Caso Xbox e Activision Blizzard, Microsoft fa un passo indietro e ritira un'accusa grave alla FTC

Microsoft ha ammesso di aver sbagliato ad accusare la FTC di essere anticostituzionale.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nelle scorse settimane erano volate accuse molto serie da parte di Microsoft nei confronti della FTC, dopo la decisione dell'ente antitrust di bloccare l'affare di mercato che vede coinvolte Xbox e Activision Blizzard.

La casa di Xbox (trovate Series S in sconto su Amazon) aveva infatti deciso di mettere in dubbio la legittimità della stessa esistenza della Federal Trade Commission, come una delle strategie possibili in vista del possibile scontro in tribunale.

Ricordiamo infatti che Microsoft è arrivata a sostenere che la FTC «è anticostituzionale»: un'accusa estremamente grave, oltre che una strategia decisamente aggressiva e discutibile che avrebbe potuto causare più danni che benefici.

E, alla fine, sembra che la casa di Redmond deve avere avuto la stessa opinione: come riportato da Ars Technica, Microsoft ha infatti deciso di fare un passo indietro importante, ritirando l'accusa e ammettendo di aver commesso un errore.

La nuova risposta legale della casa di Xbox, che potete vedere integralmente al seguente indirizzo, ha visto infatti la totale rimozione di ogni riferimento legato alla violazione di presunti articoli della costituzione, concentrando invece la propria difesa sui temi strettamente legati all'acquisizione vera e propria.

In un'intervista rilasciata ad Axios, il portavoce di Microsoft ha ammesso che la compagnia aveva deciso di prendere in considerazione ogni possibile angolo per difendere la propria acquisizione, dichiarando però che avrebbero dovuto «rinunciare a quelle difese» durante la causa, in riferimento alla presunta anticostituzionalità della FTC. L'accusa si era infatti rivelata decisamente troppo rumorosa, soprattutto per via delle possibili implicazioni nel merito di altri casi, come la maximulta recentemente inflitta a Fortnite da 500 milioni di dollari.

Tale azione potrebbe essere vista anche come un'apertura nei confronti dello stesso ente antitrust, dopo che la Federal Trade Commission aveva ammesso di non volersi ritrovare davanti alla corte federale e di essere pronta a trovare un accordo per la risoluzione dell'affare fuori dalle aule legali.

Come prevedibile — e come spesso accade in casi complicati come questo — la vicenda appare decisamente problematica e ricca di colpi di scena, ma allo stesso tempo potrebbe riuscire a trovare una risoluzione in tempi più rapidi di quanto inizialmente immaginato. Vi terremo prontamente aggiornati con eventuali aggiornamenti sul caso.

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