Ha fatto molto parlare di sé, nei giorni scorsi, la notizia per cui Square Enix – uno dei giganti storici dell'industria dei videogiochi, con dalla sua IP come Final Fantasy e Dragon Quest – è pronta a sostituire il suo CEO Yosuke Matsuda, che lascerebbe il posto a un nuovo dirigente.
Matsuda, in effetti, è stato alla guida del publisher in un momento dove alcune scelte non hanno portato certo ai risultati in cui si sperava.
Per fare un esempio, possiamo citare il fallimentare progetto Babylon's Fall (chiuso a meno di un anno dal lancio, dopo il debutto con vendite a prezzo pieno), possiamo parlare della stima di $200 milioni persi nei progetti Marvel, potremmo parlare del tentativo di rendere live service tanti, troppi progetti, che in alcuni casi ha portato a risultati davvero non all'altezza: si ricordi il battle royale di Final Fantasy VII, o si pensi alla gestione scellerata di Chocobo GP. E questo senza scomodare Forspoken (se interessati, lo trovate su Amazon) e le manovre su Luminous.
I tanti passi falsi hanno portato Square Enix letteralmente a svendere le sue divisioni occidentali con IP annesse: considerando che ogni Tomb Raider per Square Enix era «sotto le aspettative», Embracer Group è stata ben felice di portarsi a casa tutto il pacchetto di Crystal Dynamics ed Eidos Montreal, proprietà intellettuali come Deus Ex e Thief comprese.
E a questo possiamo sommare anche la gestione davvero insensata di IO Interactive, sganciata dai suoi studi e a cui venne regalata l'IP di Hitman, evidentemente ritenuta non sufficientemente remunerativa da Square Enix – ma che poi ha trovato da indipendente, con Hitman 3, il suo più grande successo di sempre. E senza l'uscita episodica imposta dal publisher in precedenza.
A darci un quadro abbastanza chiaro della "fumosità" dietro la visione di Square Enix c'è però sempre stato quello che negli anni è diventato un tormentone: la lettera di capodanno del presidente Matsuda.
Cosa dicevano le lettere di Capodanno di Matsuda, dal 2015 al 2023
Ogni 1 gennaio, infatti, il dirigente rendeva pubblica una nota con le idee e piani della compagnia per l'anno appena entrato, in modo da renderle manifeste soprattutto agli investitori. E ogni anno, come evidenziato dai colleghi di TweakTown, quelle lettere alludevano a nuove tecnologie e nuovi modelli da inseguire – forse in modo visionario se non direttamente irrealistico – con risultati pieni di alti (più o meno) e bassi.
La lettera del 2015, per fare un esempio, ragionava di free-to-play e live gaming. Un modello che, come sappiamo, Square Enix ha inseguito eccome, soprattutto con un po' di galline dalle uova d'oro nel panorama mobile.
La lettera del 2016 si concentrava su realtà virtuale e realtà aumentata, che all'epoca – con i lancio di device come Oculus Rift e PSVR e l'imminente boom di Niantic e del suo Pokémon Go – sembravano destinate a diventare la prossima frontiera irrinunciabile del gaming. Sappiamo piuttosto bene che non è successo niente di tutto questo.
Nel 2017 si parlava di AR, VR e di gaming mobile. Nell'ultimo punto, ribadiamo, sappiamo che Square Enix ha creduto in modo particolare, con successi anche molto remunerativi e longevi. Non sorprende, allora, il fatto che abbia cercato di rendere mobile letteralmente qualsiasi IP, da Final Fantasy a Octopath Traveler.
Nel 2018 si parlava di mobile gaming, del modello ibrido di Switch e dell'avvento del 5G come rete per giocare ovunque ad alta velocità.
Nel 2019, mentre si continuava a parlare di tecnologie per la realtà estesa, entrò in campo la parola blockchain, un concetto che Matsuda non ha più abbandonato.
Nel 2020, Matsuda ragionò sulle possibilità offerte soprattutto dal 5G e dal cloud gaming, probabilmente in virtù anche dell'avvento di Stadia nell'anno precedente.
Nel 2021 il tema caldo fu ancora una volta il gaming basato su cloud, a cui si affiancarono riflessioni sull'uso delle IA e sul 5G.
Nel 2022, in una delle lettere che più fecero discutere, Matsuda ragionò di NFT e Metaverso, sottolineando come molti giocatori non giochino solo per divertirsi o svagarsi, ma anche «per contribuire».
Nel 2023, infine, il focus è stato ancora una volta su blockchain, possibilità di coinvolgere con queste i giocatori nella creazione di contenuti di valore economico e sulla riorganizzazione interna, in virtù della vendita degli studi occidentali.
Rimane da capire, certo, se il cambio al vertice significherà anche che ci sarà un cambio di direzione per concentrarsi su quello che Square Enix sa fare alla grande – i videogiochi – o se anche il futuro presidente porterà avanti l'eredità di Matsuda, cercando di intercettare le prossime grandi tendenze pop e tecnologiche, dalla rincorsa ai batte royale e i live service, alla Marvelmania, passando per le suggestioni piene di vuoto pneumatico su NFT e Metaverso.