In ogni fiera c’è un gioco atteso, più degli altri, perchè sai già che in qualche modo saprà non deluderti. Nel mio caso questo gioco è Cyberpunk 2077. Non avendo avuto modo di vederlo durante la presentazione di E3, ho aspettato il momento dell’appuntamento del nuovo RPG di CD Projekt RED con grande trepidazione.Un’ora di hands off, secondo la modalità già proposta nella prima occasione. Con stavolta la conferma dopo le polemiche sorte, di un gameplay in real time e non di un video registrato.
In realtà quanto abbiamo visto non si discosta da quanto visto a E3, a detta di quelli che hanno avuto modo di vedere entrambe le presentazioni, se non per il fatto che stavolta si è potuto scegliere un protagonista maschile e sotto l’aspetto tecnico è stata implementata una migliore illuminazione che ha impreziosito l’immagine a schermo. Questo il motivo per cui quest’anteprima non sarà un semplice racconto di quanto visto (che potete trovare
qui), bensì una considerazione da parte di chi, dopo le prime conferme e qualche scetticismo, non ha potuto che perdersi in quello che sembra a tutti gli effetti uno dei titoli da attendere di più nei prossimi anni.
Perchè questa convinzione? Semplicemente perchè tutti quelli che vivono nell’ambientazione cyberpunk un debole, non possono che ritrovarsi interamente nell’immaginario proposto dal gioco. Siamo d’accordo che a livello oggettivo, per il giocatore del 2018, sia difficile trovare spunti innovativi in un genere che calca i cineteatri dagli anni ’80. Quello che però è innegabile, è che mai fino a ora è esistito un titolo così vicino ai sogni di milioni di giocatori. Aprire gli occhi su Night City è come aprire gli occhi per la prima volta in un mondo nuovo.
Non a caso abbiamo apprezzato oltre ogni previsione la scelta della prima persona, soprattutto dopo aver creato in maniera derivativa il personaggio a partire dalle scelte sulla sua estrazione sociale e sulle sue caratteristiche, similmente a quanto accade in molti giochi di ruolo.
Da una parte un volto e dall’altra l’immersione nell’impersonarlo: questo è il fulcro del gameplay. Si sviluppa da qui tutto il resto, sul filo di una verosimiglianza coerente con l’ambientazione raccontata.
Il mondo post-moderno di Cyberpunk imponeva lo shooting come combat system, e così CD Projekt lo ha abbracciato senza riserve, senza dimenticarsi della natura ruolistica, fatta di punti e statistiche, che sovrintende alle meccaniche di gioco.
Dialoghi e scelte multiple condiscono gli altri momenti, mentre tagli cinematografici incorniciano momenti indelebili nelle riprese della camera di gioco. Un insieme organico, inesauribile sul piano del coinvolgimento e impeccabile nel riempire ogni singolo momento nell’avventura del nostro. L’avventura può piacere o non piacere, ma è inequivocabile che nulla sia lasciato al caso, con il giocatore che rimane l’unico artefice del proprio agire. Il gioco lo accompagna qualunque sia la sua inclinazione e qualunque sia la strada che vuole intraprendere. L’esplorazione cittadina a piedi o a bordo di veicoli, sottende anch’essa alle volontà del giocatore che, a quanto traspare da una demo hands off, non sembra incappare in limiti visibili.
Ovviamente questo non possiamo confermarlo, ma se solo le ambizioni pensate e poi raggiunte in The Witcher 3 verranno eguagliate, potremo dirci soddisfatti.
Il piano su cui arriva la sorpresa maggiore è, però, quello tecnico. Pur evitando virtuosismi eccessivi sul lato grafico (si badi bene al termine eccessivi, dato che la qualità è comunque abbondantemente sopra quella di quasi tutti gli altri prodotti sul mercato), dove Cyberpunk 2077 brilla di luce propria è nella resa dell’impatto urbano. Abitanti indaffarati, insegne al neon, caos e dinamismo popolano le vie metropolitane della città che corre senza sosta, e che lucidamente interpreta i dogmi di un incubo urbano post-moderno che ricalca quello di un mondo alla deriva e privo di ordine.
E ciò lo si trova trasposto in ogni elemento narrativo, ma anche in ogni elemento di contorno, UI compresa.
– Si prospetta come la più fedele realizzazione di un’ambientazione Cyberpunk mai creata
– Tecnicamente in grado di trasformare i poligoni di Night City in una metropoli viva
– Immersione e ritmo ininterrotti
Cyberpunk 2077 è il sogno ad occhi aperti di un team di sviluppo che vuole dare al mondo la trasposizione videoludica di ciò che gli anni ’80 sotto il nome di Cyberpunk ci hanno regalato.
Non vederlo significa soltanto aver riposto nei ragazzi di CD Projekt una fiducia che allo stato attuale non può trovare soddisfazione in nessun’altra produzione sul mercato del presente e dell’immediato futuro. Sperando che le novità siano lungi dall’esaurirsi, aspettiamo intrepidi di carpire qualche altro dettaglio e informazione, perchè se l’appetito vien mangiando, oramai la fame non manca di certo.