Film di Resident Evil dice addio ai vecchi: abbiamo personaggi veri, non cosplay che gli somigliano

Resident Evil: Welcome to Raccoon City, prossimo film di Resident Evil, vuole rompere col passato e mira a farlo a partire dai protagonisti.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Fin da quando si è presentato, Resident Evil: Welcome to Raccoon City non ha fatto altro che rimarcare la sua volontà di distinguersi e allontanarsi dai film della saga precedente, firmati da Paul W.S. Anderson.

Ricorderete, ad esempio, che il regista Johannes Roberts specificò più volte di voler realizzare un film che fosse fedele ai primi due giochi di Resident Evil, oltre che capace di «farvela fare sotto»a differenza invece dei precedenti che puntavano molto fortemente sull'azione.

Inizialmente atteso per il 3 settembre in USA, il film è slittato di qualche mese al prossimo novembre, mentre noi italiani siamo ancora in attesa di scoprire quando potremo vedere in sala la versione localizzata. Ma cosa possiamo aspettarci?

Intervistato in esclusiva dai colleghi IGN USA, a cui ha concesso anche le foto che potete vedere nel corpo di questo articolo, il regista ha rimarcato ancora una volta l'importanza di staccarsi dalla vecchia saga cinematografica.

«Volevo tornare all'orrore che è alla base dell'intera saga. Volevo gli spaventi e l'atmosfera, molto più che l'azione» ha raccontato Roberts a IGN. «E penso che i fan della saga di videogiochi siano dello stesso avviso: volevano vedere gli iconici personaggi e le location e avrebbero voluto che i film fossero più in linea con quello che era proposto nel mondo dei giochi di Resident Evil».

«È per questo che noi abbiamo deciso di andare in questa direzione, e abbiamo lavorato fianco a fianco con Capcom, al punto da avere degli schemi da loro per la magione Spencer e la stazione di polizia di Raccoon».

Cosa cambierà, allora, rispetto al passato, considerando il focus più sull'orrore che sull'azione? Secondo Roberts, cambieranno soprattutto i personaggi, che ora saranno sfaccettati e non più comprimari o comparsate che spalleggiavano Milla Jovovich nelle sue scorribande:

La differenza tra questo film e i precedenti è che questo è un insieme in cui ogni personaggio principale ha una grande importanza nella narrativa.

Non sono solo dei personaggi da cosplay che hanno semplicemente gli stessi capelli e lo stesso costume del personaggio originale. Per noi il processo di casting era fondamentale, perché avevamo bisogno di persone che incarnassero lo spirito e l'energia dei personaggi che volevamo rappresentare.

A tal proposito, Roberts sottolinea proprio che un casting non è come la scelta di un cosplayer, in cui si punta tutto sulla somgilianza: «un errore che si fa spesso negli adattamenti dai videogiochi è ingaggiare qualcuno che somiglia al personaggio, così da dargli il taglio di capelli adatto e i suoi vestiti – ma senza sforzarsi di offrire al pubblico ciò che un film fa meglio di un videogioco: creare un personaggio tridimensionale in cui puoi credere a cui puoi sentirti collegato davvero».

Al di là dell'opinabilità di quanto un film riesca o non riesca meglio di un videogioco a dare vita a personaggi credibili, vi ricordiamo che di recente Resident Evil è stato anche protagonista di Infinite Darkness, una produzione animata che abbiamo visto debuttare su Netflix e che il nostro Marcello Paolillo ha recensito per voi.

Visto che pariamo di scorrazzate in altre media, avete già visto il nuovo gioco da tavolo di Resident Evil 3?

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