Francis Ford Coppola sui film Marvel: Scorsese troppo gentile, sono indegni

Anche il regista de Il Padrino si schiera con Martin Scorsese, rincarando la dose contro i film dedicati ai supereroi, che definisce come indegni e spregevoli

Immagine di Francis Ford Coppola sui film Marvel: Scorsese troppo gentile, sono indegni
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La polemica che sta circondando i film Marvel, in questi giorni, sta assumendo proporzioni sempre più imponenti. Martin Scorsese, qualche giorno fa, si era scagliato contro le pellicole dedicate ai supereroi, affermando che queste ultime «non sono cinema, ma parchi giochi» e che non abbiano una vera visione «umana» da trasmettere al pubblico. A suo dire, non sarebbero film fatti da persone per le persone, quanto invece opere volte a un consumo “superficiale”.

Mentre alcuni avevano risposto alle critiche di Scorsese, con Samuel L. Jackson che aveva un po’ smorzato i toni, il regista Francis Ford Coppola ha rincarato la dose. L’artista, celebre per tantissime delle sue opere – tra cui Il Padrino – è intervenuto sull’argomento nel corso dell’assegnazione del Prix Lumière, che ha ricevuto a Lione per i traguardi della sua carriera.

Sull’argomento Marvel, il regista è stato decisamente al vetriolo:

Quando Martin Scorsese dice che i film Marvel non sono cinema ha ragione, perché ci aspettiamo di imparare qualcosa, dal cinema, di guadagnare qualcosa, di avere delle rivelazioni, delle conoscenze, di ottenerne dell’ispirazione.

Tutte cose che, secondo Ford Coppola, i film Marvel invece non farebbero. A suo dire, infatti, le persone continuano ad andare al cinema a vedere sempre lo stesso identico film. Secondo Ford Coppola:

Non so cosa potrebbero ricavarne le persone, dall’andare a vedere sempre di continuo lo stesso film, ancora e ancora.

Infine, arriva una stoccata, con Ford Coppola che usa parole meno sottili di quelle di Scorsese:

Martin è stato anche gentile quando ha detto che questi film non sono cinema. Non ha detto che sono indegni – cosa che invece dico io.

Il dibattito, insomma, continua.

Fonte: The Guardian

Leggi altri articoli