Feel free to Pay: Final Fantasy XIV Vs Neverwinter [Ep. 1]
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a cura di Marco Giannotta
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , PS3
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 27 agosto 2013 - 14 aprile 2014 (PS4)
In un’era in cui il tempo per videogiocare si assottiglia mentre il parco videogiochi si allarga, scegliere a quali titoli dedicare la propria attenzione diventa cruciale. Lo è ancor più nel momento in cui si decide di giocare ad un MMORPG. Esiste un vasto mercato di franchise rientranti sotto questa categoria, alcuni dei quali divenuti celebri al punto da contare milioni di utenti in un arco temporale di anni e anni. Proprio per questo, gli RPG multiplayer puntano a rinnovarsi costantemente per fornire ai videogiocatori stimoli sempre nuovi e feature sempre più accattivanti. D’altronde, ogni MMORPG mira a diventare come un diamante per chi lo gioca: per sempre. Nel perseguire questa utopia, le software house scelgono approcci diversi, sintetizzabili in due risultati: realizzare degli MMORPG free to play o richiedere il pagamento di un canone mensile.
Inutile negare che questa “dicotomia sempiterna” fra MMORPG porti con sé alcune differenze. La domanda, seppur non banale, è sempre la stessa: cosa conviene scegliere? Non è detto, infatti, che a un costo più alto corrisponda sempre una qualità altrettanto alta. E’ in questo contesto che delineiamo questa nuova rubrica, dal titolo “Feel free to pay“, nella quale metteremo a confronto due titoli, rispettivamente Pay e Free to play.
Come avrete intuito, cominciamo proprio da due MMORPG. Da una parte avremo Final Fantasy XIV: A Realm Reborn (MMORPG a pagamento) e dall’altra Neverwinter (MMORPG free to play). Il primo è il blasonato titolo di una delle serie fantasy più famose nel mondo dei videogiochi, il secondo è un solido caposaldo a tema D&D riuscito negli anni a conquistarsi un suo posto nella categoria.
In linea generale, alcune delle differenze più nette si rintracciano nell’impostazione del cosiddetto “End-game“, ossia quali contenuti offrire al giocatore una volta che ha raggiunto il Lv massimo con il proprio personaggio. In questo punto di snodo i free to play hanno la tendenza a perdersi, spesso perché il principale stanziamento delle risorse in loro possesso viene in gran parte devoluto all’implementazione di meccaniche che invoglino i propri utenti ad acquistare con soldi veri determinati upgrade.
Quanto fa il modello di pagamento in Neverwinter e FF XIV?
Prendiamo proprio il caso di Neverwinter. Questo MMORPG negli anni è divenuto sempre più carente sotto questo aspetto. Ogni espansione introduce nuove campagne, con relative nuove valute, che obbligano il giocatore a ripetere più e più volte le stesse quest per sbloccare nuovi contenuti e potenziare il proprio eroe. Si tratta di un percorso lungo, che richiede mesi di gioco. E se un giocatore non ha pazienza, non c’è problema: si può ricorrere allo shopping, con valuta del mondo reale.
Chiaramente non è un problema esclusivamente legato a Neverwinter; del resto, anche i free to play hanno dei costi, perciò mantenersi diventa necessario. Si può discutere del modo, ma il problema più annoso per i giochi i cui contenuti sono accessibili a titolo gratuito è che bisogna incentivare l’acquisto di alcuni benefit. Se i benefit – come nel caso di NW – tendono a diventare cavalcature dalla velocità supersonica, equipaggiamento delle più pregiate fatture, artefatti rarissimi e via discorrendo, ecco che inevitabilmente si finisce per creare una spaccatura enorme all’interno della community di gioco: da una parte i giocatori di serie A e dall’altra i giocatori di serie B, quelli “meno abbienti” nel gioco, quelli che non vogliono (o non possono) investire denaro reale. Si può ben immaginare quanto possa divenire frustrante un PvP in un contesto del genere, ed è il caso in cui si tende a parlare di “Pay to win”.
Un MMORPG a pagamento, invece, può focalizzare l’investimento delle proprie risorse nell’aggiunta di veri e propri contenuti nel gioco. Nel caso di FFXIV, introducendo nuove meccaniche, nuovi dungeon e approfondendo realmente la trama di gioco con nuovi episodi. Ci sono anche le quest dei clan, ci si può sbizzarrire nello sviluppare tutte le classi, ci si può cimentare nei raid e nelle trial, costruire e addobbare la propria casa e moltissimo altro.
Anche a livello tecnico, l’allocazione delle diverse risorse si nota. FF XIV vanta alcuni dei paesaggi più suggestivi in cui ci si possa immergere: quel senso di avventura è immediatamente reso non solo dagli sconfinati scorci che il gioco offre, ma anche dall’alternarsi di un fluido ciclo giorno/notte, nonché dall’intervallarsi di condizioni meteo in costante cambiamento. Neverwinter merita sicuramente di essere apprezzato per la sua capacità di ricreare atmosfere in pieno richiamo a D&D, ma chiaramente risente di una grafica meno ispirata. Le sue ambientazioni si ripromettono di essere varie, e spesso ci riescono, ma tendono a divenire ridondanti nel momento in cui le missioni obbligano il giocatore a ripetere più e più volte gli stessi incarichi nelle medesime location.
Tutto questo non significa che un titolo a pagamento vinca a man bassa su un titolo dall’accesso gratuito. Difatti, è sul lato più prettamente strategico che si combatte la vera sfida fra chi richiede un abbonamento e chi no. Non a caso, negli MMORPG la griglia delle possibilità tattiche è decisamente molto articolata, dando al giocatore l’opportunità di sperimentare una miriade di combinazioni. Fermo restando che apprezzarle è del tutto soggettivo, ci sono degli aspetti che vale indubbiamente la pena di rimarcare per confrontare i due titoli.
I sistemi di combattimento dei due MMORPG, ad esempio, sono piuttosto diversi fra loro. Se FF XIV privilegia un sistema a turni, NW preferisce un’azione più dinamica. Il primo compensa con la possibilità di sviluppare tutte le classi, mentre nel secondo è fondamentale capire come sviluppare la classe che si sceglierà in partenza, districandosi fra numerosi e intriganti rami di sviluppo. Da qui il ricorso frequente alle Build online, ci si può pentire amaramente dei propri errori di sviluppo in NW.
Che mestiere fai?
Anche i mestieri hanno un ruolo di primo piano in questo genere di giochi. Se in FFXIV è un’attività gratificante e piacevole, in NW il crafting è peggiorato con gli ultimi aggiornamenti e richiede di utilizzare oro del gioco. Senza contare che, senza una gilda di un certo livello, fabbricare armi o equipaggiamenti è pressoché inutile. Le gilde, peraltro, sono diventate fondamentali in NW per i benefici che offrono, e non più solo per fare gruppo. L’idea può non essere malvagia, se non fosse per il fatto che sviluppare una gilda richiede molto tempo e molti diamanti astrali (la valuta principale di NW), per il cui rapido reperimento è richiesto – lo avete senz’altro indovinato – un reale esborso in denaro. In FF XIV entrare in una gilda (Free Company) non è obbligatorio, pur rimanendo uno dei migliori veicoli per rendere più piacevole l’esperienza di gioco.
In ultima analisi, NeverWinter va sicuramente premiato per la sua capacità di rendersi accessibile ad un pubblico vasto, senza alcun impegno. Sviluppare il personaggio può dimostrarsi stimolante, grazie ad un battle-system coinvolgente, ed è fattibile fino al livello massimo senza dover “scucire” un euro. Sfortunatamente si perde nell’end-game, in cui la sua controparte blasonata dimostra di avere un raggio d’azione ben più ampio. Questo perché NeverWinter richiede davvero molta pazienza e molta determinazione per raggiungere risultati che possano definirsi soddisfacenti, il che significa che non è adatto ai quei giocatori che hanno poca pazienza o poco tempo da investire nel gioco. In questo caso specifico, dato che gli MMORPG sono per definizione impegni a lungo termine, forse conviene spendere il proprio tempo e le proprie energie in un prodotto per cui si abbia la certezza di poter progredire senza doversi bruscamente fermare. Può quindi valere la pena prendersi un impegno per il pagamento di un canone mensile, con la consapevolezza che gli stessi contenuti saranno sempre fruibili per tutti con le stesse possibilità, oppure accettare con serenità che la propria avventura free to play potrebbe subire una battuta d’arresto nel momento in cui si raggiungeranno le fasi finali. A meno che non si sia disposti a trasformare NW in un gioco a pagamento esso stesso.
Voto Recensione di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Recensione
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