Deathloop, o quando le idee di Arkane risorgono - Anteprima
Gli autori di Dishonored e Prey tornano con Deathloop – che rispolvera una vecchia idea visionaria del team che non era riuscita a realizzarsi
a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Arkane Lyon
- Produttore: Bethesda Softworks
- Distributore: Microsoft
- Piattaforme: PC , PS5
- Generi: Azione , Avventura
- Data di uscita: 14 settembre 2021
«Questo è uno shooter in prima persona che parla di due assassini bloccati in un loop temporale. Un gameplay immersivo, una storia surreale guidata dal giocatore – messi insieme.»
È con queste parole che Dinga Bakaba, game director, ha presentato Deathloop durante l’evento di reveal dei giochi in uscita su PlayStation 5 – alzando, insieme al talentuoso art director Sebastien Mitton, il velo sul prossimo lavoro di Arkane Studios. E, se il nome non vi suona nuovo, è perché è quello degli autori di Dishonored.
Intrappolati in un loop
Non è facile essere Colt. Vi risvegliate sull’isola di Blackreef, ed è una mattina come tutte le altre. Letteralmente. Il nostro protagonista è incastrato in un loop temporale e ha solo un modo per uscirne: uccidere otto bersagli presenti nello scenario prima che sia giunta la mezzanotte. Se non dovesse riuscirci, sarà costretto a ricominciare ancora dall’inizio la stessa giornata – e accadrà lo stesso in caso finisse ucciso.
E ci sono ottime possibilità che questo accada, perché tutti su Blackreef lo vogliono morto. Il nostro assassino protagonista avrà a sua disposizione, ci svela il video gameplay, parecchie abilità: acrobazie, parkour, poteri soprannaturali e armi da fuoco saranno all’ordine del giorno e si potranno combinare in modo fantasioso per creare il proprio stile di gioco – proprio come facevamo in Dishonored.
Essendo il gioco basato su un loop, l’obiettivo degli sviluppatori è quello di rendere ricchissima l’esperienza, consentendovi di passo in passo di scoprire e affinare nuovi dettagli, fino a quando non riuscirete alla perfezione a raggiungere il vostro obiettivo. Oltretutto, potrete sancire liberamente l’ordine in cui fare le cose, tra missioni, side-quest, obiettivi e momenti di esplorazione per immaginare il piano d’azione migliore possibile e spiare la routine dei bersagli, forti anche delle vostre abilità uniche.
L’idea – che offrirà spunti a chi vorrà confrontarsi con un’antagonista umana, pur salvaguardando l’esperienza per chi vorrà invece giocare da solo – viene in realtà dal passato storico di Arkane Studios. Diversi anni fa, il fondatore Raphael Colantonio aveva infatti pensato a un concept simile per un gioco intitolato The Crossing, in cui gli utenti attraverso il multiplayer potevano – in punti predeterminati – dare filo da torcere a un altro che stava affrontando la campagna. Il progetto non arrivò poi a realizzazione per via dei costi, che scoraggiarono i publisher, per arrivare al momento in cui Arkane stessa lo cancellò.
In Deathloop la logica sarà la stessa, e siamo particolarmente curiosi di scoprire in che modo Colt e Julianna saranno differenziati nelle loro capacità, in che modo specifico impersonare l’assassina potrà avere un impatto sui piani del giocatore-Colt e quanto l’opposizione tra i due personaggi rimarrà comunque valida e stimolante anche se affidata all’IA.
Non ci sono infatti dubbi che consentire ad altri giocatori di vestire i panni dell’antagonista possa rendere l’esperienza assolutamente imprevedibile: «pensiamo che un multiplayer con questo stile, dove diamo alle persone la possibilità di essere l’antagonista principale, sia un ottimo modo per far salire il livello di possibili inganni attuabili, di tensione, di caos e semplicemente di pura imprevedibilità che amiamo in giochi come questo» ha aggiunto Bakaba.
Stile da vendere, come da Arkane
In questo primo approccio con Deathloop, siamo rimasti indubbiamente colpiti dalla direzione artistica del gioco. Con richiami a BioShock e (ma magari lo ha notato solo la sottoscritta, ndr) un retrogusto di Contrast con un pizzico di anni ’60, la Blackreef tratteggiata da Arkane straborda fin da ora di personalità.
Non poteva certo essere altrimenti: la compagnia è suddivisa in due studi, quello di Austin – autore di Prey – e quello di Lione – autore di Dishonored e, appunto, di Deathloop. Significa quindi che la direzione artistica è nelle mani di Sebastien Mitton, che con la consulenza di Viktor Antonov aveva già dimostrato nella realizzazione di Karnaca di riuscire a dipingere mondi estremamente riconoscibili.
Non è solo la pura definizione dello scenario a darci l’idea di un gioco più sopra le righe, ma anche la combinazione di abilità e tamarrate che abbiamo potuto apprezzare nel trailer – che sottolineano l’intenzione di Arkane, anche nei toni e nello slogan del gioco («rompi questo ca**o di loop») di realizzare qualcosa che sia figlio delle precedenti esperienze, ma contemporaneamente che abbia da esprimere un ego tutto suo.
Sappiamo che Deathloop arriverà ala fine dell’anno su PS5 e PC e, fin dal debutto, girerà in 4K e 60 fps. Una precisazione che il team di Lione ha concesso nella nota ufficiale di accompagnamento del nuovo trailer, che pone ulteriormente l’accesso sull’esclusività a tempo concessa alla console di casa Sony.
Vale anche la pena sottolineare che, pur essendo il team lo stesso dei due Dishonored, sarà interessante scoprire come i nuovi assetti alla testa di Arkane cambieranno le carte in tavola: il creative director della saga di Corvo, Harvey Smith, è infatti ora a capo del team di Austin, in sostituzione del fondatore Raphael Colantonio che ha invece dato i natali a una nuova software house.
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La serie Dishonored ha avuto ottimi riscontri dal pubblico e della critica e, secondo le logiche del mercato videoludico (e non solo di quello) sarebbe stato a dir poco legittimo andare avanti sulla stessa strada – finché quella stessa strada è profittevole.
Arkane Studios (e il publisher Bethesda) hanno invece deciso di seguire ancora una volta la loro visione creativa, proponendo con Deathloop un gioco che sa di Arkane fino all’ultimo pixel, ma che rimescola il mazzo per pescare una direzione artistica sopra le righe e ridare lustro a quell’idea di multiplayer che parecchi anni fa uccise The Crossing con la sola colpa d’essere (costosamente) d’avanguardia.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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È Arkane in tutto e per tutto
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Concept affascinante, il plus del multiplayer per l'antagonista può rendere il gioco estremamente vario
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Il gameplay si promette spettacolare e ricco di sfaccettature
Contro
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Si sentirà la mancanza di Harvey Smith?