A ridosso di un cambio generazionale che a causa dell’emergenza sanitaria ha messo in difficoltà qualsiasi software house, la pubblicazione di FIFA 21 è riuscita ugualmente a superare le più rosee aspettative piazzandosi nei gradini più alti delle classifiche dedite alle vendite sui principali mercati del settore. Un obiettivo che vede solo in parte dare il giusto merito alle nuove feature implementate nell’ultimo capitolo prodotto dal team canadese, ma – come evidenziato nell’approfondita recensione – raggiunto soprattutto a seguito di un supporto costante orientato alla sua principale modalità online, ovvero quell’Ultimate Team capace negli ultimi anni di reggere quasi in solitaria l’intero progetto, e di registrare numeri e incassi da capogiro.
Focalizzandoci proprio su FUT e in concomitanza con il recente approdo su next-gen, abbiamo deciso di dedicare uno spazio alla Weekend League, ovvero il tanto agognato torneo del weekend che grazie a lauti premi convince i giocatori a cimentarsi nelle sfide online costantemente, nonostante il passare degli anni. Un torneo che è cambiato parecchio edizione dopo edizione, e che il team di sviluppo è riuscito ad adattare prontamente sia alle varie meccaniche implementate nello specifico su Ultimate Team sia alle novità, in termini di gameplay, più generiche — in grado di rendere ogni anno il titolo sempre più sfaccettato.
Programmazione vincente
Nonostante Ultimate Team sia una modalità sbarcata su FIFA tra il nono e il decimo capitolo come DLC a pagamento, per poi essere man mano integrata nel pacchetto standard imbastito annualmente da EA, la FUT Champions Weekend League vede il suo approdo sulle varie piattaforme solamente con FIFA 17. Parliamo di un’introduzione ottima dal punto di vista commerciale per enfatizzare tutti gli aspetti che hanno convinto nel tempo sempre più utenti a giocare con la modalità online in oggetto; ovvero quel senso di coinvolgimento emotivo scaturito dal costruire la squadra dei propri sogni, con giocatori arricchiti di statistiche aggiornate in base ai successi ottenuti realmente sul campo, spinto da una competitività rinnovata grazie a gerarchie e classifiche ben definite.
Il vero merito della Weekend League è quello di incastonare nella modalità online cardine di FIFA una routine sorprendentemente solida, volta a consolidare la community e fidelizzarla al brand con sorprendente efficacia. In settimana si disputano le partite necessarie ad ottenere il pass per la FUT Champions e nel weekend, precisamente dal venerdì mattina al lunedì mattina, ci si può completamente dedicare alla modalità competitiva per eccellenza, magari cercando di eguagliare gli sforzi del proprio streamer preferito.
Citiamo le piattaforme streaming perché proprio grazie alla Weekend League sono aumentati a dismisura i contenuti su Youtube e Twitch dedicati al raggiungimento in questa specifica competizione dei migliori posti nelle classifiche generali, senza dimenticare la componente eSport sempre più preponderante dal punto di vista dell’audience anche nel Bel Paese.
Rispetto ai classici tornei settimanali dei primi anni di FUT, sostituiti negli ultimi dalle divisioni utili proprio per l’ottenimento del ranking necessario al pass per la Weekend League, è diventato molto più semplice anche per gli utenti occasionali di FIFA avere la possibilità di accumulare una cospicua somma di crediti, essenziale per la creazione di una rosa un minimo competitiva. Da qui, infatti, viene enfatizzata la possibilità di dedicarsi senza fretta all’ottenimento di un discreto piazzamento dopo solo 6 vittorie su 30 partite disponibili nel weekend, con premi che variano dalle somme in denaro generose ai pacchetti più ricchi di figurine rare da aprire, sperando in quel colpo di fortuna capace di far gola a numerosi fan.
Un deja-vu in salsa next-gen
Cominciamo dicendo che su FIFA 21 il passaggio da una Weekend League ormai considerabile old gen alla più luccicante e muscolosa presente con il binomio PlayStation 5 – Xbox Series X|S avviene attraverso un cambiamento netto e improvviso che proprio dal punto di vista del gameplay porta delle novità che per quanto positive ci hanno fatto storcere il naso nelle battute iniziali.
Abbiamo già dedicato uno specifico approfondimento ai miglioramenti estetici implementati nella versione next-gen di FIFA 21, ma sotto l’aspetto delle effettive meccaniche di gioco – con l’approdo della prima Weekend League sulle nuove piattaforme di Sony e Microsoft – abbiamo riscontrato qualche sostanziale differenza. Precisamente siamo tornati alla versione 1.0 del gioco presente nelle prime settimana di lancio ufficiale, con la totale assenza delle patch che soprattutto a novembre avevano reso le partite online (nel bene e nel male) molto più simili al capitolo precedente.
Dopo settimane intere dove avevamo iniziato a prendere confidenza con l’utilizzo delle fasce per rapidi contropiedi, senza dimenticare l’interminabile fraseggio a centrocampo appreso partita dopo partita per far innervosire l’avversario, ci siamo ritrovati a sfruttare e subire numerose imbucate letali frutto di insensati movimenti della linea difensiva; momenti dalla difficile interpretazione che hanno reso i match in Weekend League a tratti snervanti.
Proprio sotto l’aspetto delle meccaniche difensive testate in questa prima FUT Champions next-gen troviamo i cambiamenti più evidenti: da un lato il pressing costante per cercare di recuperare uno o più goal subiti è diventato insostenibile per più di cinque minuti effettivi di gioco, rischiando di ridurre eccessivamente la stamina dei giocatori e di creare voragini enormi soprattutto a centrocampo; dall’altro la precisione delle animazioni legate all’impatto tra giocatori e pallone garantisce la percezione di avere tempistiche più precise, intervenendo con un tackle attivamente senza causare un fallo e nei casi più gravi un rigore.
Segnaliamo però che proprio in questi ultimi giorni è stato pubblicato un primo timido aggiornamento che sopperisce alla gestione critica della stamina sopracitata con un utilizzo più equilibrato della tattica “ultra offensiva”; un problema aggirato in parte riducendo i secondi impiegati dai compagni di squadra controllati dall’IA per effettuare scatti improvvisi. Un situazione sommaria a conti fatti piacevole, a metà tra la tradizione delle passate edizioni online e le novità di gameplay implementate nell'ultimo capitolo.
Con la prima prova effettiva sulle nuove piattaforme di FUT Champions Weekend League, ci siamo ritrovati per forza maggiore a cambiare tattica e stravolgere la rosa utilizzata per raccattare qualche risicata vittoria e ottenere qualche discreto premio, passando da un 4-3-3 di Premier inglese a un più rozzo 3-5-2 di Serie A che con un po’ di pazienza e sofferenza ci ha permesso di ottenere 11 vittorie su 18 partite giocate; risultato senza infamia e senza lode che però oltre a numerosi crediti e pacchetti, con il livello “Argento 1”, garantisce l’accesso alla successiva Weekend League senza doversi per forza gettare nelle Division Rivals settimanali ad accumulare punti.
Nonostante le difficoltà iniziali per il “nuovo” approccio al gameplay di FIFA 21 che per ovvi motivi ha destabilizzato gli equilibri della FUT Champions Weekend League su next-gen, abbiamo trovato le scelte implementate da EA a conti fatti azzeccate — soprattutto per raccogliere nuovi feedback utili per tracciare la strada che porterà effettivamente al nuovo capitolo totalmente creato da zero per le nuove console, ovvero quel FIFA 22 da considerare vero banco di prova per le potenzialità di un brand che ha la necessità di osare di più.
Una condizione necessaria per uscire dall'idea di comfort zone che in tutti questi anni ha permesso da un lato di consolidare una community di milioni e milioni di giocatori, ma che dall’altro rischia anno dopo anno di mostrare il fianco a staticità e mancanza di coraggio agli occhi degli utenti più esigenti, permettendo alla concorrenza di riconquistare importanti fette di videogiocatori.
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