Immagine di Gomorra | Recensione - Da libro a serie TV, a videogioco
Recensione

Gomorra | Recensione - Da libro a serie TV, a videogioco

Il videogioco su licenza si rivela un'esperienza narrativa breve, ma intensa, da plasmare sulla nostra pelle.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Gomorra
Gomorra
  • Sviluppatore: Sandbox
  • Produttore: 34BigThings
  • Distributore: 34BigThings
  • Piattaforme: PC , MOBILE
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 16 febbraio 2023

Elogiata come una delle migliori serie tv realizzata in Italia, Gomorra è stata per anni al centro di numerose discussioni e con una risonanza che ne ha amplificato i consensi – tra critica e pubblico – ben al di fuori dei confini nazionali.

Un vero e proprio successo capace di dare ulteriore valore al best-seller di riferimento nato dalla penna di Roberto Saviano, e che in passato era strato trasposto anche come film e opera teatrale.

Per quanto riguarda il mondo videoludico, invece, non abbiamo mai avuto fino a oggi lavori direttamente correlati alle crudeltà del mondo narrato dal noto scrittore, ma grazie al gioco pubblicato dal team torinese di 34BigThings abbiamo il primo progetto pronto a sottolineare, con una maggiore interazione su schermo, la crudeltà e la spietatezza delle organizzazioni criminali insediate come parassiti nel capoluogo campano e non solo.

Abbiamo potuto testare a fondo il lavoro creato dal team di sviluppo su PC (dove è fondamentale un mouse come questo disponibile su Amazon) e ci teniamo a ribadire fin da subito come si tratti di un progetto decisamente interessante – capace, con i dovuti limiti, di mettere in luce il talento dello sviluppatore Sandbox e l'occhio attento di 34BigThings, precedentemente focalizzata (con un discreto successo) nel mondo dei racing arcade con la serie Redout.

Riprendersi tutto quello che è nostro

Come brevemente anticipato, il videogioco di Gomorra riprende la crudeltà e la sporcizia di una parte della società nostrana evidenziate tanto nel libro quanto nella serie di Roberto Saviano, proponendo nuove situazioni e personaggi – sempre di fantasia – totalmente slegati da quelli ideati dal noto scrittore e giornalista. Parliamo di una visual novel che vede numerosi testi su schermo intervallarsi ad alcune sezioni più gestionali, in un mix decisamente intrigante che permette di vedere l’universo di riferimento sotto un nuovo punto di vista.

La storia di Gomorra ci permette di impersonare la giovane Nina, figlia del boss mafioso Sergio Miniero, tornata dopo anni di studi lontana da casa nella periferia di Napoli per festeggiare il suo diciottesimo compleanno.

Un evento che ci getta subito in un vortice di violenza e sangue dal quale è impossibile sfuggire, con un agguato orchestrato da misteriosi rivali durante i festeggiamenti, conclusosi con il padre della protagonista che cade senza vita davanti ai suoi occhi tra numerosi colpi di arma da fuoco.

Non abbiamo ovviamente il tempo di ragionare o piangere più di tanto perché ci ritroviamo come unici sopravvissuti della famiglia ad ereditare proprio l’impero creato dal boss, con un manipolo di fidati sgherri da coordinare per sopravvivere, in una periferia dove è impossibile distinguere la linea che separa il bene dal male.

La narrazione di Gomorra rappresenta il punto forte del lavoro del team di sviluppo e fin dalle prime battute si evidenziano gli ingenti sforzi profusi in collaborazione con uno sceneggiatore della famosa serie tv, con l’obiettivo di riproporre quelle stesse sensazioni dialogo dopo dialogo, con incredibile intensità.

Abbiamo la possibilità di prendere diverse decisioni durante il susseguirsi delle vicende e ciò altererà sensibilmente il comportamento della protagonista, così come la reazioni di amici e nemici con i quali dovremo sistematicamente interagire, immergendoci in una ramificazione che può portarci fino a otto finali completamente diversi tra loro. Si tratta di opzioni che vanno a caratterizzare la stessa protagonista e che abbiamo apprezzato, volte a personalizzare l’esperienza.

In una prima partita, ad esempio, ci siamo focalizzati sul dare alla giovane Nina l’aria di una criminale obbligata a crescere prima del dovuto, in un ambiente tossico che non lascia spazio ai sentimenti, proseguendo in nome della vendetta e del sangue sulle orme del padre.

Diversamente, in un’altra partita abbiamo preferito concentrarci su una giovane Nina che cerca comunque di scappare da questo destino criminale, rifiutandolo ogni volta fosse possibile, in un cammino di redenzione che obbliga comunque a sporcarsi le mani tra le lacrime e il sacrificio. In entrambi i casi,  abbiamo sentito le run come totalmente personali e coinvolgenti per motivi diversi, con repentini cambiamenti nell’ordine degli eventi.

Considerando che si impiegano circa due ore scarse a raggiungere i titoli di coda, è un’ottima notizia in chiave rigiocabilità, anche se avremmo preferito qualche capitolo ulteriore capace di enfatizzare con maggior vigore la caratterizzazione di alcuni personaggi secondari.

Abbiamo flashback legati al passato di Nina, così come brevi e intensi momenti spensierati con la spalla fidata Mimì, ma proprio per questi casi avremmo preferito un maggior approfondimento anche per altri volti più presenti durante le varie scene su schermo.

Interazione ok, ma a quale prezzo?

Concentrandoci sulla natura dell’esperienza in sé, Gomorra alterna le sessioni di testi e dialoghi – dedicati all’evoluzione della storia di sangue e vendetta – secondo differenti possibilità ad alcuni momenti più gestionali.

In entrambi i casi abbiamo tre risorse da dover costantemente tenere sott’occhio, ovvero denaro, guaglioni (forza lavoro data dagli sgherri) e rispetto: durante i vari dialoghi di Gomorra ci saranno delle scelte che avranno un costo o un bonus per una o più risorse, obbligandoci a muoverci anche tenendo sotto osservazione i parametri che non devono mai raggiungere lo zero.

In questa prima parte dell’esperienza queste risorse vanno a caratterizzare la psiche di Nina, affiliandole tratti comportamentali differenti che la possono rendere più incline ad atteggiamenti violenti o clementi, oppure focalizzati al business e alle ricchezze; si tratta di elementi interessati, ma che potevano essere enfatizzati meglio su schermo, magari per dare modo al giocatore di orientarsi con più coscienza verso i vari tratti.

Per le sessioni gestionali, invece, abbiamo la possibilità di affidare ai nostri fidati scagnozzi alcune attività malavitose, differenti di settimana in settimana, per accumulare maggiori risorse. Sottolineiamo, in queste fasi di Gomorra, la necessità di prendersi qualche minuto per selezionare lo scagnozzo più adatto – o più sgherri, se richiesto dalle missioni più complesse – a seconda di alcuni specifici parametri, aumentando la percentuale di successo.

Ovviamente non è necessario terminare tutte le missioni – e proprio scegliere a quale dare priorità, tra rischi e opportunità, tra guadagni facili e sacrifici necessari, fa parte delle attività in capo alla nostra giovane boss.

Sono situazioni volutamente semplici e immediate, che inframezzano con piacere la lettura coinvolgente dei numerosi testi su schermo, ma che non riescono comunque a convincerci completamente.

Si tratta di meccaniche gestionali che devono per forze maggiori adattarsi anche ai sistemi Android e iOS, ma che avremmo ugualmente preferito fossero un minimo più strutturate e meno di routine nell'impostazione e in come vengono proposte al giocatore.

Per quanto concerne il comparto tecnico di Gomorra, invece, non segnaliamo particolari problemi, soprattutto considerando la natura anche mobile del progetto, ma ci teniamo a sottolineare in positivo il comparto artistico che caratterizza gli scenari, mentre fluiscono i numerosi dialoghi. Si tratta degli elaborati digitali dell’artista Luca Negri, fumettista e illustratore coinvolto ad hoc per una collaborazione con il team di sviluppo per dare vita alla narrazione, grazie a disegni in scale di grigi che ben rimarcano la natura sporca e angosciante delle vicende.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Gomorra - Recensione


7.6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Narrazione ramificata su dialoghi intelligenti e mai banali

  • Diversi finali che valorizzano il fattore rigiocabilità

  • Le attività gestionali ben inframezzano la storia…

  • I disegni ben supportano le linee di testo ed aumentano il coinvolgimento

Contro

  • Avremmo preferito qualche capitolo ulteriore per approfondire le vicende

  • … ma a conti fatti sono fin troppo semplificate

Commento

Il videogioco ufficiale di Gomorra è un progetto di buona fattura, confezionato in modo intelligente tanto per avvicinare gli appassionati della serie quanto per sensibilizzare la comunità su tematiche difficili ed attuali. Non mancano alcuni limiti e singhiozzi che impediscono al titolo di elevarsi oltre una certa soglia – ma, considerando la portata del progetto, il focalizzarsi su un’esperienza così di nicchia potrebbe essere la giusta strada per vedere questo genere di racconti prendere vita in modo interattivo sullo schermo.
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