Football Manager 2021 | Recensione - La migliore risposta alla pandemia
Le interminabili ore in casa di queste settimane potrebbero non bastarvi più...
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Sports Interactive
- Produttore: SEGA
- Distributore: SEGA
- Piattaforme: PC , XONE , XSX , SWITCH
- Generi: Manageriale
- Data di uscita: 24 novembre 2020
Nemmeno il Covid, il continuo andirivieni di tamponi e tutte le difficoltà connesse all'attuale situazione mondiale hanno fermato Miles Jacobson ed il suo team: nonostante un piccolo slittamento della data di uscita, da qualche settimana abbiamo tra le mani una build pressoché finale di Football Manager 2021, e, complici le limitazioni a cui siamo stati costretti dalla già citata pandemia, vi abbiamo dedicato un monte ore anche più astronomico del solito.
Sebbene siamo ancora molto lontani dall'abbandonare la panchina del Manchester City (alla faccia di Guardiola!), eccovi il resoconto delle nostre prime sessanta ore di gioco.
Maledetta stampa
La prima, e più attesa notizia, riguarda il totale rifacimento della gestione dei rapporti con la stampa, tanto nelle consuete conferenze pre e post partita quanto nel tunnel degli spogliatoi, tra un tempo e l'altro e a caldo al novantesimo.
Dopo anni di critiche mirate proprio a questo aspetto, era arrivato il momento di realizzare un sistema di interazioni più credibile e meno meccanico: lasciatici alle spalle (pare definitivamente) le scelte emotive, con cui era possibile selezionare un approccio ai calciatori e alla stampa (aggressivo, calmo, entusiasta e così via), ci siamo trovati dinanzi ad un sistema che sfrutta la gestualità corporea come principale veicolo empatico.
Durante la nostra prova con Football Manager 2021, questo ha sì snellito determinati passaggi, ma non ha risolto né la ripetitività intrinseca delle conferenze stampa, le cui domande si ripetono con preoccupante frequenza già dopo una manciata di ore di gioco, né ha aiutato l'intelligenza artificiale a formulare quesiti e pensieri realistici quanto altre sezioni del gioco. L'esito delle conferenze stampa ed i rapporti con determinati giornalisti appaiono adesso più chiari, e dar loro una direzione risulta più intuitivo, ma gli effetti a lungo termine scarseggiano: essere sempre gentile e proattivo nei confronti di un singolo giornalista non lo porta a schierarsi pubblicamente con noi qualora la nostra panchina dovesse risultare a rischio, né a modificare il tono e la tipologia delle sue domande negli incontri con la stampa successivi.
Sicuramente si tratta di un timido passo nella giusta direzione, ma il risultato finale, nondimeno, è che, una volta sinceratici della bontà dei cambiamenti per questa recensione, abbiamo delegato tutta la gestione dei rapporti con la stampa al nostro vice, presumibilmente poco felice della cosa, ma tant'è.
Dove, invece, i rapporti interpersonali sembrano contare davvero è nel nuovo approccio tramite i procuratori in fase di mercato: sondare la disponibilità di un giocatore ad un prestito, ad un trasferimento o anche solo alla firma di un nuovo contratto è adesso tanto semplice quanto scrivere un messaggio in chat al suo agente, che risponderà perlopiù in maniera coerente con le dinamiche di mercato e con il rapporto che avremo intessuto con lui negli anni.
Permangono storture qua e là: nonostante lo avessimo schierato titolare nel novanta per cento delle partite, peraltro nel suo ruolo preferito, non siamo riusciti a far cambiare idea ad Eric Garcia del City sul rinnovo, ritrovandoci a perderlo a parametro zero nell'estate 2021.
Questa rigidità del software è figlia di indiscrezioni giornalistiche dei tabloid britannici e non di contratti firmati, e se il gioco avesse applicato alla gestione del ragazzo le stesse regole applicate per tutti gli altri calciatori scontenti, avremmo sicuramente ottenuto un rinnovo pluriennale.
Al netto di inciampi come questo, però, il mercato, che già rappresentava uno dei punti di forza della produzione, si è rivelato ancora di altissimo livello, con delle riunioni di mercato puntuali e assai più realistiche che in passato che vanno a sostituire le decine di suggerimenti spesso fuori fuoco da parte degli osservatori delle scorse edizioni. Adesso, in linea con le richieste della società e la progettazione a lungo termine, ci verranno proposti solamente obiettivi realistici o sensate varianti sul tema: giocando con l'Atalanta, la cui progettualità è storicamente incentrata sui giovani, nove proposte dello staff su dieci verteranno attorno a talenti da valorizzare, ma non mancheranno occasioni (magari a zero) di acquistare giocatori d'esperienza che possano fare da chioccia ad un team di ragazzi di belle speranze.
Ci è quindi capitato di affidarci più spesso ai consigli del team di scout di quanto non avessimo fatto nelle ultime edizioni del manageriale di Sports Interactive, complici anche le puntuali (e piuttosto approfondite) analisi che la nuova figura degli analyst invia con cadenza regolare: sbagliare un acquisto adesso diventerà molto meno probabile, insomma.Se solo l'Inter di qualche anno fa avesse avuto questa feature a sua disposizione...
Football Manager 2021: continuità prima di tutto
Pur mantenendo un'interfaccia molto simile a quella precedente, che farà la felicità di chi si è staccato dalla versione dello scorso anno solo qualche mese fa, la stella cometa del team di sviluppo sembra essere stata quella dello snellimento delle dinamiche e la riduzione dei menu da consultare di giorno in giorno (virtuale, s'intende). Ecco, allora, che le interazioni più rapide, come i colloqui individuali con i giocatori o con i membri dello staff, avvengono adesso tramite sovrimpressione, e spesso possono essere risolti con un singolo clic tra varie opzioni.
Similmente, la schermata da cui è possibile gestire l'immediato pre-partita è stata compattata e semplificata, e, al netto dei gusti personali (noi preferivamo la percentuale di forma dei giocatori agli attuali cuoricini), risulta ammodernata e di più facile lettura, con delle emoticon che mostrano immediatamente il malcontento di un dato giocatore o lo stato di forma psicologica eccellente di un suo compagno.
Pur essendo giocatori di vecchia data, abituati alla mole di dati e di informazioni da gestire, abbiamo apprezzato molto la nuova grafica di Football Manager 2021 e, soprattutto, la maggiore esaustività dei tutorial ad inizio gioco, comunque facilmente disattivabili per quanti conoscano a memoria la serie tra i nostri lettori: consultarli aiuta ad affrontare al meglio le sfide di gioco, ed introduce a meccaniche altrimenti piuttosto oscure per i neofiti.
Nonostante le enormi difficoltà logistiche che esso ha creato al team di sviluppo nei mesi scorsi, i ragazzi di Sports Interactive hanno scelto di minimizzare l'impatto del Covid-19 all'interno del titolo, con una scelta che riteniamo assolutamente comprensibile: l'estenuante ricorso ai tamponi, le presunte positività, i giocatori indisponibili e conseguenti match rinviati con pochissimo preavviso avrebbero forse reso questa versione 2021 ancora più aderente alla realtà, ma avrebbero d'altro canto inficiato la godibilità complessiva dell'opera e creato non pochi problemi a livello di calendario, visto l'affollamento delle date. L'unica concessione, in questo senso, è derivata dall'introduzione della regola delle cinque sostituzioni, che potrebbe spingere molti allenatori virtuali ad allungare la panchina e, magari, a dare spazio a qualche giovane promessa proveniente dal vivaio.
Una introduzione consistente, quantomeno sulla carta, è rappresentata dall'analisi chiamata xG, ovvero expected goals, assai in voga in Premier League: si tratta di fredde comparazioni statistiche, basate su modelli matematici che tengono in conto variabili come il numero di azioni offensive prodotte dalla squadra, i tiri scagliati verso la porta, la distanza da cui questi ultimi sono effettuati e quanti e quali giocatori partecipano attivamente alla fase di costruzione delle azioni da goal.
Se, da un lato, questa introduzione serve a zittire le critiche rivolte al gioco da quella parte di appassionati che si lamenta per la scarso livello di conversione in rete della mole di gioco prodotta dalle squadre controllate dal giocatore di volta in volta, dall'altro abbiamo trovato che aggiunga poco al gameplay, quantomeno dal punto di vista di noi veterani della serie.
Quando si chiude un incontro con un possesso di palla largamente superiore al sessanta per cento e si vince con un solo goal di scarto, o, peggio ancora, si finisce con il perdere o pareggiare, è lapalissiano che qualcosa non funzioni in termini realizzativi, e questo era evidente anche dando una scorsa alle statistiche di fine match già presenti nel gioco da anni.
Di certo, quella fetta di giocatori che avesse alle spalle solo una o due edizioni del manageriale Sega si gioverà di questa aggiunta, ma dubitiamo che l'impatto sul lungo termine sia significativo quanto il team di sviluppo avrebbe sperato.
Un piccolo passo per Football Manager
Il motore grafico, nei limiti delle sue potenzialità comunque non eccezionali, risulta di anno in anno rifinito: stavolta è toccato alle fonti di illuminazione, al pubblico sugli spalti (almeno qui c'è, sigh...) e al pieno supporto all'HDR, che migliorano la resa complessiva pur non appesantendo in alcun modo né le dimensioni del file di gioco né i requisiti minimi richiesti.
Il moveset dei giocatori, pur rimanendo largamente al di sotto di quello dei titoli sportivi più in voga sul mercato, si è arricchito di diverse nuove animazioni, nel segno di miglioramenti incrementali, costanti seppur lenti, che hanno sempre contraddistinto questo franchise, non solo dal punto di vista meramente tecnico.
Da parte nostra, considerando che siamo poco attenti all'aspetto estetico della produzione per aver iniziato a giocarci quando la rappresentazione del match era solo testuale, siamo rimasti maggiormente colpiti dalle nuove schermate riepilogative e celebrative a fine stagione, che consentono di gustarsi al meglio le vittorie accumulate, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla bacheca dei trofei, che si riempie visibilmente di anno in anno.
Abbiamo notato miglioramenti anche per quanto concerne la velocità complessiva del software, che adesso risulta apprezzabile anche selezionando un database grande e diversi campionati giocabili: l'ottimizzazione dell'esperienza di gioco e l'accessibilità totale, anche a quanti fossero in possesso di un PC vecchiotto, continuano ad essere motivi di vanto per la software house britannica.
Peraltro, in concomitanza con il lancio delle nuove console, e dopo una decade abbondante, Football Manager 2021 tornerà anche su console Microsoft, con tanto di inclusione nel Game Pass sin dal day one: sebbene i contenuti siano i medesimi, specifichiamo che questa analisi si riferisce alla versione PC, e quindi non possiamo esprimerci sull'adattamento del sistema di controllo al pad, che, soprattutto in casi come questo, può decretare, da solo, la buona o la cattiva riuscita di un porting.
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Voto Recensione di Football Manager 2021 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Un po' gioco di ruolo, un po' gestionale, un po' programma di analisi dati
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Imboccata una nuova strada per le interazioni con la stampa e non solo...
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Fasi di mercato sempre più complete
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Tutorial sempre più completi ed intuitivi
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Nel complesso più snello e veloce, anche nei caricamenti
Contro
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... ma probabilmente scaricherete ancora tutto sul vostro vice
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Da valutare quanto sia significativa l'introduzione degli xG