Perché la serie di The Last of Us sarà la nuova Chernobyl - Speciale
La serie HBO dedicata a Joel ed Ellie prenderà in prestito i toni e le atmosfere di Chernobyl? Sì, senza dubbio.
Advertisement
a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Naughty Dog
- Produttore: Sony Interactive Entertainment
- Distributore: Sony
- Piattaforme: PS3
- Generi: Azione , Avventura
- Data di uscita: 14 Giugno 2013
Durante la giornata di ieri, 5 marzo, HBO e Naughty Dog hanno annunciato a sorpresa la serie TV di The Last Of Us, firmata dal premiato autore della serie TV Chernobyl Craig Mazin e da Neil Druckmann, direttore nonché vicepresidente dell’azienda sviluppatrice di videogiochi statunitense. L’adattamento avrebbe preso il posto del lungometraggio, annunciato nel 2014 ma da allora scomparso dai radar, e dovrebbe essere incentrato sul “viaggio” di Joel ed Ellie visto nel primo capitolo della serie uscito nel 2013 su PS3 e successivamente anche su PS4 in una bellissima remastered. Ad ogni modo, chiunque abbia avuto modo di vedere la miniserie dedicata a Chernobyl avrà intuito che i toni dello show dedicati al capolavoro Naugthy Dog non saranno per nulla leggeri.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, Chernobyl è una miniserie televisiva statunitense e britannica creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck. In appena cinque episodi vengono raccontati i momenti precedenti e seguenti il (tristemente) celebre disastro di Černobyl’ che si verificò nell’Ucraina sovietica il 26 aprile 1986. Il nocciolo di un reattore nucleare esplose diffondendo materiale radioattivo nell’aria. I fumi tossici contaminarono non soltanto la vegetazione e le riserve idriche, bensì avvelenarono anche gli abitanti della zona, alcuni dei quali finirono con lo sviluppare dei tumori letali. A oltre trent’anni dall’accaduto, lo show segue quindi le drammatiche vicende degli uomini e delle donne che hanno sacrificato la loro vita per salvare l’Europa (e con molta probabilità il mondo intero) da un apocalisse nucleare ancora più terribile di quanto in realtà è stata.
“Qual è il prezzo delle bugie?”
La serie, grazie al suo taglio profondamente umano e alla crudezza di alcune sequenze, mette alla luce i resoconti degli abitanti di Pry”pjat’ (raccolti dalla scrittrice Premio Nobel Svetlana Alexievich), senza sconti e puntando il dito verso i diretti responsabili di questa sciagura che non ha solamente spaccato in due la Russia, bensì ha messo a repentaglio la sicurezza del mondo intero. La miniserie è stata trasmessa negli Stati Uniti e nel Regno Unito dal 6 maggio al 3 giugno 2019, mentre in Italia è andata in onda in prima visione sul canale satellitare Sky Atlantic dal 10 giugno all’8 luglio dello stesso anno. Perché, quindi, è fondamentale – nonché altamente probabile – che la serie su The Last of Us prenda in prestito i toni e le atmosfere di Chernobyl per raccontare il viaggio senza speranza di Joel ed Ellie?
Innanzitutto, il realismo: se avete giocato al capolavoro dei Naughty saprete benissimo che per tutta la durata dell’avventura non c’è spazio per eccessi o stramberie. Non troverete virus letali che trasformano persone in armi biologiche, né cittadine invase da una fitta nebbia da cui fuoriescono creature infernali. The Last of Us, al netto della fantasia dell’opera, è innanzitutto un’avventura “on the road” di due persone alla ricerca di loro stesse, per motivi diametralmente opposti. Chi ha perso uno scopo per vivere (Joel, dopo la morte della figlia) e chi invece deve trovarlo per la prima volta nella propria vita (Ellie, giovane e abbandonata a se stessa). Craig Mazin potrebbe infatti essere l’unico a trasportare sul piccolo schermo le tematiche “umane” e sofferte della coppia protagonista, andando a toccare non solo il realismo della vicenda ma anche la sua crudezza: il titolo Naughty Dog è celebre anche e soprattutto per mettere in scena sequenze che non lasciano spazio all’immaginazione, dalla morte di una bambina di 14 anni, sino alla violenza sessuale. Tutti argomenti che, se trattati con la giusta dose di tatto, possono trasformare una normale serie TV in qualcosa di più.
Il secondo luogo, l’estetica, la fotografia e la regia: Chernobyl è riuscita a replicare sul piccolo schermo tutto l’orrore, il raccapriccio e la sensazione delle vittime delle radiazioni dell’incidente alla centrale nucleare. Mazin ha messo in scena senza filtri non solo l’alone di morte e putrefazione di quei giorni terribili, bensì ha immerso lo spettatore in un contesto post-apocalittico causato da un “mostro” invisibile e letale.
Impossibile non ricordate la straziante sequenza del quarto episodio, “The Happiness of All Mankind”, nella quale una squadra formata da tre persone viene incaricata di sparare agli animali che si aggirano presso il sito del reattore, oppure ancora la scena che vede degli uomini incaricati di togliere dei blocchi di grafite radioattiva dal tetto della centrale, definito senza mezzi termini “il posto più pericoloso sulla Terra”.
Momenti terribili, in grado di infrangere pericolosamente la sospensione dell’incredulità, proprio come gran parte degli eventi che abbiamo avuto il piacere – se così possiamo dire – di vivere in prima persona giocando The Last of Us, un gioco in cui non sono le creature mostruose a farci paura, bensì noi stessi e il contesto attorno a noi.
A tal proposito: se avete giocato The Last of Us sarete a conoscenza della celebre “menzogna” di Joel, così come se avete visto la serie Chernobyl non potete non ricordare il discorso di Legasov: “qual è il prezzo delle bugie? Non che le confondiamo con la verità. Il vero pericolo è che abbiamo ascoltato tante di quelle bugie da non riconoscere più la verità.” Chissà se anche in questo caso le somiglianze tra videogioco e serie TV saranno altrettanto volute, oppure no.
Al momento in cui scriviamo, non è ancora stato reso noto il cast di attori che prenderà parte al progetto televisivo di The Last of Us, così come i dettagli della trama sono al momento ignoti (se non che la storia sarà quasi certamente incentrata sul viaggio originale di Joel ed Ellie). La speranza, quindi, è che Craig Mazin e Neil Druckmann ci offrano una serie tratta da un videogioco degna di essere chiamata tale e destinata a rimanere impressa per sempre nelle menti e nel cuore degli spettatori. Esattamente come l’opera originale di Naughty Dog. Esattamente come Chernobyl.
Voto Recensione di The Last of Us - Recensione
Commento
Advertisement