Crash Bandicoot 4: It' About Time | Video Provato - I peramele di una volta?
Nell'attesa dell'uscita abbiamo messo le mani su Crash Bandicoot 4: It's About Time, il nuovo episodio della celebre serie platform. Riuscirà a tenere fede alle altissime aspettative dei nostalgici?
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a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Toys For Bob
- Produttore: Activision
- Piattaforme: PS4 , XONE , PC , SWITCH , PS5 , XSX
- Generi: Azione , Avventura , Piattaforme
- Data di uscita: 2 ottobre 2020 (PS4, Xbox One) - 12 marzo 2021 (Switch, PS5, XSX) - 26 marzo 2021 (PC)
Ci sono un milione di storie che ognuno di noi potrebbe andare a ripescare, dai suoi trascorsi con Crash Bandicoot. Se mi consentite di vestire semplicemente i panni di Stefania anziché quelli di SpazioGames, solo per qualche riga, ricordo nitidamente un pomeriggio prezioso, a distanza di oltre vent'anni, in compagnia dei nonni. Perché mi è rimasto impresso nella memoria? Perché, tra una chiacchierata e l'altra con loro, fianco a fianco con mio fratello passai qualche ora in Crash Bandicoot 2 a tentare di recuperare la maledetta gemma rossa nel celebre livello Snow Go.
Come accennavamo, è solo una della storie. Siamo sicuri che, interpellando ciascuno dei nostri membri della redazione e ciascuno dei nostri affezionati lettori, chiunque sia cresciuto negli anni Novanta conservi davvero tanti ricordi in compagnia del peramele più famoso del mondo dei videogiochi. Ed è proprio da quei ricordi, da quegli anni Novanta, che vuole ripartire Crash Bandicoot 4: It's About Time.
Dopo l'esperimento riuscito della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, che ha consentito a nuovi e vecchi (in tutti i sensi, non ci nascondiamo!) giocatori di rivivere le prime tre storiche avventure di Crash a firma Naughty Dog, Activision ha deciso di far riprendere la via del marsupiale, di sua sorella Coco, dell'ingegnoso e perfido dottor N. Cortex, proprio da quel punto: dal termine degli eventi di Crash Bandicoot 3: Warped.
Via con un colpo di spugna tutto quello che c'è stato dopo, di altalenante qualità, che ha portato Crash e compagni a diventare uno in mezzo a tanti, a volte snaturandosi per inseguire le tendenze videoludiche e salutando infelicemente gli anni in cui i platform non riuscivano più ad imporsi come una volta.
In anni in cui il fattore nostalgia è però diventato fondamentale, ecco ricomparire Crash Bandicoot con un quarto episodio, che ha sulle spalle un incarico titanico, più che difficile: raccogliere l'eredità dell'eccellente trilogia di Naughty Dog. Riusciranno Beenox e Toys for Bob nel loro intento? Abbiamo messo le mani sulla demo (che potete testare anche voi, prenotando una copia del gioco) e ci siamo fatti una prima idea.
Le mani su Crash Bandicoot 4
Fin dalle prime schermate, le atmosfere in cui vuole trascinarci la demo sono coerenti con quanto ricordavamo dai giochi originali – e dal recente ricordo di Crash Team Racing. Il dottor Cortex è ovviamente tornato all'attacco, e saranno Crash e Coco (non giocabile nella demo) a dover porre un freno alle follie del geniale scienziato.
La demo mette a disposizione tre diversi livelli e, fin dal menù principale, mette in evidenza una delle novità del gioco: con la pressione di un tasto, possiamo scegliere se giocare in modalità moderna e modalità rètro. La prima potrebbe umiliarvi, la seconda punirvi malamente.
La modalità moderna vi consente infatti di giocare senza un limite di vite, impedendovi di incappare in un game over. La cosa risulta ideale soprattutto per chi non vuole rischiare di essere punito troppo severamente dai suoi salti non proprio precisi (ogni auto-riferimento alla sottoscritta è puramente casuale), dal momento che terminare le vite, come accadeva un tempo, si traduce in un game over.
In questa modalità potete comunque raccogliere i frutti Wumpa, che non portando però all'ottenimento di una vita extra consentono invece di sbloccare delle gemme extra, a seconda di quanti ne porterete a casa nello stage che state affrontando.
Abbiamo parlato di «potrebbe umiliarvi» perché in questa modalità, al posto delle vite, è in evidenza un counter delle morti accumulate nel livello – e vi assicuriamo che vederle salire perché avete avuto fretta, non avete calcolato bene qualche salto o qualche distanza, vi farà mettere in discussione le vostre convinzioni di giocatori e lanciare più di un anatema a Crash, Coco, Cortex e tutti i bandicoot sulla faccia della Terra.
La modalità classica, invece, fa proprio quello che immaginate: vi pone un limite di vite iniziale, ma potrete accumularne altre superando i cento frutti Wumpa raccolti. Come ai bei tempi, è una modalità che non fa sconti, perché quando il counter delle vite arriva a zero non c'è checkpoint che tenga: sarà game over e dovrete ricominciare dall'ultimo salvataggio, perdendo i progressi nel livello.
Il fatto che Toys for Bob abbia optato per una scelta così semplice fin dall'inizio ci ha colpito positivamente: in questo modo, Crash Bandicoot 4 strizza l'occhio tanto ai neofiti che vogliono approcciarsi al mondo di Crash, quanto a chi invece non vede l'ora di riscoprire il lato più classico della sua sfida, dove una cassa di Nitro troppo vicina può fare la differenza tra un trionfo e un imminente game over.
Cattivo al punto giusto: giocare a Crash Bandicoot 4
Il bello di Crash Bandicoot 4 è che, pad alla mano, quei vent'anni non sembrano passati. Toys for Bob aveva promesso una nuova esperienza che strizzasse pesantemente l'occhio a tutto quello che ha reso famose le vecchie – e così è.
I livelli che abbiamo avuto modo di provare ce lo confermano: il primo è ambientato in uno scenario innevato (a proposito di feels) e ci pone nei panni di Crash. Il nostro marsupiale può saltare, eseguire un salto doppio, scivolare e ruotare, proprio come ai bei tempi. Nel suo cammino, troveremo dirupi, nemici strambi di ogni genere, TNT, nitro, uno stage bonus dove accumulare wumpa (o morire malissimo, ve lo anticipiamo), ma anche superfici scivolose e, soprattutto, pericoli che richiedono l'uso delle maschere quantum.
Queste novità vogliono ampliare le classiche meccaniche della serie introducendo delle variabili. Sarà il gioco a mettervele a disposizione in determinati frangenti specifici, quindi non aspettatevi di affrontare l'intero livello servendovene. La prima consente di rallentare il tempo ed è fondamentale, ad esempio, per affrontare dei salti su piattaforme che cadono rapidamente, o per recuperare casse che si dissolvono nel giro di due secondi, o per camminare sulla Nitro prima che esploda.
La seconda maschera ci fa invece giocare con le dimensioni: premendo Triangolo, possiamo passare dall'una all'altra, facendo comparire casse "fantasma" di cui nella prima realtà si vedeva solo la sagoma, o facendo sparire ostacoli che impedivano di proseguire. Ci fa piacere che, nei livelli testati, non ci sia stato un "abuso" delle maschere, che non prendono troppo il sopravvento sulle meccaniche classiche di Crash, risultando piuttosto come una gradevole variazione in un more of the same che non si accontenta di proporre semplicemente nuovi livelli con un gameplay del tutto immutato, per andare sul sicuro.
Per quanto concerne il level design, apprezziamo la cura riposta da Toys for Bob per creare momenti platform impegnativi e in pieno stile Crash Bandicoot. Non vi nascondiamo che il livello di difficoltà del gioco è tarato verso l'alto e che andare di fretta non sarà mai una buona idea. Crash Bandicoot 4, in questo, strizza assolutamente l'occhio all'originale Crash Bandicoot, non facendo sconti a nessuno e portandovi a confrontarvi con situazioni di pura cattiveria.
Vi facciamo un esempio: se superare una piattaforma che galleggia sulla lava (e si dissolve nel breve termine) vi risulterà difficile, il gioco ne godrà, chiedendovi di farlo non una, ma tre volte consecutive – con difficoltà crescente, prima di arrivare a un checkpoint. Similmente, nel primo livello innevato è presente una sequenza ben progettata e squisitamente cattiva, in cui saltare tra piattaforme gelate, piattaforme che si spaccano al contatto, nemici pieni di spuntoni e fiamme che vi polverizzano, mentre galleggiate su un fossato d'acqua in cui annegherete, che vi metterà alla prova. Ancora di più, se pensate che superata la difficoltà... non c'è il checkpoint e ci sono altri nemici ad attendervi – e se dovessero toccarvi preparatevi a rifare l'intera sezione dall'inizio.
Da appassionati di Crash Bandicoot di lunghissimo corso (che è un modo soft per evitare di auto-definirci anziani) il livello di sfida è apprezzabile e siamo sicuri che intrigherà i nostalgici che si ritengono dei veri fuoriclasse del franchise.
Per il momento, la sensazione è che si potesse fare qualcosa di più nella precisione dei controlli – una sensazione che avevamo avuto anche nella N. Sane Trilogy, come ricorderete. Vi capiterà di sbagliare un salto perché Crash farà quel passetto in più di troppo che non avevate calcolato, e a volte perché sarete ingannati da una prospettiva non proprio felice. Per provare a ovviare a queste problematiche, Toys for Bob ha incluso un indicatore del punto di atterraggio di Crash dopo i salti. Se in passato il calcolo doveva essere mentale, ora un cerchio giallo vi indicherà precisamente dove atterrerete, aiutandovi a evitare movimenti inconsulti e venendo incontro anche a chi è meno agile controller alla mano.
Il mio nome è Cortex, N. Cortex
Se il primo livello è ambientato nella neve e il secondo, sempre nei panni di Crash, ci porta invece tra dinosauri e foreste – con anche fasi in cui scapperemo da un T-Rex che richiamano i bei livelli Dash di una volta, con la telecamera di fronte al protagonista e strapiombi, esplosivi e ostacoli che ci rallenteranno per farci finire nelle fauci dell'inseguitore – il terzo ci fa giocare nei panni di Cortex.
Toys for Bob ha anticipato che potremo vestire i panni di protagonisti diversi in determinati momenti, tra i quali anche Dingodile e Tawna, e ciascuno sarà caratterizzato da un suo stile specifico. Cortex, ad esempio, non ha il doppio salto, ma ha una pistola che può trasformare gli esseri nel livello in piattaforme rigide su cui saltare, o in piattaforme gommose su cui rimbalzare per andare più in alto.
Inoltre, il professore-folle può anche schizzare in avanti per superare ampi burroni, in una sorta di salto in lungo. Caratteristiche che vengono ovviamente sfruttate nel level design dello stage a lui dedicato, che scopriamo essere il controcampo del livello nella neve già giocato con Crash.
La variazione portata da altri personaggi giocabili, sommandosi all'uso delle maschere Quantum (esclusive per i Bandicoot, da quanto abbiamo visto per ora) è un'altra freccia all'arco di Crash Bandicoot 4, che potrebbe davvero essere l'occasione di un rilancio importante per un franchise rimasto nel cuore degli appassionati di lungo corso.
Se volete prenotare Crash Bandicoot 4: It's About Time, potete farlo approfittando del prezzo minimo garantito di Amazon.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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È Crash Bandicoot, semplicemente
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Ottima l'idea di consentire un approccio moderno e uno classico, tra cui scegliere liberamente
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Le maschere quantum aggiungono pepe a meccaniche rodate
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Intelligente aggiunta di un indicatore per l'atterraggio dei salti
Contro
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Non sempre precisissimo nei controlli
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Level design che non fa sconti e che potrebbe spaventare i meno hardcore
Commento
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