Fortnite in Cina non attacca: chiude il battle royale

Niente da fare per Fortnite in Cina, che non è riuscito a imporsi e ha deciso di alzare bandiera bianca: non vince la sua battle royale.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Niente da fare per Fortnite in Cina. Il più famoso videogioco battle royale al mondo ha tentato di conquistare anche l'enorme mercato videoludico cinese, ma senza successo. Così senza successo, a quanto pare, che Epic Games ha deciso di chiuderlo il prossimo 15 novembre, spegnendo definitivamente i server, come riferisce Kotaku.

Lanciato originariamente nel 2018 in Cina, ma in forma "sperimentale", Fortnite era arrivato alla Stagione 5 e, come immaginerete, non era stato facile essere accettati dalle stringenti regolamentazioni della Cina in materia videoludica, soprattutto per le produzioni che arrivano dall'estero.

Questo aveva comportato una serie di cambiamenti e modifiche che avevano portato Fortnite a essere approvato per la pubblicazione. Tuttavia, nuove regolamentazioni per il gioco e i minorenni sono state varate di recente, e rischierebbero quindi di rendere ancora più difficoltoso il cammino del titolo verso il successo.

In vista della chiusura dei server il prossimo 15 novembre, Epic Games si è già portata avanti e ha annunciato che già da partire da oggi, 1 novembre, non è più possibile creare nuovi account per registrarsi al gioco. Una volta concretizzatasi la chiusura dei server, invece, non sarà più possibile nemmeno il login.

Da questa parte del mondo, invece, Fortnite continua a riscuotere grandissima popolarità: il gioco di Epic Games, che influenza anche le altre produzioni con anima multiplayer – ma non Halo Infinite – è ormai una vera e propria passerella e vetrina anche per le altre proprietà intellettuali.

Di recente, per fare un esempio, abbiamo visto lo sbarco nella sua battaglia reale anche di alcuni iconici protagonisti della saga Resident Evil, ma vale la pena ricordare anche il concerto digitale di Ariana Grande, tenutosi proprio all'interno del gioco.

Un successo che non si è ripetuto in Cina, dove c'è anche da dire che in virtù delle modifiche imposte dalle restrizioni il pubblico ha ricevuto praticamente un gioco diverso. Sappiamo però che il mercato del Dragone ha le sue passioni ed è molto difficile imporsi nel lungo corso su community già estremamente radicate e fedeli (pensiamo, ad esempio, a quella di PUBG).

Addio, Fortnite Cina. Ci hai provato.

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