Spesso e (poco) volentieri, tra social e commenti sui portali specializzati, ci capita di leggere che gli utenti non abbiano ‘capito’ Death Stranding e le intenzioni di Hideo Kojima con l’esclusiva PS4.
In un’intervista concessa a Game Informer, il game designer e director giapponese ha rivelato tuttavia che “alcune persone” hanno colto subito il senso del gioco, “forse non gente nell’industria dei videogiochi ma musicisti, registi e creatori, ed è per questo che tendo a prendermi di più con i registi di film e i musicisti più che gente del settore”.
“George Miller, che è una specie di mentore per me, il mio dio”, ad esempio. “Nel 2017 sono andato in Australia. Avevo solo un trailer, e gliel’ho spiegato anche verbalmente. George Miller mi disse: ‘è tutto corretto. Matematicamente, psicologicamente, fisicamente, filosoficamente'”.
“Ha come iniziato a disegnare un diagramma, lui ha questa teoria, e poi mi disse: ‘quello che stai provando a fare è corretto’. Avrei dovuto registrarlo! Avrei dovuto mandarlo allo staff! Quello è stato davvero un momento felice”.
Il regista di Mad Max ha tutto chiaro, dunque, e chissà che non tocchi chiedere spiegazioni a lui anche dopo il lancio di Death Stranding il prossimo 8 novembre…
Intanto, lo stesso giapponese ha rivelato quanto della sua visione originale ha dovuto sacrificare nel corso dello sviluppo dell’esclusiva PlayStation 4.