Immagine di Dead Space | Recensione - Lo spazio è ancora vivo
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Dead Space | Recensione - Lo spazio è ancora vivo

Non era affatto facile, ma EA Motive ce l'ha fatta: il remake di Dead Space rende il capostipite ancora più granitico. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dead Space (remake)
Dead Space (remake)
  • Sviluppatore: EA Motive
  • Produttore: Electronic Arts
  • Distributore: Electronic Arts
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Survival Horror
  • Data di uscita: 27 gennaio 2023

Dalle stelle al buco nero in cui è finito Dead Space quando EA decise di chiudere Visceral Games è passato ormai un po' di tempo, e tutte le volte che si tentano operazioni di rilancio per tastare il terreno, mettendo a capo di una saga un nuovo team di sviluppo, c'è sempre da tremare un po'. Coi remake un po' meno, perché la base resta immutata e si fa un lavoro di svecchiamento e potenziamento, dove possibile, ed è questo il motivo per cui avevamo discreta fiducia sul lavoro di EA Motive.

Memori delle scelte poco lungimiranti che hanno cambiato man mano fisionomia alla saga, introducendo in un horror single player alcuni dei suoi nemici peggiori, ossia la co-op e il ritmo più incalzante, il timore che qualcosa potesse cambiare c'è sempre stato.

D'altra parte non mancano gli esempi in cui si è scelto di modernizzare un prodotto, trasformandolo di fatto in qualcos'altro che perdeva inevitabilmente parte dei suoi connotati. Col remake di Dead Space, grazie al cielo, tutto ciò non è accaduto, e possiamo finalmente affermare senza più alcun dubbio che l'operazione è stata molto rispettosa e non ha mai sconfinato oltre il seminato.

Dead Space, il ritorno

Un brivido di puro terrore ha percorso le schiene dei fan nel momento in cui EA Motive ha lasciato intendere che ci sarebbero stati dei piccoli accorgimenti alla trama. Non abbiate paura, perché l'epopea di Isaac Clarke è sempre la stessa e la storia di base non è stata assolutamente stravolta, ma ha avuto al contrario alcune interessanti integrazioni di cui è giusto mettervi al corrente.

Evitiamo di fare il solito breve excursus sui perni narrativi attorno ai quali ruotano le vicende del protagonista, della moglie dispersa da qualche parte, di Unitology e degli orrori perpetrati all'interno della mastodontica Ishimura.

Ci interessa piuttosto mettervi al corrente del fatto che la trama è adesso più corposa, con meno punti oscuri, più approfondita. Lo si capisce in particolar modo quando vi renderete conto dell'introduzione di alcune buone integrazioni nella cosiddetta lore che si collega agli altri due episodi, nei dialoghi e più in generale nei brevi approfondimenti che vengono fatti su alcuni personaggi secondari o su quelli posti ancora più sulle retrovie.

EA Motive ha promesso che il remake di Dead Space (lo trovate su Amazon in versione PS5) sarebbe stato rispettoso del materiale originale, che non voleva tradire i fan né tantomeno reinterpretare alcunché.

La storia è anzi resa più coinvolgente da tanti piccoli e grandi dettagli non trascurabili, come una maggiore cura per le trasmissioni video durante l'avventura, la parola donata ad Isaac, la direzione registica e i file di testo che offrono maggiori dettagli. Questi ultimi non saranno tutti a portata di mano, ma saranno al contrario all'interno di alcune stanze extra create ad hoc per l'occasione.

La Ishimura è in larga misura esplorabile liberamente e senza sentire addosso le limitazioni dei paletti che erano stati messi all'epoca, dove la struttura dei livelli era legata a una conduzione di gioco a compartimenti stagni. Intendiamoci: non potrete scorrazzare per la nave, ma potrete sbloccare delle scorciatoie, avanzare avendo meno l'impressione di essere guidati e tornare anche indietro per aprire delle aree a cui è stato apposto un livello di sicurezza superiore a quello corrente. Verrà in vostro aiuto un re-design della mappa di gioco, adesso in due dimensioni, ricca di dettagli e molto più chiara.

Si tratta in sostanza dell'introduzione di uno strato narrativo ancora più profondo, che si appaia a una gestione diversa dell'avventura, capace adesso di migliorare ciò che ormai appare desueto.

Ecco dunque che EA Motive ha pensato anche a un sistema randomico di apparizione dei nemici, principale dubbio che ci attanagliava per via di una possibile invasività della scelta a monte. Dobbiamo invece dire che funziona piuttosto bene, che non è mai invadente e che interviene in momenti che possono di fatto sorprendere il giocare senza lasciarlo mai davvero al sicuro.

Riteniamo che vada comunque calibrato un po' meglio, in certi casi specifici, perché essere attaccati durante un acquisto al negozio, nei pressi di un punto di salvataggio o mentre assistiamo con attenzione a un video messaggio non è esattamente l'esperienza più gradevole del mondo. Al di là della valutazione di alcuni puristi che vorrebbero sempre rimanere sulla corda, resta evidente il fatto che tra i milleduecento eventi randomici previsti, qualcuno vada ricombinato con maggiore attenzione.

Gameplay

Il remake di Dead Space, al netto di quanto di buono ci fosse già, ha avuto anche alcune migliorie lato gameplay. Il sistema di sviluppo delle armi e della tuta prevede ancora l'inserimento di alcuni nodi all'interno di griglie, con qualche gradevole cambiamento estetico e l'aggiunta di nuove abilità speciali che si legano a doppio filo col fuoco secondario delle armi. Per sbloccare questa possibilità bisogna trovare i progetti associati, ma vi assicuriamo che ai livelli di difficoltà più alti lo spettro strategico dei combattimenti si amplia ulteriormente.

Non bastasse già lo smembramento dei nemici, è adesso importante scegliere anche quale modalità di fuoco può estinguere la minaccia con meno patemi d'animo, soprattutto se si considera la maggiore possibilità di assalti improvvisi. A proposito dello smembramento, una delle caratteristiche del remake di Dead Space tanto sbandierate dagli sviluppatori è stata la possibilità di distruggere ancora più nel dettaglio gli arti dei necromorfi.

Dopo un'attenta analisi, vi possiamo assicurare che è poco più di un orpello visivo, perché nella frenesia delle battaglie, anche usando la stasi, vi concentrerete inevitabilmente sulle principali giunture da spezzare, senza dunque badare a carne, tendini e muscoli che si spappolano sotto i vostri colpi impietosi. Oltretutto, gli avversari e i loro comportamenti hanno subito alcune piccole modifiche estetiche e comportamentali, ma nulla che possa effettivamente sorprendere in termini di intelligenza artificiale, che resta piuttosto basilare.

Buone invece le migliorie apportate alle fasi di gravità zero, che si appaiano a quelle viste nel secondo e terzo capitolo. Ricorderete a tal proposito come nel primo Dead Space la situazione fosse molto più vittima di limitazioni, con Isaac che poteva grossomodo saltare da un punto all'altro e difendersi dagli attacchi.

Adesso, può librarsi in volo in qualunque momento grazie ai suoi propulsori, può scattare e muoversi nello spazio anche per risolvere degli enigmi ambientali che non ricordavamo ci fossero nel gioco originale. Anche una sezione, che in passato era completamente diversa, è stata ridisegnata per l'occasione, eliminando del tutto la grande staticità con cui si agiva.

Al di là delle esagerazioni di marketing sull'impossibilità di giocare Dead Space con le cuffie per l'estremo terrore, confermiamo che il sonoro 3D è davvero molto curato e avvolgente, con urla ovattate, versi ributtanti e i costanti rumori della nave in avaria che vi terranno perennemente in tensione. E poi, ormai lo sapete, come in ogni horror di matrice americana non possono mancare alcuni spaventi improvvisi, croce e delizia per chi fruisce di prodotti di questo genere.

Un po' più complessa è invece la valutazione del comparto tecnico.

Sottolineando che abbiamo giocato il remake di Dead Space esclusivamente su un PC che rispetta i requisiti raccomandati, va detto che non tutto è perfetto. Cerchiamo di essere chiari: EA Motive ha fatto un lavoro davvero molto importante e lo svecchiamento è evidente, così come la grande cura adottata per gli ambienti e per la creazione dell'atmosfera da incubo, delle nebbie volumetriche, e dei giochi di luci e ombre.

Tuttavia qualche texture sa di vecchio e qualche modello non sembra esattamente uscito fuori da un gioco di nuova generazione. Dobbiamo dirlo perché questo Dead Space non è una remastered, ma un vero e proprio remake che gli autori hanno ricostruito usando il Frostbite Engine, da cui ci si aspettava qualcosina in più.

L'abbattimento di alcuni "muri" all'interno della Ishimura e la possibilità di avere una conduzione di gioco molto più fluida era anche tesa a far godere i giocatori dell'assenza totale di caricamenti. Questo è vero solo in parte, perché i caricamenti tra una zona e l'altra sono camuffati e nella versione PC ci si fa ancora più caso per via di alcuni brevi singhiozzi, quelli tipici appunto dei caricamenti occulti.

Si tratta di una sequela di appunti che vanno a inficiare la qualità del remake di Dead Space? Assolutamente no, per nulla. Al contrario, EA Motive è riuscita nell'arduo compito di potenziare e svecchiare una pietra miliare del genere, che verrà giocata dai neofiti senza più le zavorre tecniche del passato.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Dead Space (remake) - Recensione


8.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Diverse aggiunte fatte con criterio, intelligenza e senza invadenza

  • Ishimura esplorabile più liberamente, con aggiunta di stanze e dettagli sulla trama

  • Buon lavoro tecnico di svecchiamento...

Contro

  • ... Anche se ci si aspettava qualcosina di più elaborato

  • Piccole sbavature, potenzialmente risolvibili con delle patch

Commento

Quando si tocca un mostro sacro del genere, e quando a farlo è un team di sviluppo ben diverso rispetto a quello originale, il rischio di fare danni è sempre altissimo. EA Motive si è dimostrata invece all'altezza del compito e ha portato a termine un lavoro molto rispettoso, effettuando aggiunte utili, migliorative e mai davvero invasive, né per quanto riguarda il sistema di gioco, né per quanto concerne la storia. Alcune aggiunte sembrano quasi timorose, e questo lo si era capito già dall'atteggiamento degli sviluppatori in fase promozionale, tutti intenti a chiedere ai fan cosa volessero e come a loro avviso dovessero operare. Tutto sommato non c'è nulla che possa compromettere la buona riuscita di un rilancio in grande stile, e speriamo anzi che l'operazione possa fungere da apripista per la rinascita per la saga.
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