Death Stranding Director's Cut, Kojima ammette: "non vorrei quel nome"

Hideo Kojima non ama l'utilizzo del termine Director's Cut nei videogiochi.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Durante la Summer Game Fest 2021 è arrivato l'annuncio ufficiale di Death Stranding Director's Cut, una nuova versione del capolavoro di Kojima Productions in uscita su PS5.

La nuova edizione di Death Stranding rappresenterà dunque un'ottima opportunità per recuperare l'edizione definitiva dell'ultimo videogioco in esclusiva PlayStation, seppur Hideo Kojima non abbia nascosto qualche perplessità sul nome scelto per il titolo.

Il leggendario director in questi giorni ha svelato un retroscena interessante sull'ultimo trailer, dichiarando di non essere stato lui a realizzarlo.

Ha anche rivelato come, tra le varie aggiunte introdotte nella Director's Cut, ci sarà anche una feature nascosta in grado di incentivare la rigiocabilità.

Quello che però molti utenti si sono domandati riguarda però il motivo per cui quest'edizione si chiami proprio Director's Cut, un termine che è stato utilizzato da PlayStation anche per l'annuncio della nuova versione di Ghost of Tsushima.

A questa domanda ha provato a rispondere lo stesso Hideo Kojima sul suo account Twitter, spiegando cosa significhi esattamente questa terminologia nelle produzioni cinematografiche e nei videogiochi:

«La Director's Cut di un film è una modifica aggiuntiva ad una versione ridotta che è stata o rilasciata con riluttanza perché il regista non aveva il diritto di modificarla lui stesso, o perché la durata doveva essere accorciata.

Nel gioco, non riguarda ciò che è stato tagliato, ma [si utilizza per] i contenuti aggiuntivi prodotti che sono stati inclusi».

In altre parole, secondo Hideo Kojima, una Director's Cut di un videogioco sarebbe definibile tale quando viene offerta l'opportunità di produrre contenuti aggiuntivi, inclusi insieme alla versione originale dell'opera.

Proprio per questa particolare differenza di significato tra le produzioni cinematografiche e videoludiche, il director ha ammesso che non gli piaccia molto utilizzare questo termine.

La descrizione fornita si avvicinerebbe infatti di più ad un «Delector's Plus», ed è per questo motivo che Kojima ammette che:

«Non mi piace chiamare [il gioco] "director's cut"».

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Dalle sue parole sembra intuibile che la decisione di chiamare così l'edizione definitiva di Death Stranding non sia stata probabilmente sua, dato che ammette di non essere un grande fan di questo nome.

Tuttavia ribadisce di essere solo una sua personalissima opinione e di essere consapevole di come i videogiochi utilizzino il termine in maniera diversa rispetto ai film.

In ogni caso, sembra che Sony abbia deciso di adottare ufficialmente questo termine per le nuove edizioni delle proprie produzioni: dopo Ghost of Tsushima e Death Stranding potrebbero arrivare altre Director's Cut.

Ricordiamo che Death Stranding Director's Cut uscirà il 24 settembre 2021: il titolo sfrutterà in maniera particolare le feature next-gen di PS5.

Il primo trailer di annuncio di questa nuova versione ha nascosto un mistero indecifrabile, che i fan non sono ancora riusciti a risolvere.

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