Mentre gli analisti si dichiarano incerti sul destino del debutto per quest’anno delle console next-gen, Microsoft continua ad andare avanti per la sua Xbox Series X, che è finita nelle mani di Digital Foundry. Il team di esperti, che ormai probabilmente conoscerete, è specializzato nelle analisi tecniche e nello sviscerare hardware da gioco, motivo per cui la loro disamina ci svela alcuni particolari succosi per la console di prossima generazione della casa di Redmond.
Xbox Series X: quanto è grande?
È una domanda che molti si sono posti fin da quanto è stato presentato il suo peculiare form-factor: quanto è grande Xbox Series X rispetto a Xbox One? La risposta arriva da DF, che parla di un corpo da 15.1cm x 15.1cm x 30.1cm, rispetto a 30cm x 24cm x 6cm di Xbox One X e a 29.5cm x 23cm x 6.5cm di Xbox One S.
Il volume è di 6,86 litri per Series X, di 4,32 litri per One X e di 4,41 litri per One S. Cresce anche il peso, che arriva a 4,45 kg per Series X, rispetto ai 3,69 kg di One X e ai 2,90 kg di One S.
La potenza della console
Nella sua analisi, Digital Foundry ha messo in evidenza che «Series X va anche oltre agli standard dei PC nell’offrire più potenza e flessibilità agli sviluppatori», come ha spiegato loro Andrew Goossen, system architect della console, che ha parlato di possibilità senza precedenti per il machine learning (si parla di 49 TOPS per operazioni a 8-bit con numeri interi e di 97 TOPS per operazioni con numeri interi a 4-bit).
L’analisi pone tantissimo l’accento anche sulla differenza che viene fatta dal ray-tracing, reso possibile da hardware dedicato presente all’interno della console: «senza accelerazione hardware, queste operazioni [la resa della luce con il ray-tracing, ndr] sarebbero state possibile con gli shader, ma avrebbero consumato da sole ben più di 13 TFLOPs. Per la Series X, questo lavoro viene gestito da un hardware dedicato, mentre gli shader posso continuare a girare in parallelo e a piene performance. In altre parole, Series X può a tutti gli effetti raggiungere l’equivalente di ben oltre 25 TFLOPs di performance, mentre usa il ray-tracing.»
Ci sono, fa notare Digital Foundry, comunque degli elementi che vanno a caricare sugli shader, come i calcoli relativi alle luci che non rientrano nelle cosiddette strutture BVH – che tracciano le traiettorie e le intersezioni dei raggi, e che passano per l’eponimo ray-tracing.
Per dare un’idea di come tutto questo si trasformi nella pratica, DigitalFoundry ha pubblicato delle immagini di Minecraft su Xbox Series X, con e senza ray-tracing. Ve ne proponiamo una di seguito, ma trovate il tool completo per vederle tutte nell’articolo linkato in calce.
Un SSD diverso da tutti
Un altro degli aspetti presi in analisi da Digital Foundry è quello relativo all’archiviazione SSD della console, che saluta i tradizionali hard disk per puntare tutto sulla velocità. Il drive montato su Xbox Series X «è davvero diverso da qualsiasi altro tipo di SSD mai visto prima», sottolineano gli esperti nella loro analisi. Si tratta di un modulo che somiglia quasi a una vecchia memory card, pesante, che consuma 3,8 watt di potenza e che vanta performance da 2,4GB/s.
Ad affiancarsi alla sua fisica forza bruta sono le API software di Microsoft, che consentono di utilizzare l’archiviazione per aumentare la memoria: «i dati di gioco che si trovano nell’archiviazione diventano, essenzialmente, memoria aggiuntiva, consentendo così ai 100 GB di asset del gioco che si trovano su SSD di essere immediatamente accessibili per gli sviluppatori.» Si tratta di un sistema che Microsoft ha battezzato come Velocity Architecture, e di cui l’SSD è solo una delle parti. Il tutto, per mirare a performance incentrate sulla velocità e l’addio alle attese.
Oltretutto, Microsoft in partnership con Seagate ha realizzato dei supporti SSD aggiuntivi che è possibile inserire nella console. Hanno davvero l’aspetto di piccole memory card, e consentono di aggiungere 1TB di archiviazione a Xbox Series X.
La retrocompatibilità e tutte le specifiche
Nel corso dell’analisi e del suo confronto con Microsoft, Digital Foundry ha anche evidenziato che i giochi Xbox One saranno retrocompatibili con Xbox Series X senza passare per l’emulazione. Come leggiamo, «non sorprende nessuno che Series X può, tecnicamente, far girare l’intero catalogo di Xbox One, ma questa volta viene fatto senza passare per un livello di emulazione, è tutto possibile a livello hardware. I giochi ora beneficiano anche della piena CPU e dei clock della GPU di Series X.»
Di seguito, vi proponiamo anche le specifiche complete della console, messe a confronto con quelle di Xbox One X e di Xbox One S:
Di seguito, la video analisi completa di Digital Foundry, che entra in tutti i dettagli tecnici.
Xbox Series X arriverà a fine 2020 sul mercato.
Fonte: Eurogamer.net