Il mondo dei videogiochi è ormai permeato dalle microtransazioni, e proprio Electronic Arts questo lo sa molto bene.
Proprio con FIFA 22 che, attraverso i FIFA Points (li trovate anche su Amazon), permette di acquistare contenuti aggiuntivi tra cui anche le carte di FUT.
Sul tema abbiamo visto di recente anche il caso Diablo Immortal, che sta generando dei guadagni impressionanti proprio grazie agli acquisti in gioco.
Rimanendo in ambito Electronic Arts, anche il prossimo Skate sarà free-to-play con microtransazioni, anche se il team di sviluppo ha precisato che non saranno invasive.
Pare proprio che l'idea di affidarsi alle microtransazioni sia eradicata da tempo in EA, perché anche l'ex-CEO si dichiara molto favorevole, per così dire.
Come riporta IGN US, John Riccitiello ha parlato recentemente delle microtransazioni nei videogiochi, in particolare del rapporto che gli sviluppatori devono avere con esse.
Per Riccitiello chi evita di inserire microtransazioni nei propri videogiochi sono persone "belle, pure e brillanti", ma allo stesso tempo anche "alcuni dei più grandi fottuti idioti".
L'ex-CEO di Electronic Arts ora è CEO di Unity Technologies, e questa dichiarazione è arrivata contestualmente all'annuncio dell'imminente fusione di Unity con ironSource.
La risposta di cui sopra è arrivata alla domanda specifica riguardo alcuni sviluppatori, che in merito al tema della monetizzazione in-game si sono dichiarati contrari.
Relativamente al mondo dei videogiochi, Riccitiello ha aggiunto:
«In passato gli sviluppatori lanciavano il loro gioco all'addetto stampa e la filiera di vendita senza letteralmente alcuna interazione in anticipo. Quel modello è incastonato nella filosofia di molte forme d'arte e mezzi, ed è uno di cui sono profondamente rispettoso: conosco quella dedizione e cura. Ma questo settore divide le persone tra coloro che mantengono ancora quella filosofia e coloro che abbracciano in maniera massiccia come capire cosa rende un prodotto di successo.»
In un modo o nell'altro, quindi, si continua a parlare di Electronic Arts. Come dopo la vicenda del famigerato tweet, per cui anche Xbox ha voluto dire la sua.
Per quanto riguarda le microtransazioni, invece, c'è anche chi giustifica un aumento dei prezzi in rapporto all'inflazione del "mondo reale".