per verificare se Sony avesse rispettato i possessori della vecchia console. Potete stare tranquilli: Polyphony Digital ha compiuto un buon lavoro e vi spieghiamo perché.
Gran Turismo 7, cosa cambia su PS4?
Partiamo subito dalle più importanti considerazioni tecniche: su PS4 Gran Turismo 7 gira a 1080p e mantiene quasi sempre i sessanta frame al secondo, non tagliando a metà gli FPS come avviene invece su altri titoli usciti sulla nuova generazione. Diciamo "quasi" perché non si tratta di un parametro che resta sempre costante, ma segna delle flessioni nei momenti in cui il calcolo computazionale diventa più importante da sostenere. Ci riferiamo in particolare ai momenti in cui arrivano le precipitazioni, con conseguente presenza di particellari complessi che possono influire su lievi cali che comunque non vanno mai al di sotto di una certa soglia critica.
Lo stesso avviene quando si formano grandi ingorghi di vetture, solitamente nelle fasi iniziali, ovvero quando il trenino deve ancora separarsi e mettere in evidenza tutte le differenze tra una posizione e l'altra. In ogni caso, non è davvero nulla che possa in qualche modo inficiare la godibilità di gioco. Per dovere di cronaca vi riportiamo che su PS4 Pro si raggiunge la risoluzione di 1800p a 60 fps, mentre su PS5 si viaggia a 4K e 60 FPS durante le gare ma senza il ray tracing, che diventa realtà solo quando non si corre in pista (ma a 30 fps).
Tornando alla versione PS4, bisogna naturalmente considerare che per mantenere una così alta fedeltà si è dovuto trovare qualche inevitabile compromesso. Se i modelli delle vetture non sfigurano affatto rispetto alla controparte PS5 (con tutte le differenze del caso, ovviamente), lo stesso non si può dire per gli elementi di contorno. Gli spalti, la qualità dell'erba e degli elementi a bordo pista sono infatti di qualità visibilmente inferiore proprio per evitare eccessivi sovraccarichi, e ciò impatta sulla qualità globale della scena, presentando qualche stacco tra la centralità della pista e tutto il resto.
Sebbene si possa minimizzare, dando per scontato che si tratti di mancanze tutto sommato accettabili, ciò diventa meno vero quando si corre su piste che dimostrano maggiore ampiezza e più diversificazioni. Su circuiti che hanno invece un bordo pista brullo, con terra a tutto spiano e sostanzialmente nulla attorno, le differenze qualitative balzano meno alla vista. Nei replay vi capiterà invece di notare più elementi con minor cura, così come qualche incertezza sul fogliame degli sparuti alberi o l'appiattimento del pubblico. Gli shader sono meno brillanti, l'illuminazione globale e i riflessi risultano meno qualitativi e le altre differenze grafiche principali sono legate alla distanza visiva, all'ambient occlusion e allo shadow filtering.
Vi ricorderete poi la gaffe di Yamauchi, che affermò in modo forse un po' troppo leggero che i tempi di caricamento su PS4 avevano lo scarto di un minuto rispetto a PS5. Sony rettificò subito, spiegando che non si trattava di una stima reale ma di una dichiarazione molto alla buona. La verità, invece, è che Yamauchi non era andato troppo lontano dai fatti incontrovertibili. L'SSD di PS5 rende i caricamenti quasi uno scherzo, con appena un paio di secondi di attesa prima di avviare una gara. Su PS4 e PS4 Pro può invece capitare di attendere fino a quaranta secondi. Certo, non saranno sessanta, ma la differenza resta senza dubbio piuttosto importante.
L'impatto di DualSense
Abbiamo parlato del lavoro sopraffino fatto per il sonoro, che col supporto all'audio 3D che abbiamo testato con delle Cuffie Pulse dà tutta un'altra dimensione all'esperienza di gioco. Nonostante tutte le differenze che intercorrono, e che di fatto restano importanti, va detto che per il tipo di console che è PS4 non ci si può di certo lamentare, con Polyphony che si è dimostrata ancora una volta in grado di sopperire a tutte le logiche mancanze. Credeteci però quando vi diciamo che è il DualSense a fare la parte del leone, e lo noterete soprattutto se passerete da un pad all'altro a distanza di poco tempo.
Durante la nostra prova abbiamo registrato due video effettuando due gare identiche e con le stesse auto, prima su PS5 e poi su PS4. Ebbene, sappiate che le sensazioni che è in grado di restituire il nuovo pad PS5 sono di tutt'altro livello e non si configurano affatto come il tipico orpello piuttosto dimenticabile. Se con PS4 sentirete le classiche vibrazioni a seconda di sollecitazioni, frenate, sgommate, rocamboleschi fuori pista e collisioni, col DualSense entra in gioco una vasta gamma di parametri che offrono di fatto un'esperienza totalizzante.
Sentirete in sostanza tutto il peso dell'auto che state guidando, notando tutte le differenze che intercorrono tra una vettura di alta cilindrata e una meno aggressiva e più leggera. Premere a fondo l'acceleratore e notare come il grilletto adattivo restituisca pressioni differenti, o come il feedback aptico riproduca con buona coerenza le vibrazioni dei motori, aiuta a far comprendere con maggior profondità quale mezzo si stia effettivamente guidando, facendo capire istintivamente se si tratta di un bolide agile o di uno che necessita di maggiore forza frenante e più dolcezza nelle curve.
Allo stesso modo, l'altro grilletto adattivo va in blocco proprio quando si blocca lo pneumatico in seguito e una violenta sterzata con tanto di stridente sgommata e sbandamento. E ancora, vi farà sentire il peso del pedale del freno a seconda del modello delle vetture, restituendo sensazioni di unicità e differenziando in modo tangibile le caratteristiche dei diversi modelli. Per quanto a parole possa sembrarvi assurdo o poco credibile, sappiate che cambia in modo non trascurabile la condotta di guida, col giocatore che tenderà di rado ad azzardare certe manovre quando si renderà da subito conto della pesantezza di alcuni veicoli.
In definitiva
In definitiva, riteniamo che tecnicamente Gran Turismo 7 abbia fatto davvero il possibile per tirare fuori tutto il meglio dalle due macchine su cui gira. Non era affatto scontato, se si pensa al gran numero di compromessi raggiunti da molti giochi di nuova generazione che hanno fatto approdo anche su PS4. Sony ha finora dimostrato di tenere molto ai vecchi giocatori, non alterando mai l'esperienza finale per motivi legati agli oggettivi limiti tecnici.
Di certo, quanto fatto con Gran Turismo Sport ha dato una mano non indifferente per far raggiungere a Poliphony questi risultati, e al di là delle differenze che vi abbiamo anche mostrato nel nostro video comparativo, e dopo avervi spiegato le diverse sensazioni coi due pad alla mano, non ci sentiamo di indirizzare gli utenti unicamente verso PS5. Anche la versione PS4 è meritevole di attenzione, e non nasconde soprattutto magagne tecniche tenute nascoste fino all'ultimo.
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