Ex Blizzard contro Sony: impone censura nei videogiochi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Avevamo già notato qualche mese fa che Mark Kern, ex producer per Blizzard Entertainment, non è uno a cui piace girare intorno alle cose. Il produttore si era infatti scagliato contro la sua stessa ex compagnia dopo l’annuncio di Diablo Immortal, rea di non capire più i gusti dei suoi giocatori – salvo poi rimuovere in seguito i tweet in cui si era esposto.

Nelle scorse ore, Kern è tornato all’attacco con una tematica molto delicata e che attira sempre l’attenzione dei consumatori: la censura nei videogiochi.

censura nei videogiochi

La discussa Intimacy Mode tagliata su PS4 da Senran Kagura Burst Re:Newal

L’accusa di Kern a Sony

Secondo Kern, Sony con la sua divisione statunitense starebbe favorendo «una nuova ondata di puritanesimo.» Il produttore fa riferimento anche al proibizionismo americano, quando dichiara di sapere che Sony USA sta imponendo alle sue divisioni orientali gli standard da rispettare per la commercializzazione in Occidente dei loro prodotti. In questo modo, ci sono quindi dei contenuti che verrebbero censurati in base al gusto e alla misura di Sony USA. Una decisione inaccettabile, per Kern.

L’ex Blizzard scrive:

C’è una nuova ondata di puritanesimo che sta colpendo i videogiochi. Sony USA sta imponendo quelli che devono essere gli standard per la censura a Sony Japan. Gli Stati Uniti hanno alle loro spalle una lunga storia di attacchi di panico morali (qualcuno si ricorda il proibizionismo?) e ora siamo intrappolati in un altro. Sarà una cosa che rientrerà, ma al momento è ridicolo.

Trovo disturbante che gli Stati Uniti impongano il loro attuale panico morale a altri Paesi, altre culture e sviluppatori stranieri. Gli Stati Uniti che vogliono fare la polizia mondiale della moralità è quello che io chiamo “oppressione culturale”. Potrebbero anche prendere i piedi e ricominciare a colonizzare.

Nella sua disamina su Twitter, Kern invita anche gli sviluppatori a non dare ascolto ai tentativi di censura, poiché i videogiochi hanno maggior successo quando si esprimono liberamente che quando si uniformano ai tagli imposti da una non meglio precisata moralità calata dall’alto.

Ci sono stati, di recente, dei casi in cui gli sviluppatori hanno rivelato di aver dovuto tagliare dei contenuti dai loro titoli per “rispettare la volontà della compagnia proprietaria della piattaforma”. A ottobre, ad esempio, XSEED Games annunciò il taglio della Intimacy Mode dall’edizione PS4 del suo Senran Kagura Burst Re:Newal, in cui il giocatore poteva intrattenersi a toccare a piacimento alcune procaci fanciulle poligonali.

Vedremo se Sony vorrà commentare queste accuse, se Kern deciderà di approfondire ulteriormente l’argomento o se invece tornerà eventualmente sui suoi passi.

Fonte: DualShockers

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