FIFA 23 | Recensione - L'ultima esperienza di FIFA secondo EA
Con la pubblicazione di FIFA 23 finisce un'epoca per il mondo degli appassionati di pallone. Focalizzarsi su un approccio più arcade del solito basterà a convincere i dissidenti?
a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: EA Sports
- Produttore: EA Sports
- Distributore: Electronic Arts
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Sportivo
- Data di uscita: 30 settembre 2022 (27 settembre early access)
Dopo quasi trent’anni nei quali ha segnato generazioni di videogiocatori appassionati di pallone, EA si appresta ad abbandonare il marchio di FIFA che da sempre la ha contraddistinta nel mondo dei calcistici. Si tratta senza mezzi termini di una scelta tanto affascinante quanto rischiosa, soprattutto pensando al futuro della serie in esame, ma prima dell’imminente rebranding è bene concentrarsi su un presente dove la software house ha ancora molto da dire e da dimostrare.
Il presente per il colosso di casa Redwood si chiama FIFA 23 e rappresenta l’ultima occasione per provare il riconoscibile calcio spettacolarizzato made in EA, ancora legato da contratto ai diritti dell’omonima federazione. Il timore che potesse trattarsi di un mero compitino, lo ammettiamo, ci ha attanagliato per diverso tempo, per poi svanire man mano che abbiamo avuto l’occasione in anteprima di testare alcune feature principali di questo nuovo capitolo.
Certo è che con FIFA 23 non siamo davanti a un capitolo rivoluzionario, soprattutto considerando l’eventuale necessità di mantenere un effetto wow per il prossimo nuovo progetto, ma con grande sorpresa alcune novità sono state – giustamente – implementate fin da quest’ultimo lavoro, con la chiara intenzione di tastare le reazioni della folta community.
Si tratta realmente di un rischio calcolato per attirare nuove leve oppure di un clamoroso tonfo agli occhi dei giocatori più di vecchia data?
Si è girato Giroud
Parlando di FIFA 23 (disponibile a questo link di Amazon al miglior prezzo) non si può che cominciare analizzandone il gameplay. Nello specifico, con il provato completo su next-gen, il titolo promette un calcio molto più votato alla frenesia di contropiedi e giocate veloci da una parte all’altra del campo, contornato da una maggiore intensità, così come scontri fisici nelle aree più affollate durante una probabile ripartenza.
Per certi aspetti può sembrare un piccolo passo indietro rispetto al realismo tanto ricercato nei primi mesi di vita del precedente capitolo, e considerando quanto avevamo apprezzato un approccio palla al piede più ragionato – almeno nelle intenzioni – non possiamo che manifestare un po’ di rammarico. Nonostante ciò, una scelta del genere su FIFA 23 viene in parte attenuata da diverse piccole introduzioni lato gameplay, utili per entrare nel mood di un approccio votato quasi esclusivamente a un contesto più arcade del solito.
HyperMotion 2, ad esempio, garantisce scontri fisici incredibilmente convincenti ed obbliga ad utilizzare il pressing più attivo e asfissiante solo in determinate situazioni, dove aumentano le probabilità di concedere falli – o, peggio, un cartellino in momenti delicati di un match. AcceleRATE suddivide scatti e accelerazioni su tre differenti archetipi, tra quelli votati a una corsa uniforme e chi predilige uno scatto più esplosivo nell’immediato, fino a quei giocatori più fisici che garantiscono una falcata marcata dopo qualche secondo.
In questi casi si teme qualche lieve problema di sbilanciamento a favore degli attaccanti, ma considerando un approccio alle partite, indipendentemente dalla modalità, in linea al mood arcade di Ultimate Team non è una problematica così evidente. Non manca nemmeno la possibilità di effettuare un tiro più potente premendo contemporaneamente i grilletti dorsali; una scelta che va a discapito della precisione e che obbliga ad alcuni istanti di rincorsa più lenta, pericolosa se in prossimità di qualche avversario pronto a soffiarci il pallone in men che non si dica.
Ciò che invece ci ha fatto storcere il naso è l’IA dei compagni di squadra, che soprattutto in fase di non possesso porta i difensori a lasciare tremende voragini indipendentemente dalle rispettive capacità effettive. Una sensazione enfatizzata dalla scelta, per FIFA 23, di rendere il pressing con un secondo giocatore pressoché inutile nella maggior parte dei casi, in totale contrapposizione alla sua eccessiva utilità nelle passate edizioni.
Questione di chimica
Contenutisticamente parlando, FIFA 23 rappresenta l’ennesima mole spropositata di modalità e opzioni via via più sfaccettate, pronte a incontrare i gusti di qualsiasi appassionato. Ma mai come quest’anno, nel bene e nel male, l’intero progetto sembra ruotare attorno all’approccio più spettacolarizzato ed arcade di Ultimate Team.
Proprio su FUT troviamo i più importanti e piacevoli cambiamenti, il che riprende quella inattesa voglia di sperimentare che non pensavamo EA decidesse di mettere sul piatto prima di abbandonare la collaborazione con FIFA. Nello specifico è sempre possibile creare la propria squadra dei sogni sfruttando tornei, match offline tramite Squad Battles e Division Rivals, fino al tanto agognato weekend di FUT Champions, ma per farlo è possibile sfruttare un rinnovato sistema di intesa che rompe lo schema tradizionale.
Da una struttura che incatena le scelte di formazione ai vari collegamenti tra compagni di reparto con le famose linee verdi, gialle, rosse per grado di affinità, si passa a un sistema di più ampio respiro e altrettanto sfaccettato. L’alchimia di squadra è impostata su un totale di 33 punti – tre per ciascun giocatore – e penalizza maggiormente un giocatore schierato fuori ruolo rispetto al campionato o alla sua nazionale di riferimento, dove basterà avere la maggior parte dei titolari in linea con le vecchie tradizioni menzionate per non avere particolari malus.
Una scelta che amplia le opzioni legate alla creazione di team ibridi, senza per questo azzoppare i giocatori abituati alla scelta di formazioni provenienti in totale da uno stesso Paese o dal medesimo campionato. A conferma di ciò, abbiamo apprezzato la scelta per questa nuova versione di Ultimate Team di conferire ai giocatori al massimo una manciata di ruoli opzionali, con un'unica carta modificatore di ruolo applicabile per tutti, così da evitare confusione e speculazioni varie.
Sarà possibile, ad esempio, avere Rabiot e Tonali ideali come mezzali a centrocampo e utilizzabili con il modificatore rispettivamente come esterno di sinistra e mediano, mentre per Barella bisognerà scendere a qualche compromesso perché può essere schierato esclusivamente come CC senza ulteriori alternative.
Si tratta di un sistema che abbiamo particolarmente apprezzato per la modalità cardine anche per FIFA 23, che impedisce tutte quelle situazioni fastidiose dove i giocatori modificavano ruoli quasi senza limiti, con numerosi attaccanti a centrocampo e viceversa.
Il mercato trasferimenti finalmente vede console next-gen e PC in completa condivisione e al momento i prezzi generali delle carte risultano al ribasso rispetto al periodo di lancio delle versioni passate, anche se ci lasciano qualche piccolo dubbio da sciogliere sulle sue variazioni, con l’aggiunta di carte speciali e dinamiche pronte a stravolgere la ciclicità dei prezzi.
Interessante, inoltre, l’introduzione su FUT dei “momenti”, ovvero brevi sfide con le proprie rose incentrate su determinati campioni – in continuo aggiornamento – che potrebbero regalare alla modalità un nuovo e curioso approccio mordi e fuggi. Ora come ora però ci sembra ci sia una scelta estremamente limitata, anche se la possibilità di guadagnare una nuova valuta di gioco da investire in pacchetti speciali risulta allettante in vista dei prossimi aggiornamenti.
Vita da allenatore o giocatore?
Arrivando alla Carriera – sia allenatore sia per giocatore singolo – troviamo anche in FIFA 23 l’altra colonna portante dell’offerta imbastita da EA.
Il gameplay, come anticipato, riflette l’approccio più arcade e rapido di Ultimate Team, con il mero scopo di segnare un goal in più dell’avversario. Il coinvolgimento in queste specifiche modalità riflette la ricerca della vera simulazione più nella forma che nella sostanza.
Per essere più precisi, in entrambe le opzioni della Carriera menzionate sono state aumentate a dismisura le scene di intermezzo che danno enfasi alle azioni che si svolgono fuori dal campo. Parliamo di brevi video legati alle presentazioni dei nuovi giocatori o i primi allenamenti, con tanto di entrate ed uscite dalle sedi, quasi fossero quelle riprese viste per anni in tv da qualche inviato delle redazioni sportive.
Interessante, inoltre, la possibilità per FIFA 23 di impersonare allenatori realmente in forza alle varie squadre, opzione che soprattutto nel campionato inglese rende giustizia ad una riproposizione della massima divisione inglese certosina e da anni chicca per i giocatori più attenti.
Per quanto riguarda la Carriera per giocatore singolo, inoltre, ci teniamo a confermare tutte quelle ottime sensazioni scoperte nella passata edizione. Oltre alle varie opzioni legate alla crescita del nostro alter ego, si aggiungono nuove ramificazioni legate alla nostra personalità ed un piacevole ribilanciamento nella progressione maturata con le sessioni di allenamento.
Da uno specifico pannello della Carriera Giocatore è possibile decidere come investire il denaro guadagnato in determinate azioni che ci rendono più inclini a un carattere individualista, da trascinatore o generoso; a seconda delle nostre azioni i risultati di tali percentuali influenzano alcuni bonus temporanei che possiamo ottenere durante le partite, variegando ulteriormente le possibilità pad alla mano durante le stagioni.
Estremamente utile, inoltre, la possibilità di giocare solo alcuni momenti clou delle partite sia in Carriera allenatore sia da giocatore, in un'opzione che si pone a metà tra la simulazione diretta e la scelta di giocare la partita per intero.
Un solo pallone, mille possibilità
Con grande sorpresa, invece, dai menù di FIFA 23 è possibile notare come le modalità Volta e Pro Club siano state accorpate in un unico layout. Scelta che permette di condividerne i progressi con il medesimo personaggio, da un lato, mentre dall’altro fa percepire che siano state relegate al ruolo di proposte quasi di "serie b" rispetto alle altre modalità.
Rimangono in entrambi i casi delle proposte divertenti soprattutto per rapide partite con amici fidati, complice anche un buon ventaglio di opzioni legate alle personalizzazioni estetiche, tra marche rinomate e skill stravaganti. Nel caso del Pro Club segnaliamo una certa frustrazione legata al nuovo gameplay prettamente offensivo, una scelta che unita alle lacune dell’IA dei difensori incentiva gli utenti a comportarsi da lupi solitari piuttosto che collaborare tramite passaggi e assist.
Per quanto riguarda Volta, invece, se non per alcuni nuovi campetti non troviamo differenze sostanziali rispetto alle opzioni legate alla passata edizione; una modalità tanto divertente quanto caotica, quasi impossibile da apprezzare se non a cervello completamente spento.
Ritornando al fattore realismo di FIFA 23, ci teniamo particolarmente a menzionare come nota positiva le partite di calcio femminile. Sotto questo fronte continuano i timidi segnali in avanti per quanto concerne i contenuti, dove oltre a una manciata di nazionali è possibile giocare con le squadre di club francesi e inglesi, rigorosamente della massima serie.
Per movimenti, contrasti e atteggiamenti delle compagne di reparto, in più occasioni abbiamo avuto la sensazione di apprezzare maggiormente queste partite rispetto a quelle disputate dalle controparti maschili. A tratti indifendibili, invece, indipendentemente dalla modalità giocata, risultano i portieri: tanto abili con i tiri dalla media distanza, quanto impassibili e inermi in molteplici occasioni dentro l’area (come i pallonetti) che non possono non far storcere il naso, e per i quali siamo sicuri il team interverrà quanto prima.
Incredibilmente apprezzato il nuovo layout dei calci da fermo, dove con l’analogico sia nelle punizioni sia nei calci d’angolo è possibile avere maggior controllo sull’effetto da dare al pallone, anche se si necessita di un minimo di allenamento.
Ultime, ma non per importanza, alcune considerazioni sul comparto estetico di FIFA 23, dove ci teniamo a sottolineare l’ottimo lavoro per volti ed espressioni di una quantità incredibile di atleti. Da rimarcare anche le animazioni legate agli stessi, apprezzabili come non mai magari con un goal allo scadere del tempo regolamentare o con una scivolata andata a buon fine. Affascinante anche l’atmosfera dei vari stadi, soprattutto se licenziati – come per i club di proprietà inglesi – pronti a sottolineare le giocate dei vari fuoriclasse con urla, boati e cori.
Non riusciamo invece ancora bene a digerire la mole poligonale dei tifosi presenti sugli spalti durante le inquadrature ravvicinate, nonostante un utilizzo più eterogeneo che in passato dei vari elementi estetici, così come il frame rate a volte ballerino che si nota, se messo a confronto con quello solido dei giocatori sul rettangolo verde.
Versione recensita: Xbox Series X
Voto Recensione di FIFA 23 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Contenutisticamente rimane una certezza…
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Partite più veloci e immediate sia offline sia online
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Gestione delle rose su FUT rinnovata e ricca di nuove opzioni
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Sul fronte meramente estetico si difende egregiamente
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Diversi guizzi qualitativi anche per le partite del calcio femminile
Contro
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… ma per Volta e Pro Club ci aspettavamo qualcosa in più
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Qualche passo indietro sul fronte simulativo del gameplay
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IA difensiva migliorabile