Il 2021 non è andato esattamente come gli amanti dei videogiochi lo immaginavano. Non, almeno, se consideriamo che è stato il primo vero anno di vita di una nuova generazione di console.
Ciò nonostante, è stato senza ombra di dubbio un anno di novità, di grandi cambiamenti, di grandi manovre. E le uscite, come abbiamo visto anche nelle scorse ore, non sono certo mancate – a patto di sapere dove guardare per scovare anche quelle meno pubblicizzate.
Cos'ha portato, allora, questo 2021 nel mondo dei videogiochi? Proviamo a riscoprirlo insieme in una rapida retrospettiva mese per mese, in cui ricordiamo un gioco chiave uscito in quel periodo e discutiamo dei fatti più in evidenza che hanno scosso l'industria, in un vero e proprio diario del 2021 dei videogiochi che non può avere la pretesa di essere onnicomprensivo, ma riassuntivo.
Per cosa ricorderemo il 2021 dei videogiochi? Probabilmente, per tutte queste cose.
Il diario del 2021 nei videogiochi: i fatti dell'anno
Gennaio: il ritorno di LucasFilm Games
Perché farti i videogiochi da te, quando puoi affidarti a chi è già strutturato e ha tutti i talenti per farlo? E perché decidere di limitare con accordi di esclusiva chi questo «qualcuno» possa essere, quando puoi scegliere il migliore di volta in volta?
Devono essere stati questi i ragionamenti fatti da Disney per il ritorno di LucasFilm Games, etichetta svelata lo scorso mese di gennaio che non si butta a capofitto di per sé nello sviluppo di videogiochi, ma che affiderà le IP più famose della compagnia di volta in volta al team migliore per renderle videogame – e anche a più team alla volta.
In concomitanza, infatti, è arrivato anche l'annuncio di un nuovo Star Wars a firma Ubisoft, dopo che per anni il franchise era stato detenuto in esclusiva, con la sua licenza, dal gigante Electronic Arts, che continuerà a sua volta a produrre nuovi capitoli della sua epopea.
Ma non solo: gennaio è stato il mese della svolta di IO Interactive. La compagnia danese, rimasta orfana di Square Enix che le lasciò però la sua IP di riferimento, ha dato i natali a un Hitman 3 di qualità straordinaria, che ha avuto un successo davvero notevole sul mercato nonostante la software house abbia dovuto fare anche da publisher di se stessa. Bel lavoro, 47.
- Gioco del mese: Hitman 3
Febbraio: Google Stadia chi?
Era il 2019 quando Google Stadia venne presentato con assoluta dirompenza, e sicuramente grande fascino, nel mondo dei videogiochi. Google parlò di un futuro dei videogiochi in cloud, che effettivamente stiamo iniziando a scorgere, del non-bisogno di hardware specifici per eseguirli. Parlò dell'addio alle vecchie "scatolette" da gaming e di una forza che avrebbe cambiato il mercato.
Ora come ora, però, Google Stadia non è stato niente di tutto questo, e il suo peccato più grande è stata la mancanza di una visione coerente e realistica. Al momento dell'annuncio, infatti, il gigante di Mountain View svelò di avere messo in piedi un team first party per lo sviluppo di videogiochi esclusivi, capitanato dalla veterana Jade Raymond.
Team first-party che è arrivato però alla chiusura a febbraio scorso, quando la compagnia confermò di aver deciso di non sviluppare più internamente suoi videogiochi, cambiando il focus di Stadia: una piattaforma per ospitare produzioni degli altri, non per dare anche spazio alle proprie.
La retromarcia, arrivata poco dopo che i dipendenti avevano ricevuto rassicurazioni circa i lavori di sviluppo in corso, ha anticipato una discrezione assoluta, rispetto alle comunicazioni in pompa magna precedenti: niente più appuntamenti con Stadia Connect e tanto, troppo silenzio intorno alla piattaforma in cloud, come se Google stesse provando a parlarne e farne parlare il meno possibile.
Il mese di febbraio è stato anche quello del debutto del delizioso Bravely Default 2 su Nintendo Switch, che ha premiato l'attesa degli appassionati dei JRPG a turni proponendo un mondo ricco, un combat system che valorizzava il sistema di "bravely" e "default" per un approccio strategico e una colonna sonora da ricordare.
- Gioco del mese: Bravely Default 2
Marzo: ZeniMax + Xbox, ora è tutto ufficiale
Dopo le grandi manovre dei mesi precedenti, il 9 marzo Microsoft ufficializzò l'acquisizione di ZeniMax Media, il titano che sotto di sé ingloba Bethesda Softworks e team come Bethesda Game Studios (The Elder Scrolls, Starfield, Fallout), Arkane (Deathloop, Dishonored, Prey), ID Software (Doom), Tango Gameworks (The Evil Within, Ghostwire Tokyo), solo per citare i principali.
Con una diretta apposita per celebrare il nuovo idillio, il mondo Xbox confermò l'arrivo a titolo immediato di una valanga di giochi di Bethesda sul suo Xbox Game Pass, con gli abbonati che da allora possono mettere le mani su grandi classici e recenti perle della compagnia senza spendere un centesimo in più. Si è trattato di un'acquisizione che ha sottolineato il peso delle forze in campo per il futuro dei videogiochi: l'approccio basato sull'abbonamento, anziché sulla vendita della console, scelto da Microsoft è supportato dal bisogno di rinforzare quella specificità in cui il titano di Redmond effettivamente doveva migliorare – il parco titoli.
Con la freccia Bethesda al suo arco, e con quindi giochi come Starfield e The Elder Scrolls VI sotto il suo pieno controllo, il gruppo guidato da Phil Spencer ha sottolineato quanto seriamente stia facendo con i videogiochi. E una forte concorrenza tra i maggiori player non è altro che un bene per i videogiocatori, dal momento che tutta l'industria è così costretta a dare e fare del suo meglio, per garantirsi l'amore degli appassionati.
Marzo è stato anche il mese di It Takes Two, il nuovo titolo cooperativo firmato da Josef Fares, che come sappiamo ha trionfato ai The Game Awards aprendo a interessanti riflessioni che affronteremo nel paragrafo di dicembre.
- Gioco del mese: It Takes Two
Aprile: Colette vince un Oscar
Per accompagnare il gioco in VR Medal of Honor: Above and Beyond, Oculus e Respawn Entertainment diedero i natali a un breve documentario intitolato Colette, che raccontava la vera storia di Colette Marin-Catherine – capace di tornare, a novant'anni, nel campo di concentramento dove venne ucciso suo fratello, dopo aver combattuto da giovane nella Resistenza Francese.
Ebbene questo documentario, che doveva spiegare il contesto del gioco, è stato premiato con l'Oscar al Miglior Cortometraggio Documentario durante gli Academy Awards dello scorso mese di aprile. È stata la prima volta in assoluto in cui una produzione legata a un videogioco ha portato a casa una statuetta, a sottolineare la sempre più forte intersezione di arti che coinvolge anche i videogiochi.
Il mese è stato anche quello di Returnal, che ha consacrato i ragazzi di Housemarque dopo il successo del precedente Resogun: nei panni di Selene, i giocatori su PS5 si trovano così ad affrontare cicli di dannazione dall'altissimo livello di difficoltà, in biomi dalla straordinaria caratterizzazione.
- Gioco del mese: Returnal
Maggio: finalmente Resident Evil Village, ma non ci sono le console
Durante alcuni dei nostri Q&A in vostra compagnia, nel 2020, capitò diverse volte di dirci «immaginate se nel 2021 arrivasse Resident Evil Village e non si trovassero ancora le nuove console». Il che, purtroppo, è esattamente quello che è successo.
Lo scorso mese di maggio, infatti, la nuova attesa opera di Capcom ha fatto il suo esordio e i molti videogiocatori che volevano giocarla direttamente su PlayStation 5 o Xbox Series X non hanno potuto farlo perché le console, contro ogni scenario si potesse anche solo immaginare fino a qualche anno fa, risultano ancora piuttosto difficili da trovare. Una situazione surreale ma che non accenna a placarsi nel breve termine, e che è stata un triste fil rouge dell'intero 2021.
Il mese è stato, purtroppo, anche quello della prematura scomparsa dell'amato Benoît Sokal, il maestro fumettista che diede i natali al franchise Syberia. L'atteso Syberia: The World Before uscirà, purtroppo, postumo nel corso del 2022.
- Gioco del mese: Resident Evil Village
Giugno: Housemarque è di Sony, torna l'E3
Dopo un anno di silenzio totale in cui non era riuscita rispondere all'arrivo della pandemia, giugno ha visto il ritorno dell'Electronic Entertainment Expo, meglio conosciuta come l'E3 – quella che era sempre stata la fiera più importante del mondo dei videogiochi. Reinventata in un inedito formato digitale, la fiera ha però mancato di colpire nel segno se non con la ricchissima conferenza Xbox + Bethesda e si è sovrapposta alla Summer Game Fest di Geoff Keighley.
Il risultato è stato condito da alcune conferenze di poco spessore, spazi mediatici in cui il minutaggio era riempito da poca sostanza (pensate agli appuntamenti piuttosto insensati con Bandai Namco e con Capcom) e la sensazione che sia necessario ripensare in qualche modo il formato, per garantire all'E3 un futuro – in un'epoca in cui ogni publisher può ritagliarsi il suo palcoscenico digitale e in cui un player come PlayStation non pensa nemmeno di tornare all'expo losangelina.
E, a proposito di PlayStation, giugno è stato il mese in cui ha chiuso l'acquisizione di Housemarque, dopo il grande successo di Returnal. Il team finlandese, ora sotto l'egida Sony, lavorerà in futuro da studio first-party. Esattamente come fa Insomniac Games, che a giugno ha lanciato su PS5 Ratchet & Clank: Rift Apart.
- Gioco del mese: Ratchet & Clank: Rift Apart
Luglio: il caso Activision Blizzard
Era luglio quando sulle prime pagine arrivò il caso di Activision Blizzard, con lo Stato della California che muoveva causa contro il gigante videoludico per discriminazioni, sessismo e molestie nell'ambiente di lavoro. La reazione iniziale della compagnia fu criticabile – per usare un eufemismo – e andò a sottolineare come lo Stato della California stesse rischiando di danneggiare un'azienda florida (!).
Da allora, sappiamo che il caso è stato portato avanti e vi abbiamo riferito di recente gli ultimi aggiornamenti, con il coinvolgimento di Bobby Kotick in persona nelle accuse, le prese di posizione da parte di Sony, Nintendo e Microsoft che chiedono cambiamenti sostanziali in virtù delle loro collaborazioni con Activision e i dipendenti della compagnia che più di una volta hanno indetto scioperi o manifestazioni pubbliche per vedere riconosciuti i loro diritti e avere un ambiente di lavoro migliore di quello svelato dalle accuse legali che Activision Blizzard sta tutt'oggi affrontando.
Nel frattempo, in mezzo a questo terremoto dell'industria che auspichiamo possa portare a cambiamenti strutturali in tutte le compagnie, necessari prima di subito, arrivava il piccolo Death's Door. E se non ci avete ancora giocato, avete fatto male.
- Gioco del mese: Death's Door
Agosto: il ritorno della Gamescom
Agosto è solitamente un mese di calma per l'industria dei videogiochi, all'infuori della settimana in cui si piazzano i giorni della Gamescom. Dopo aver tentato l'approccio digitale già nel 2020, la fiera di Colonia ci riprova, conscia delle sue dimensioni e di perdere così la sua grande attrattiva – essendo aperta al pubblico, aveva milioni di visitatori a ogni edizione.
Il risultato è quello di una fiera che fa il suo compitino e da cui nessuno avrebbe osato aspettarsi di più, ancora di più in un anno come questo. Per la seconda volta, ripaga unire le forze alla Summer Game Fest di Geoff Keighley, con la sua Opening Night Live che fa da trascinatrice per i maggiori annunci della kermesse tedesca.
Nel frattempo, Xbox Game Pass e il mondo Xbox accolgono Psychonauts 2, che si rivelerà uno dei giochi più amati e più premiati di tutto il 2021.
- Gioco del mese: Psychonauts 2
Settembre: PlayStation acquisisce Bluepoint
Settembre è stato soprattutto un mese di manovre: mentre Xbox può stare serena con in mano Bethesda Softworks, Sony annuncia l'acquisizione ufficiale di Bluepoint Games, team specializzato in eccellenti remake come Shadow of the Colossus o come quello ancora più recente di Demon's Souls. Che sia una dichiarazione di intenti per il futuro, con nuovi remake in arrivo dai grandi classici PlayStation? Per ora rimane da scoprire ma, nello stesso mese, Sony Interactive Entertainment ha acquisito anche Firesprite, team di supporto britannico che conta tra le sue fila alcuni ex Psygnosis e che aveva già lavorato per PlayStation a The Playroom, The Playroom VR e Run, Sackboy! Run!.
È anche il mese che vede il debutto di Life is Strange: True Colors. Il franchise di casa Square Enix, ora in mano a Deck Nine che firmò già Life is Strange: Before the Storm, colpisce nel segno, regalando una storia da ricordare e dei personaggi mai così vivi e credibili.
- Gioco del mese: Life is Strange: True Colors
Ottobre: il ritorno di Samus e il debutto di Switch OLED
È a ottobre che l'industria si scuote un po', con l'arrivo sul mercato di Nintendo Switch OLED: la nuova variante dell'ibrida di casa Nintendo non è una console potenziata, ma migliora sensibilmente il display della sorella maggiore standard, aggiungendo anche alcune novità sulla base dock di cui vi riferimmo nella nostra ampia e approfondita video recensione.
La botta di vita che Switch OLED dava al mondo di Nintendo Switch, con la vividezza del suo nuovo display, è stata accompagnata dal lancio di Metroid Dread. La nuova giovinezza delle avventure di Samus è un videogioco con i fiocchi, capace sia di rimanere fedele alla tradizione della saga, sia di rivelarsi moderno in alcune scelte che non abbandonano mai completamente il giocatore. Uno dei giochi migliori del 2021, senza se e senza ma.
- Gioco del mese: Metroid Dread
Novembre: Netflix + videogiochi
Dopo le tante chiacchiere, a novembre è diventato ufficiale: Netflix si tuffa sui videogiochi e lo fa con una proposta che viene automaticamente inclusa all'interno dello stesso abbonamento che pagate per vedere film e serie TV. I primi giochi vengono resi disponibili anche in Italia e l'interesse del gigante dello streaming per il gaming è sempre più palese – considerando che tantissime serie sono adattamenti di franchise videoludici.
Novembre è, infatti, anche il mese di Arcane, una vera e propria serie capolavoro nata dal franchise di League of Legends di casa Riot Games.
E, mentre tutto questo accade e mentre The Elder Scrolls V: Skyrim compie dieci anni, gli ottimi voti fioccano anche per quella perla conosciuta come Forza Horizon 5, che arriva su Xbox Game Pass con forza dirompente.
- Gioco del mese: Forza Horizon 5
Dicembre: il GOTY che non ti aspetti e Unreal Engine 5
A chiudere l'anno, ormai come da tradizione, ci sono i The Game Awards. La kermesse organizzata da Geoff Keighley vede una giuria internazionale – tra cui SpazioGames.it – eleggere i migliori giochi dell'anno e a trionfare come GOTY è il sorprendente It Takes Two firmato da Josef Fares, che manda un bel messaggio: in un biennio di lockdown e distanza, a vincere è un gioco sui rapporti interpersonali, sull'affetto, sul bisogno di fare le cose insieme, che si fonda sulla cooperazione.
Durante la kermesse è anche la volta in cui rivediamo in azione Unreal Engine 5: il gameplay di Senua's Saga: Hellblade II prima e quello di The Matrix Awakens poi suggeriscono tanto di ciò che potremmo vedere nel prossimo futuro dei videogame.
Nel frattempo, arriva sul mercato Halo Infinite, e lo fa magnificamente bene: dopo che qualche settimana prima era stato pubblicato il multiplayer gratis, la campagna si rivela intelligente, coinvolgente, ben fatta, ottenendo un'ottima valutazione da parte della nostra recensione.
- Gioco del mese: Halo Infinite
Il tema del 2021: AAA console cercasi
C'è stato uno filo conduttore per tutto questo 2021: l'assenza di console e GPU. La crisi dei semiconduttori non si è infatti placata e, a oltre un anno dal debutto di RTX 30, Xbox Series X e PlayStation 5, riuscire a portare a casa questi prodotti da gaming senza sovrapprezzi è una specie di terno al lotto.
Alcuni videogiocatori segnalano di riuscire di tanto in tanto a scovarne qualcuna nei rivenditori dove, insospettabilmente, pochi vanno a controllare, affidandosi all'acquisto online. Acquisto online dove, ad esempio, le nuove console hanno disponibilità improvvise che durano pochi minuti, in attesa poi di nuove scorte.
Se la speranza è che la situazione migliori nel 2022, il timore è che succeda l'opposto – perché proprio in questi giorni anche Nintendo ha affermato di avere qualche preoccupazione per le future disponibilità di Switch. E una generazione che non riesce a mettere gli hardware in mano agli appassionati, ha davvero difficoltà a ingranare le marce più alte.
Speriamo che, nel 2022, si portino avanti i cambiamenti visti nel 2021 per gli ambienti di lavoro dell'industria – compreso il caso Riot Games che sembra arrivato a un verdetto (almeno pecuniario) – e che inizi ad arginarsi anche l'emorragia di semiconduttori, perché è difficile immaginare altri momenti di transizione per un futuro in cui già non sappiamo quanto le console fisiche riusciranno ancora a imporsi, in caso di ulteriore crescita del cloud e dei servizi gaming da remoto.
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