Field of Glory II: Medieval | Recensione - Un tattico a turni per dei veri generali
Byzantine Games e Slitherine spostano in avanti le lancette dell'orologio e questa volta si concentrano sulle battaglie del medioevo, in un concentrato di tattica e strategia
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a cura di Daniele Spelta
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Byzantine Games
- Produttore: Slitherine
- Distributore: Slitherine
- Piattaforme: PC
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 4 febbraio 2021
Pubblicato nel 2017 e creato da Byzantine Games e Slitherine, Field Of Glory II è un tattico a turni duro e puro, pensato per gli appassionati del genere e, senza troppi giri di parole, uno dei massimi esponenti nel suo campo. Se è difficile trovare dei degni contendenti quando si scende sul campo di battaglia, il discorso si ribalta completamente per quel che riguarda le modalità di gioco e per il collante che dovrebbe tenere assieme i numerosi duelli.
Spostiamo in avanti le lancette ed arriviamo a questo inizio 2021, momento in cui fa il suo ingresso in scena Field of Glory II: Medieval, una sorta di spin-off/espansione stand alone, ambientato come dice il nome stesso durante i cosiddetti secoli bui. Nonostante i quattro anni di distanza, i due progetti si assomigliano parecchio e, ad esclusione del nuovo periodo temporale analizzato e degli eserciti coinvolti, anche i pro e i contro ritornano senza troppe variazioni sul tema.
Uno sguardo alla storia
Per chi non lo sapesse, l’originale Field of Glory è un boardgame ideato da Richard Bodley Scott, una delle firme più autorevoli nel mondo dei wargame. Non è dunque una sorpresa che anche la sua trasposizione digitale si riveli un vero piacere per gli amanti della tattica e per i sistemi di gioco più complessi da apprendere, sia che si tratti di battaglie nell’antica Roma o, come in questo caso, che ci si ritrovi a guidare cavalieri e lancieri attorno all’anno 1000.
Prima ancora di iniziare a duellare, Field of Glory II: Medieval dimostra tutta la sua dedizione verso la Storia e verso una ricostruzione fedele degli eserciti e delle unità che hanno calcato con le loro pesanti armature le zone centrali, settentrionali ed orientali dell’Europa. Nell’elenco delle fazioni a disposizione trovano così spazio i regni inglesi - nelle loro varie declinazioni anglo-normanne - gli ordini teutonici o, ancora, le orde nomadi dei cumani o dei mongoli, ciascuno con il suo modo tipico di fare la guerra e con unità differenti seconda del periodo temporale.
Certo non si poteva chiedere l’unicità degli eserciti dell’epoca classica ma, per quanto possibile nei limiti storici, Byzantine Games e Slitherine sono riuscite a caratterizzare in modo più che sufficiente le varie potenze. Accanto alle basilari linee di lancieri comuni un po’ a tutte le fazioni, ad esempio i cantoni svizzeri possono contare sulle impenetrabili picche dei loro fanti, letali contro le cariche della cavalleria pesante francese ma a loro volta lente ed esposte alle veloci incursioni degli arcieri a cavallo tipici delle tribù delle steppe.
Insomma, nonostante non si possa gridare al miracolo in termini di varietà e spesso le truppe si assomiglino tra le varie potenze, c’è sempre qualche caratteristica unica e ciascun esercito presenta dei punti di forza e di debolezza specifici.
Alla pugna
La migliore descrizione di cosa sia Field of Glory II: Medieval nel momento della battaglia è lo stesso manuale di gioco: un regolamento di circa cento pagine. Inutile girarci attorno, questo tattico a turni è pensato per i giocatori disposti a spendere minuti su una singola mossa e a imparare nel dettaglio come sfruttare al meglio il terreno, le differenti truppe o, ancora, il posizionamento di queste ultime. La barriera d’ingresso è insomma spessa e dura come un muro di scudi issato dalla fanteria scozzese e, purtroppo, il tutorial fa ben poco per abbassare la curva di apprendimento. Tramite dei brevi duelli viene così spiegato come muovere le unità, come sfruttare al meglio il proprio generale o come costruire l’esercito ad inizio match, ma queste informazioni scalfiscono appena la superficie di Field of Glory II: Medieval.
Nonostante l’innegabile asprezza, l’interfaccia di gioco si rivela quasi inaspettatamente il migliore degli alleati e, tramite comodi tooltip e avvisi, mette ben in evidenza gli esiti di una mossa. Inoltre – e su questo non possiamo che far un applauso a Byzantine Games e Slitherine – la possibilità di cancellare uno spostamento tramite un veloce click è un’introduzione all’apparenza banale, ma quanto mai indispensabile in un gioco così profondo e anche dove un singolo errore può costare l’intera partita.
Il fascino della guerra
Field of Glory II: Medieval è uno di quei classici titoli “easy to learn, hard to master”. Muovere le proprie pedine lungo la classica mappa divisa in caselle è un’operazione semplice e tutto si svolge con la pressione di un paio di tasti sul mouse, ma ogni singola scelta racchiude dentro di sé numerose variabili. Bisogna dunque tener in conto le linee di comando del proprio generale, che influenzano pesantemente gli spostamenti delle unità, gli arcieri e i balestrieri devono sempre esser difesi ed avere la traiettoria di tiro libera, i cavalieri sono un ottimo rimedio contro le truppe leggere, che però possono sfuggire ad una carica e diventare una trappola assieme ad una selva di picche. Superato lo scoglio iniziale, il gioco diventa dunque la quintessenza della tattica e richiede di pensare sempre una mossa oltre.
Facciamo un pratico esempio per metter in chiaro questo concetto. Avete appena disperso dei fanti nemici con una pioggia di frecce, facendo così diventare quell’unità il bersaglio perfetto per una carica a cavallo. Una vittoria facile? Solo all’apparenza, perché il nemico in rotta ha spezzato le vostre linee di comando, facendo finire le truppe montate nel bel mezzo di una palude, un terreno impossibile per chi indossa pesanti corazze e in cui è difficile manovrare, soprattutto quando dietro quella ritirata si cela una fila di lancieri, nascosti dalla nebbia di guerra dovuta a dei boschi.
Insomma, quella che doveva essere un attacco devastante si è tramutato inaspettatamente in una tremenda sconfitta e, ennesima nota di merito per Field of Glory II: Medieval, il fattore aleatorio è pressoché assente e la colpa – o il merito – è sempre di chi sta dall’altra parte dello schermo.
Riscrivere il corso degli eventi
Le mappe e i terreni differenti, le diverse tipologie di unità, gli obiettivi che cambiano da partita a partita e i tanti livelli di difficoltà fra cui scegliere rendono il momento della battaglia un’intensa partita a scacchi da giocare contro una AI ben bilanciata o contro un nemico in carne ed ossa in sfide online. Purtroppo, come detto in apertura, le modalità di gioco fanno ben poco per rendere più interessanti i singoli duelli.
Accanto alle classiche battaglie veloci e quelle casuali in cui personalizzare i vari parametri di gioco, trovano spazio solo quattro campagne storiche, dedicate rispettivamente alle invasioni mongole, alle crociate teutoniche nella zona baltica, alle imprese di re Enrico II d’Inghilterra e ad Aleksandr Nevskij, eroe del principato di Novogrod, più una personalizzata in cui scegliere le fazioni coinvolte.
Queste storie hanno però poca personalità, le battaglie sono solo intervallate da qualche report scritto e anche le scelte strategiche al termine di una sfida sono ridotte all’osso e spesso comprendono solo un paio di opzioni differenti per il prossimo duello.
Non che ci si aspettasse l’integrazione di una mappa in stile grand strategy come per Field Of Glory: Empires, ma qualche spunto più interessante avrebbe giovato non di poco a questa modalità di gioco.
Uno sguardo verso le battaglie
Dal punto di vista grafico, gli screenshot forniti in questa analisi parlano da sé: Field of Glory II: Medieval non fa della componente visiva uno dei suoi punti di forza. Poco male in fin dei conti, chi si immerge in opere di questo genere sorvola senza troppi problemi sulle poche animazioni o su modelli dallo scarso contenuto di dettagli.
L’unico vero difetto in questo senso è la troppa somiglianza fra le varie unità. A prima vista è infatti difficile distinguere un lanciere da un altro fante e anche truppe particolari come i balestrieri, se non si presta attenzione, possono essere scambiate per una differente tipologia di unità. Un discorso analogo può essere fatto sugli stendardi, che tendono ad assomigliarsi anche fra differenti eserciti e faticano a porre la giusta enfasi e a separare i generali dal resto dell’esercito. I possibili errori vengono per fortuna ancora una volta mitigati da una UI che evidenzia tutto ciò che c’è da sapere.
Se volete tuffarvi nel meraviglioso mondo degli strategici, vi raccomandiamo di portare a casa un PC da gaming e partire alla pugna!
Voto Recensione di Field of Glory II: Medieval - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
La solita profondità tattica
-
Interfaccia semplice e pulita
-
Difficoltà scalabile
-
Ottima AI
-
Tante fazioni ed unità...
Contro
-
... Nei limiti del periodo storico
-
Tutorial decisamente scarno
-
Ci si poteva aspettare qualche passo in avanti per le varie modalità di gioco
Commento
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