Ghost of Tsushima è un titolo profondamente connesso all’ambientazione giapponese, ma in tanti – per le somiglianze del suo gameplay con quelle di altri action adventure come Assassin’s Creed – si sono chiesti se nel futuro della proprietà intellettuale ci saranno capitoli ambientati in epoche e località diverse.
Questa domanda è stata girata dai colleghi di USGamer a Jason Connell, creative e art director del titolo in uscita su PlayStation 4 il 17 luglio, a margine di un’interessante preview.
L’intervistatore ha chiesto a Connell se ci fosse margine per salti temporali pur rimanendo in Giappone, una location cui fanno riferimento molteplici particolari del gameplay – o se ci fosse spazio per un «Ghost of *inserire location storica qui*» nel futuro della serie.
La risposta è stata che il team di sviluppo in Sucker Punch è ancora super impegnato sulla realizzazione del “primo” Ghost of Tsushima e che pertanto non c’è stato neppure il tempo di pensarci – o, almeno, questa è la versione dello sviluppatore.
«Persino ieri, stavamo ancora facendo piccoli miglioramenti al gioco», ha spiegato il creative e art director. «Quindi, siamo ancora concentrati al 100% solo sul 17 luglio, sul portare la versione migliore possibile di questo gioco su cui abbiamo lavorato molto duramente nelle mani di tutti».
Connell ha aggiunto che il team «non si sta ancora preoccupando del futuro o sta pensando al futuro per il momento», lasciando quindi aperta ogni possibilità al riguardo.
Di certo, il fatto che sia stata una software house californiana ad assumersi l’onere di realizzare un gioco ambientato nel Giappone feudale quando di studi nipponici ce ne sono a iosa ha fatto storcere il naso a tanti.
Sapendo che la sfida della fedeltà a quell’epoca sarebbe stata complessa, come riferito nella medesima preview, Sucker Punch si è fatta assistere da Japan Studio – il primo studio di Sony – per assicurarsi di non commettere errori ed essere il più rispettosi possibile della cultura giapponese.
Questo non ha impedito a Ghost of Tsushima di esplorare strade proprie o percorsi tracciati da open world occidentali, tra cui Red Dead Redemption – il primo, non il secondo.
Fonte: USGamer.net