FIFA 22 si è finalmente presentato e ha snocciolato alcuni dei capisaldi sui quali si poggerà la nuova, e la prima davvero next-gen, iterazione della serie calcistica di EA Sports. In attesa di poter provare il gioco con mano, abbiamo la possibilità di approfondire queste basi per capire quale sarà la direzione assunta dal franchise d’ora in avanti, o almeno da qui al prossimo 1 ottobre quando tornerà nei negozi di tutto il mondo.
Nel dettaglio, possiamo dare uno sguardo al team di ambasciatori che sono stati selezionati per questo capitolo, capitanati da Kylian Mbappé, stella del PSG e campione del mondo con la Francia; alle modalità, e al modo in cui verranno ampliate e rinnovate in vista della nuova stagione; al gameplay, per il poco che è stato anticipato finora (ma neanche troppo poco), e alla next-gen, alla maniera in cui l’erede di FIFA 21 ci si approccerà.
Inevitabilmente, sarà importante che – dopo il gradito update gratuito ricevuto alla fine dello scorso anno – Electronic Arts riesca a rendere l’idea di un capitolo che sia veramente next-gen, e non si accontenti di portare avanti la formula, sì di successo ma polarizzante tra i fan dei videogiochi di calcio, sulle nuove piattaforme.
Gli ambasciatori
Kylian Mbappé è il testimonial ufficiale di FIFA 22. Era già stato in copertina lo scorso anno e questo bis lo rende soltanto uno dei pochissimi calciatori, insieme a Leo Messi del Barcellona e Cristiano Ronaldo della Juventus, ad essere stato la cover star di FIFA per più di una stagione. Giusto per dare qualche numero: nella scorsa Ligue 1 è stato il calciatore più giovane nella storia del campionato a vincere il titolo di capocannoniere tre volte di fila (mentre con il PSG e la Francia i risultati non sono stati così positivi).
La rosa degli ambasciatori è ricchissima, però, e non si limita soltanto al transalpino. Come di consueto, si tratta di un roster di giovani fenomeni (con una sola eccezione, ma relativa esclusivamente all’età), un trend inaugurato da EA Sports fin dalla conclusione dell’accordo con Messi. Ecco i cinque che accompagneranno Mbappé nella campagna promozionale:
- Heung-Min Son
- Phil Foden
- David Alaba
- Christian Pulisic
- Trent Alexander-Arnold
Una vera e propria invasione della Premier League, che fin da queste primissime battute continua a mettere le mani su FIFA 22 (anche in virtù della partnership commerciale tra EA e la lega inglese): Son è l’ala assist-man del Tottenham, Foden è l’enfant prodige che fa impazzire Guardiola al Manchester City, Pulisic è l’americano del Chelsea, Alexander-Arnold è il velocissimo (e dal grande cross) terzino del Liverpool.
Alaba costituisce un’eccezione, dicevamo, per l’età avanzata ma sappiamo bene di che pasta sia fatta, avendolo appena battuto ad Euro 2020 con la sua Austria. Quest’anno, dopo innumerevoli stagioni, ha cambiato casacca e ha lasciato il Bayern Monaco per approdare al Real Madrid, per cui sarà l’unico rappresentante dei cinque a non giocare nel Regno Unito.
Le modalità
Le modalità di FIFA 22 riceveranno un rimpasto importante, ci anticipa il sito ufficiale, che dovrebbe segnare un cambio di passo rispetto a FIFA 21 pur mantenendone l’ossatura ormai collaudata da un decennio o quasi. In particolare, EA Sports ha battuto alla presentazione del nuovo capitolo su tre tasti: parliamo della Carriera, di FUT e Pro Club, con quest’ultima in particolare che è stata un po’ “bistrattata” di recente.
Nella Carriera, la prima innovazione promessa è relativa alla possibilità di creare la propria squadra e guidarla, citiamo il sito ufficiale, «dai bassifondi della classifica fino ai vertici del calcio internazionale». La Carriera giocatore è stata invece «potenziata con più modi per andare avanti, centrare gli obiettivi e coinvolgerti».
È plausibile quindi che avremo a disposizione uno strumento per la creazione del club che includa nomi, loghi e striscioni, probabilmente sulla scia di quanto visto lo scorso anno per la prima volta su FUT (dov’è stato permesso di creare stadi personalizzati e non solo). Non è chiaro se potremo definire un budget e stabilire fin da subito di essere tra i top al mondo, oppure se quel riferimento ai bassifondi sia una sorta di punto d’inizio valido per tutti.
E, a proposito di FIFA Ultimate Team, EA ha fatto sapere di aver rivisto Division Rivals e FUT Champions in modo da creare un ambiente più accessibile. Inoltre, è stato annunciato un nuovo tipo di carta, gli Eroi FUT, che godranno di un’intesa specifica per il campionato associata al loro momento decisivo, con la quale avere un legame club verde con qualsiasi calciatore dello stesso campionato (oltre al legame classico per nazionalità).
La rosa completa si comporrà mano a mano da agosto ma per ora sono stati svelati Mario Gomez (Bundesliga, 88), Tim Cahill (Premier League, 85), Diego Milito (Serie A, 88), Jorge Campos (Liga BBVA MX, 87), Fernando Morientes (LaLiga Standander, 89), Sami Al-Jaber (MBS Pro League, 86), Robbie Keane (Premier League, 86), Abedi Pelé (Ligue 1 Uber Eats, 89), Clint Dempsey (MLS, 85).
Per quanto riguarda Pro Club, saranno messe a disposizione nuove opzioni di personalizzazione per far risaltare la squadra sia in campo che sugli spalti, mentre ci saranno un sistema di crescita per controllare lo sviluppo del Pro virtuale e una struttura social ottimizzata con cui trovare più agilmente una partita in questa modalità.
Il gameplay
Il gameplay resta una nota che verrà di sicuro suonata più approfonditamente nelle prossime settimane ed EA Sports ha soltanto fatto intravedere alcuni dei ritocchi alla giocabilità rispetto a FIFA 21. Per il momento, ci sono stati sottoposti quattro punti concreti, all’infuori dell’aspetto del marketing che spinge ogni anno, in questo periodo, su nomi e tecnologie avveniristiche la cui portata andrà verificata pad alla mano.
In primis, si è parlato di una riscrittura totale del funzionamento del portiere: si tratterà di un sistema tutto nuovo che promette una maggiore affidabilità della parata e un decision-making più intelligente quando l’estremo difensore sarà tra i pali. Un focus abbastanza raro quello sui portieri, che sono stati a lungo un tallone d’achille del calcio videoludico (non soltanto di questo franchise).
In secondo luogo, è stato introdotto un nuovo livello di realismo per la fisica della palla con dati importati dalle partite del calcio giocato. I parametri calcolati comprenderanno velocità, deviazione, resistenza dell’aria, attrito al suolo e attrito volvente, qualunque cosa sia quest’ultimo; ciò vuol dire, secondo EA Sports, che ogni passaggio, tiro e dribbling somiglierà di più alla controparte reale.
Sarà aggiunta una nuova meccanica chiamata Explosive Sprint: questa feature, diretta alle situazioni 1 contro 1, darà più controllo sull’accelerazione durante il dribbling o la difesa. In particolare, viene suggerito che i giocatori potranno attirare gli avversari con una sorta di finta per poi bruciarli sullo scatto e guidare la propria squadra in attacco. Sarà interessante vedere se questa dinamica sarà disponibile per tutti i calciatori e se dovremo attivarla manualmente con una specifica combinazione di tasti (o, possiamo immaginare, se su PS5 si potrà sfruttare il grilletto adattivo per innescarla).
Infine, ci saranno nuovi stili e nuove tattiche offensive: viene raccontato che alcune di queste strategie prevederanno di tenere la palla nella propria metà campo e spingere così i compagni a salire rapidamente e invadere quella dell’avversario, oppure giocare direttamente box to box, o schierarsi «nel proprio stile unico». Possiamo insomma aspettarci una personalizzazione ancora più minuziosa della formazione, non tanto prima della partita ma durante.
La next-gen
FIFA 21 ha supportato la next-gen con un aggiornamento gratuito, e ha dato l’impressione di sapere subito dove mettere le mani per suscitare il tanto agognato effetto wow. Chiaramente, però, si è trattato letteralmente di una patch apposta ad un gioco già esistente, per cui, al di là dei bei capelli che hanno fatto subito il giro della Rete, a livello di meccaniche è legittimo aspettarsi un salto di qualità con la nuova iterazione.
Electronic Arts ha pompato molto la sua nuova Hypermotion Technology, che sarà riservata esclusivamente agli utenti PS5, Xbox Series X|S e Stadia. Non ci siamo dimenticati del PC: nel comunicato stampa fornito dal publisher possiamo notare come la piattaforma non venga menzionata tra quelle supportate da questo pacchetto di funzionalità, il che fa immaginare che sarà relegata allo stesso set di feature delle console della passata generazione.
Ciò detto, Hypermotion si basa sulle rilevazioni fatte tramite le tute Xsens, che consentono di catturare i movimenti dei calciatori per raccogliere dati sui movimenti umani reali, con un impatto sulle movenze dei singoli giocatori e sulle loro squadre. Una volta catturati questi dati (8,7 milioni di fotogrammi di riprese durante le partite), un algoritmo avanzato di machine learning brevettato li elabora per generare nuove animazioni in tempo reale e «creare un realismo organico».
Da un punto di vista individuale, contrasti, scatti e duelli saranno riprodotti fedelmente nel gioco grazie ad oltre 4000 nuove animazioni presenti in FIFA 22, che puntano ad aumentare l’intensità, la reattività e la fisicità di ogni atleta, modificandone la falcata e la cadenza in corsa, il controllo della palla o il colpo in maniera più fluida.
Avremo “duelli aerei cinetici”, sincronizzando le animazioni dei calciatori mentre lottano per arrivare primi su una palla aerea (con strattoni, spinte, sgomitate) e un controllo di palla migliorato, con le animazioni a due tocchi prolungate che puntano a rendere il controllo (e la protezione) più naturale. L’obiettivo è arrivare ad interazioni tra i membri delle squadre, che parleranno, si daranno indicazioni e scambieranno istruzioni nel flusso della partita.
Per quanto riguarda le squadre nella loro interezza, invece, si parla di una IA Tattica, con una comprensione maggiore dei moduli e dei movimenti: in attacco, l’obiettivo è che l’intelligenza artificiale sfrutti la potenza delle nuove piattaforme per prendere fino a 6 volte più decisioni al secondo con reazioni veloci alle palle vaganti e linee di passaggio aperte con scaltrezza; in difesa (e speriamo che questo si riferisca anche ai lanci lunghi e alle diagonali), è invece che i calciatori mantengano la posizione durante i cambi di gioco per coprire gli spazi.
In conclusione
Al di là delle terminologie del marketing, cui siamo ormai abituati quando si tratta della presentazione di un nuovo prodotto (specialmente di quelli annuali), sembra proprio che FIFA 22 possa costituire il capitolo della tanto attesa transizione generazionale a PS5 e Xbox Series X|S.
Dopo un update che ha dato l’idea di cosa possiamo attenderci sotto un profilo visivo, stavolta, come si confà ad un titolo completo e non ad un semplice aggiornamento, possiamo aspettarci un progetto che scavi a fondo nelle meccaniche della serie e le elevi sfruttando l’hardware console più potente a disposizione.
Sarà abbastanza per limare alcuni dei difetti storici che fanno ormai parte del DNA della serie? Snaturerà la formula di una delle proprietà intellettuali dall’affidamento più sicuro in circolazione? Per il momento, prendiamo e portiamo a casa queste premesse, e promesse, fino a quando non potremo mettere le mani sul pad e testare in prima persona FIFA 22.
Se volete prepararvi a vivere al massimo FIFA 22, potreste voler portare a casa un controller più articolato per la vostra console, come questo. O, su Xbox e PC, anche questo.