Doom 64, un tuffo nell'inferno che fu - Recensione
I tempi cambiano, ma Doom è eterno. Ecco la nostra recensione di Doom 64.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
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Pro
- Dopo 23 anni, continua a mantenere il suo innegabile fascino
- Ancora molto godibile, con un'ottima fluidità
- Buona l'iniziativa di inserirlo come bonus pre
- order di Doom Eternal
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Contro
- Non raggiunge i picchi più alti della serie
Il Verdetto di SpazioGames
Non è solo un amabile consiglio per i nostalgici e per gli amanti della serie, ma lo è soprattutto per le nuove leve: recuperate Doom 64, se volete davvero rendervi conto com’era il passato e come si è arrivati al Doom Eternal recensito appena un paio di giorni fa. È importante. Lo è soprattutto per un discorso culturale tutto vostro, legato all’evoluzione della saga, del genere e del medium. Fate lo sforzo di passare sopra quell’aspetto grafico datato che potrebbe disturbarvi, dopo le meraviglie mostrate dall’ultimo capitolo che ha settato nuovi standard.
Doom 64: c’era una volta l’inferno
Pierre Teilhard de Chardin disse: “Il passato mi ha rivelato la struttura del futuro”. Ed è giusto che anche voi – meglio tardi che mai – scopriate le sue fondamenta per comprendere in che modo si sia arrivati a edificare il presente. Sarebbe in realtà molto meglio recuperare il primo Doom, ma anche con Doom 64 non ci si distacca molto della concezione e dall’impostazione classica del capostipite. Arrivato quattro anni dopo il capolavoro che diede origine al mito, Doom 64 uscì originariamente su Nintendo 64 a opera della defunta Midway, che sviluppò il titolo usufruendo della prima versione dell’Id Tech (all’epoca conosciuto altrimenti come Doom Engine).
+ Ancora molto godibile, con un'ottima fluidità
+ Buona l'iniziativa di inserirlo come bonus pre-order di Doom Eternal
7.4
Doom 64 appare oggi come un capitolo troppo lontano dall’era moderna, ma è forse proprio per questo che andrebbe riscoperto, magari subito dopo aver finito la campagna principale di Doom Eternal, saltando dal presente al passato e tornando di nuovo all’inferno mentre si ammira l’evoluzione di una serie destinata a essere immortale.
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