Football Manager 2023 | Recensione - Il calcio visto dalla panchina
La dura vita del simulatore di allenatore nell'anno dei Mondiali storti
Advertisement
a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Sports Interactive
- Produttore: SEGA
- Distributore: SEGA
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , MOBILE , APPLE , PS5
- Generi: Manageriale
- Data di uscita: 9 novembre 2023
Come l'autunno straordinario del Napoli, come l'uscita della Juventus dalla Champions League (quest'anno in edizione anticipata!) ed i conti da far tornare dalla proprietà dell'Inter, Football Manager 2023 arriva, immancabile, per la nuova stagione calcistica, portando in dote la consueta dose di passione, sudore e migliaia di ore spese a costruire la squadra dei sogni.
La dolce ossessione dei ragazzi di Sports Interactive torna sugli schermi del nostro PC (versione da noi testata) ma anche su console – seppur con un rinvio su PS5 –, per abbracciare il pubblico più ampio possibile e portare in ogni dove il gioco più bello del mondo. Siete pronti a dimostrare di essere più bravi di Marotta e più lungimiranti di Giuntoli? Pensate che la vostra squadra giocherebbe un calcio di gran lunga migliore di quella di Allegri? O che Pioli vi abbia copiato il modulo?
Scendete in campo e dimostratelo.
Stagioni diverse
Il primo Mondiale della storia del calcio giocato tra autunno ed inverno, in una location che con il calcio c'entra poco. Ritorni eccellenti, come quelli di Pogba e Lukaku, funestati da infortuni più lunghi del previsto. Un Napoli praticamente perfetto che viaggia ad una media goal pazzesca, ed una Juve davvero troppo brutta per essere vera.
Questi sono solo alcuni degli ingredienti di una delle stagioni calcistiche più atipiche di sempre, spezzata in due dalla competizione mondiale in Qatar (cui, lo ricordiamo, gli Azzurri non parteciperanno dopo l'harakiri di qualche mese fa), che si fermerà tra qualche giorno per riprendere solo ad inizio 2023.
In un quadro così insolito non dev'essere stato facile nemmeno per Sports Interactive programmare l'edizione 2023 del loro amato Football Manager, con il rischio di sballare del tutto le valutazioni dei giocatori, i reali tempi di recupero dai numerosissimi infortuni, il ruolo dei procuratori – sempre più attivo, che piaccia o meno.
E invece siamo qui a rassicurare la vasta platea calcistica in trepidante attesa: non solo la nuova edizione tiene fede ai propositi di cambiamento su base triennale che il team aveva enunciato prima della pubblicazione di Football Manager 2021, ma aggiunge anche nuove ed attese licenze (sì, c'è la Champions League e c'è pure la musichetta!), un minimo miglioramento del motore grafico per i match e più sostanziose aggiunte al gameplay del titolo, rappresentate dal cosiddetto Squad Planner, dall'accresciuto ruolo dei procuratori e, in misura minore, delle tifoserie.
Entriamo in campo nel dettaglio per vedere di cosa si tratta.
Le novità
Lo Squad Planner non è una vera novità in sé, quanto piuttosto un modo per riassumere una incredibile mole di dati che Football Manager mette a disposizione degli allenatori virtuali già da diversi anni in un unico schema: analizzando il grado di adattabilità di un giocatore (tanto presente in rosa quanto sotto contratto con un altro club) ad un dato ruolo in campo, lo Squad Planner consente di risparmiare parecchio tempo ed avere le idee chiare in fase di calciomercato, quando un errore può pregiudicare un'intera stagione.
Passi avanti si alternano ad altri indietro sul fronte delle licenze: se l'acquisizione di quelle relative alle tre massime competizioni europee (rispettivamente Champions, Europa e Conference League) aumenta il grado di immersione e la maniacalità del riprodurre lo sport più bello del mondo, dall'altro la mancanza di altre, assai meno prestigiose (e quindi, presumibilmente, meno onerose) fa storcere il naso, con squadre dai nomi storpiati come il Napoli capolista o il Monza.
L'ampliamento del ruolo degli agenti, dal canto suo, ha portato pro e contro: se, da un lato, una chiacchierata informale con l'agente di turno può darci un'idea sulla cedibilità del ragazzo e sulle richieste della società che ne detiene il cartellino, dall'altro ci sono sembrati irrealistici alcuni dei dinieghi a prescindere.
Ci è spesso capitato di contattare agenti di giocatori molto giovani, che rifiutavano a prescindere il trasferimento, pur enormemente migliorativo dal punto di vista sportivo e salariale, solo perché del vivaio di una squadra rivale o perché tifosi di un altro team.
Capita, così, che un diciottenne al primo contratto da professionista rifiuti il Manchester City perché nativo di Manchester e magari tifoso dello United, o che un ragazzo della primavera della Roma declini l'offerta della Juventus a causa della rivalità tra le due tifoserie; una visione romantica del calcio, che però non riflette affatto l'attuale situazione del mercato internazionale.
Questo ampliato ruolo dei procuratori si estende anche al farsi consigliare altri assistiti della stessa scuderia e finanche interpellarli qualora il loro pupillo abbia un rendimento in campo inferiore alle attese: non tutti i tifosi saranno contenti di questa aggiunta, che riprende una della abitudini peggiori del calcio negli ultimi anni, ma, se valutata dal punto di vista della verosimiglianza con ciò che succede quotidianamente in una società sportiva, soprattutto ad alti livelli, questa rappresenta un'aggiunta sensata al dorato gameplay del simulatore di SI.
Più marginale il ruolo delle tifoserie: nonostante una nuova schermata specificatamente dedicata, la priorità di un allenatore virtuale che voglia mantenere il proprio posto di lavoro è quella di rendere felice il presidente, anche perché i risultati in campo, alla lunga, riescono a sedare ogni tipo di rivolta popolare: ci è capitato di acquistare giocatori che non incontrassero il favore della tifoseria (per usare un eufemismo), e di dover sopportare, nel breve, le rimostranze della curva, come sottolineato in conferenza stampa dai giornalisti meno compiacenti, ma di far cambiare rapidamente idea agli scettici a suon di goal e belle prestazioni.
Abbastanza deludente, invece, il supporto ai match giocati: nonostante i millantati aggiustamenti all'intelligenza artificiale e al comparto animazioni dei calciatori, siamo comunque dinanzi a gare poco attraenti da vedere non solo per la rozzezza dei modelli poligonali e delle loro movenze, ma anche per il poco credibile dipanarsi del gioco e la tendenza a rapidi e spesso inusitati cambi di fronte cui in un vero match si assisterebbe solo a recupero inoltrato.
Va comunque detto che, nonostante l'impegno profuso dal team negli anni, Football Manager nasce prima come simulatore duro e puro, e che chi cercasse fotorealismo e somiglianza dei volti dovrebbe farlo altrove e non certo in casa Sports Interactive.
In ultimo, l'incidenza degli infortuni: dopo essercene lamentati molto in due delle ultime quattro edizioni, avevamo notato un miglioramento nel titolo dello scorso anno.
In questa edizione 2023, invece, il team di sviluppo sembra aver rimescolato nuovamente le carte in tavola: laddove prima questi erano frequenti e spesso molto lunghi, adesso la frequenza non è diminuita, ma le problematiche riscontrate sono più brevi (piccoli infortuni traumatici o affaticamenti muscolari), ma finiscono col privare un po' troppo spesso la squadra di alcuni dei suoi giocatori migliori nel corso dell'anno, obbligando alla costruzione di rose extralarge con tutto ciò che ne consegue in termini di costi e di soddisfazione delle seconde linee.
Ci piacerebbe che Miles Jacobson e i suoi mettessero una toppa una volta per tutte a questa problematica, perché il suo ciclico ripresentarsi ha minato alcune delle stagioni giocate in maniera del tutto randomica: chi giocasse questa edizione dopo un lungo iato dal manageriale Sega potrebbe pensare che questa scelta rifletta l'ecatombe di infortuni occorsi in questa prima parte di stagione in serie A (e non solo), ma il problema persiste in realtà da almeno un lustro, rimanendo uno di quelli "storici" al pari delle ripetitive interviste pre e post partita.
Tutto liscio, a parte la versione PS5
Per questa recensione, come di consueto, abbiamo lavorato sulla versione PC del gioco, che riteniamo la più comoda in assoluto soprattutto grazie alla presenza dell'accoppiata mouse/tastiera, ma ricordiamo che Football Manager 2023 uscirà anche su Game Pass al day one su Xbox (lo trovate in sconto su Instant Gaming), mentre è proprio di queste ore, come vi abbiamo dato notizia, il rinvio a data da destinarsi della versione PS5, che una larga fetta di utenza attendeva da tantissimi anni.
Nessun problema da segnalare riguardo alle performance del gioco e alla sua velocità, anche su PC non proprio di primo pelo come quello utilizzato per i nostri test: a meno di non selezionare tutti (o quasi!) i campionati presenti all'interno dello sterminato database, Football Manager 2023 procede spedito tra un giorno del calendario e quello successivo, accumulando parecchie notifiche prima di interrompere il caricamento senza per questo privare gli allenatori virtuali di tutte le minuzie quotidiane della vita di un manager a trecentosessanta gradi.
A differenza di altre aree, non abbiamo notato miglioramenti degni di nota per quanto concerne il comparto sonoro, immancabilmente azzerato dopo qualche decina di ore di gioco: i cori da stadio non sono sempre comprensibili e comunque si ripetono con troppa frequenza, e il missaggio dei vari suoni non è sempre perfetto, anche se bisogna sottolineare che la versione da noi provata era una beta pre-lancio, alla quale in genere viene accorpata una corposa patch in dirittura d'arrivo; quindi, alcune di queste problematiche, comunque non impedienti, potrebbero essere risolte per il prossimo otto novembre, data di lancio ufficiale del gioco.
Versione recensita: PC
Voto Recensione di Football Manager 2023 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Più procuratori per tutti
-
Finalmente le Licenze Uefa...
-
Pollice in alto per lo Squad Planner
-
Completo e minuzioso anche sui particolari insignificanti
Contro
-
Troppi infortuni (ancora)
-
...ma speriamo non siate tifosi della Parthenope o della Brianza
Commento
Advertisement