Immagine di Giraffe and Annika | Recensione - Lo stile Studio Ghibli
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Giraffe and Annika | Recensione - Lo stile Studio Ghibli

Giraffe and Annika ci racconta una fiaba su Playstation 4 e Nintendo Switch

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Giraffe and Annika
Giraffe and Annika
  • Sviluppatore: Atelier Mimina
  • Produttore: NIS America
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 2018 PC - 28 agosto 2020 (PS4, Switch)
Giraffe and Annika è uno di quei giochi che ci ha conquistati fin dal primo trailer, grazie al suo stile che richiama fortemente le produzioni nipponiche, in particolare quelle dello Studio Ghibli
. Il titolo, sviluppato dai ragazzi di Atelier Mimina e pubblicato da Playism e NIS
, è in dirittura d’arrivo su PlayStation 4 e Nintendo Switch, dopo essere già stato rilasciato su PC tramite Steam. L’uscita è prevista per il 28 agosto
, ma ovviamente noi abbiamo già potuto testare con un certo anticipo il gioco; nello specifico, abbiamo svolto la nostra prova su PlayStation 4. Dobbiamo ammettere che il gioco ci aveva suscitato una buona dose di aspettativa, dunque eravamo davvero curiosi di capire se le nostre speranze sarebbero state soddisfatte. È stato così? La risposta è complessa…

Dispersa su un’isola misteriosa

Cominciamo dalla storia e, nello specifico, da come viene narrata. I classici filmati sono sostituiti da delle vignette che ci raccontano gli eventi di gioco. In questi momenti, l’impressione è quella di leggere le tavole di un manga. Si tratta di una scelta che ormai ha perso la sua originalità (non è il primo titolo ad usare questo espediente e certamente non sarà l’ultimo), ma grazie ad una buona qualità dei disegni abbiamo comunque potuto apprezzare questa forma di narrazione.

Per quanto riguarda la storia di per sé, all’inizio sappiamo davvero poco. Vediamo qualche frammento dei ricordi di Annika, la ragazzina protagonista del titolo, dopodiché la ritroviamo su una misteriosa isola, con la ragazza che non ha idea di come sia arrivata lì. Da qui il mistero si infittisce: muovendosi sull’isola, Annika trova altri personaggi, e tutti sembrano già conoscerla, nonostante lei non abbia idea di chi siano. Tra questi, troviamo anche un ragazzo di nome Giraffe. Egli parla ad Annika di tre frammenti stellari sparsi sull’isola, che necessitano di essere recuperati.

Dopo un’iniziale titubanza, Annika decide di aiutare il ragazzo, consapevole che per trovare i frammenti dovrà avventurarsi in pericolosi dungeon abitati da fantasmi. Questa è la storia in soldoni; come avrete capito, si tratta di un intreccio narrativo piuttosto semplice e senza pretese. Di nuovo, ci è sembrato che una fonte di ispirazione siano stati i film di animazione nipponici, in particolare alcuni film prodotti dallo studio Ghibli.

Pur senza arrivare alle vette qualitative raggiunte da questi capolavori, la storia di Giraffe and Annika risulta comunque piacevole, a patto di essere disposti a lasciarsi coinvolgere da una fiaba che vuole toccare corde emotive senza fornire troppe spiegazioni o approfondimenti sul mondo che andremo ad esplorare.

Tecnicamente, Giraffe and Annika è un titolo discreto; i modelli dei personaggi sono ben realizzati, così come le ambientazioni, che soffrono però di un’eccessiva genericità: purtroppo, pur avendo apprezzato la direzione artistica del titolo, dobbiamo ammettere che essa non si è rivelata sempre soddisfacente. È chiaro che si tratta di un titolo a basso budget, dunque non aspettatevi di vedere sfruttata appieno la potenza di PlayStation 4 (ma neanche di Nintendo Switch). Di contropartita, il gioco ci è parso discretamente fluido, senza rallentamenti o altri intoppi. Per quanto riguarda invece la colonna sonora, si punta molto su melodie tranquille e rilassanti, che rispecchiano in toto il clima fiabesco della storia. A noi la scelta è piaciuta molto, al punto da farci ritenere l’OST uno dei punti di forza.

Esploriamo l’isola

Giraffe and Annika si divide sostanzialmente in due sezioni: fasi action-adventure e fasi rhythm game. Per la maggior parte del tempo, giocheremo ad un action-adventure. Nei panni di Annika ci ritroviamo ad esplorare la misteriosa isola su cui la ragazza si è svegliata. Inizialmente non avremo molti comandi a disposizione, ma proseguendo nel gioco saremo in grado di sbloccare nuove abilità (come il salto), che ci permetteranno di raggiungere zone dell’isola prima inaccessibili. L'isola funziona come una sorta di grande hub, da cui si può poi accedere ai diversi dungeon del gioco.

Si tratta, comunque, di un hub ricco di attività: troveremo personaggi pronti ad affidarci incarichi, segreti da scoprire, enigmi da completare. Perlopiù si tratta di missioni semplici, che seguono sempre lo schema di “trova l’oggetto A per farti dare da B l’oggetto C”. Quasi tutte le missioni risultano necessarie per il completamento del gioco, e non è possibile proseguire nella storia senza completarle. Complice anche la loro struttura, queste ultime risultano piuttosto semplici, ma alla lunga diventano facilmente noiose, vista la scarsa varietà.

Un elemento da tenere in considerazione in questa fase è il ciclo giorno-notte: certi NPC e certi eventi saranno disponibili sono in un dato momento della giornata. Fortunatamente, è possibile accelerare lo scorrere delle ore andando a dormire in uno dei diversi letti disponibili sull’isola. Questo però ci porta ad un altro problema di Giraffe and Annika: l’assenza di una mappa.

Non poter vedere dove si trovano i letti, o anche solo non poter vedere dove siamo già stati può portare ad un fastidioso girare a vuoto, complice la genericità delle ambientazioni che si somigliano fin troppo. Fortunatamente la mappa di gioco non è così grande da rendere questo difetto un vero e proprio problema, ma sarebbe bastato un semplice accorgimento (una mini-mappa, una bussola…) per facilitare la vita del giocatore.

Un altro difetto che abbiamo riscontrato riguarda i controlli. Non sono ostici, né imprecisi, ma abbiamo avuto la strana sensazione di non essere in totale controllo di Annika. Avremmo certamente gradito una maggiore rifinitura su questo fronte, soprattutto per quanto riguarda comandi come il salto.

Dungeon, fantasmi e… musica?

Come dicevamo, l’isola porta ai diversi dungeon di gioco, dove dovremo avventurarci alla ricerca dei frammenti di cui ci ha parlato Giraffe. Entrando nei dungeon, ci accorgiamo subito di una particolarità: nel gioco non è possibile attaccare. Possiamo soltanto difenderci dai colpi dei nemici, dei fantasmi piuttosto anonimi nel design, riparandoci dietro gli oggetti o, più semplicemente, fuggendo. Si tratta di una scelta interessante, che in qualche modo porta il gameplay a rispecchiare l’atmosfera fiabesca e pacifica della storia.

L’esplorazione dei dungeon non si discosta da quella dell’isola, con la differenza che qui non ci sono molti NPC o segreti a cui prestare attenzione. Gli unici elementi opzionali dei dungeon sono dei collezionabili, i meowsterpiece, delle opere d’arte feline che potremo raccogliere e scambiare per oggetti più avanti nel gioco.  Tutto sommato, queste sezioni sono ben realizzate e divertenti, con piccoli puzzle ambientali da risolvere che contribuiscono a dare ritmo all’avventura.

Purtroppo, anche qui si sente la mancanza di una mappa di qualsiasi tipo: il design generico dei dungeon porta a ripercorrere più volte le stesse zone se non si sta attenti. In ogni caso, complice l’estensione ridotta dei livelli, non è richiesto molto tempo per raggiungere l’obiettivo, gelosamente custodito da un boss. E qui entriamo in un’altra fase di gioco.

Durante le boss fight, Giraffe and Annika diventa un rhythm game. Sostanzialmente, dovremo respingere i colpi del boss premendo a tempo il pulsante X (su PlayStation 4), muovendoci su una griglia di tre caselle. Si tratta davvero di un rhythm game molto basilare, che riesce a divertire ma che non presenta grandi spunti di originalità; anzi, a dire il vero abbiamo sentito la mancanza di un approfondimento di queste meccaniche, che sono fin troppo superficiali.

Questa superficialità è forse indice di un altro problema, che attraversa tutto il titolo ed è il più grande difetto di Giraffe and Annika: la mancanza di focalizzazione. Nel cercare di coprire praticamente tre generi di gioco, Giraffe and Annika si rivela sufficiente in tutti e tre ma senza mai riuscire ad andare oltre il semplice compitino – ed è un vero peccato, perché dietro queste mancanze si vede il talento degli sviluppatori, che sarebbero sicuramente riusciti a confezionare un prodotto più completo se avessero deciso di focalizzarsi su un solo stile. Così facendo, invece, Giraffe and Annika rimane un prodotto che lascia l’amaro in bocca, perché avrebbe potuto dare molto di più.

In definitiva, ci sentiamo comunque di consigliare il gioco agli appassionati dell’animazione nipponica, in particolar modo di quel filone fiabesco prodotto dallo Studio Ghibli; complice la breve durata (che si attesta intorno alle cinque ore), non vi annoierete e vi troverete con una storia che comunque vi rimarrà nel cuore. Per tutti gli altri, invece, è consigliabile passare oltre.

Giraffe and Annika, in versione PlayStation 4 e Nintendo Switch, è disponibile in un'imperdibile edizione limitata a questo indirizzo.

Voto Recensione di Giraffe and Annika - Recensione


6.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Storia semplice ma evocativa

  • Ottima colonna sonora

  • Buona direzione artistica...

Contro

  • ... dalla qualità altalenante

  • Unisce due generi ma non porta niente di nuovo

Commento

Giraffe and Annika è un classico esempio di quando si hanno troppe idee e si finisce per non eseguirne bene neanche una. Il gioco mescola componenti action-adventure a fasi da rhythm game, senza però approfondire a dovere nessuno di questi due aspetti. E questo è un peccato, perché il talento degli sviluppatori è ben visibile e riesce a rendere il gioco godibile, nonostante tutto. Ciò detto, una buona storia dalle atmosfere fiabesche, un'ottima colonna sonora ed una (a tratti) convincente direzione artistica ci spingono a raccomandare il gioco agli appassionati del genere; per tutti gli altri, il consiglio è quello di passare oltre.
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