Captain Tsubasa: Rise of New Champions | Video Recensione
Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un videogioco di calcio tutto particolare, un'alternativa ottima alle simulazioni più seriose.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Tamsoft
- Produttore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
- Generi: Sportivo
- Data di uscita: 28 agosto 2020
Captain Tsubasa: Rise of New Champions continua il percorso di Bandai Namco nella rievocazione delle più grandi proprietà intellettuali del mondo dell’animazione giapponese. A qualche mese di distanza dall’illustre licenza di Dragon Ball con Dragon Ball Z Kakarot, tocca stavolta alla recensione di Captain Tsubasa, tra gli spokon più famosi di sempre e che in Italia conosciamo come Holly & Benji.
Stavolta niente campi con orbita gravitazionale, partite infinite ed azioni di gioco che durano puntate intere, ma la velocità delle ultime versioni dell’anime e, soprattutto, del manga. Esteticamente, infatti, Captain Tsubasa: Rise of New Champions vuole riproporre fedelmente i personaggi, le situazioni e le migliori scene come viste nell’opera originale di Yoichi Takahashi. Potremmo citare Dragon Ball FighterZ per la fedeltà estetica e della regia, ma anche lo stesso Kakarot per come la storia viene raccontata nei dettagli.
Il tutto in una struttura da gioco di calcio arcade, volutamente agli antipodi da qualsiasi tipo di simulazione, votato alla spettacolarità, al divertimento, alle mosse speciali ed alla messa in scena esagerata che l’opera originale ci ha da sempre abituato. In questo senso, quindi, Captain Tsubasa: Rise of New Champions non è strettamente legato al fanservice – come spesso accade, purtroppo, ai videogiochi su licenza – ma è anche un buon gioco di calcio da alternare alle simulazioni più classiche presenti sul mercato, volendo.
Captain Tsubasa, un pallone per amico
Tsubasa Ozora, dalle nostre parti Oliver Hutton, è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Protagonista assoluto, classico talento-prodigio da fumetto per ragazzi, destinato a diventare il numero uno. Ma, curiosamente, in Captain Tsubasa: Rise of New Champions non è la storia del cannoniere ad essere al centro dell’attenzione. La modalità single player del titolo si districa in due campagne diverse: Tsubasa e New Hero.
Nel primo caso si rivive la carriera giovanile di Tsubasa, dai tornei delle elementari fino al giorno prima della trasferta in Brasile con Roberto Hongo per imparare la filosofia del calcio occidentale. Sette partite contro altrettante squadre per diventare i campioni del circuito scolastico. In mezzo ci sono delle cutscene, molto statiche e poco entusiasmanti nella stragrande maggior parte dei casi, che ripercorrono le diatribe, i colpi di scena, le preoccupazioni dei personaggi, le preparazioni delle squadre, le tattiche, i grandi monologhi e sfide lanciate tra protagonisti, e tutto quel corollario di slice of life che la serie ha sempre accompagnato alle frenetiche partite.
Nella campagna New Hero, invece, si ripropone la struttura tipica delle campagne single player viste nei giochi di calcio degli ultimi anni. Dopo aver creato un personaggio, e scelto la squadra giovanile in cui giocare (Toho, Musashi e Furano), la nostra stella del calcio intraprenderà la sua carriera al fianco dei personaggi di Captain Tsubasa, con tanto di statistiche da migliorare e mosse da imparare.
Oltre ai punti abilità che si ottengono partita dopo partita e che servono a potenziare le statistiche di base, il personaggio potrà apprendere delle nuove abilità sviluppando livelli nelle cosiddette carte amicizia, ovvero delle tessere legate ai vari personaggi che vi daranno la possibilità di imparare le loro mosse speciali ed abilità. Le mosse in questione sono tiri speciali, mosse di dribbling e contrasto, così come cross, tiri combinati e varie abilità passive (fino ad un massimo di quattro) che si attivano in automatico, a volte all’innesco di particolari situazioni.
Per farla semplice, la campagna Tsubasa è una sorta di lungo tutorial che, nel frattempo, ci fa rivivere le avventure del giovane calciatore fumettistico. Il tutto, come detto, con un’ottima fedeltà ed alcune cutscene all’interno delle partite che sono galvanizzanti e ripropongono i momenti migliori della storia. Tra le chicche per gli appassionati c’è infatti la possibilità di sbloccare queste cutscene esclusive, ricreando alla perfezione una scena in un esatto momento di una esatta partita come nell’opera originale. Un tributo intelligente all’opera, nonché una scusa per i completisti appassionati per rigiocare le partite visto che, nel caso non si riesca ad innescare tale scena, la cutscene non viene sbloccata in altro modo.
New Hero è invece la modalità principe (oltre che la più corposa, arrivando a portarvi via anche una ventina d’ore abbondanti), per quanto riguarda il single player di Captain Tsubasa: Rise of New Champions. In questo caso i dialoghi sono interessanti perché coinvolgono direttamente il personaggio creato dal giocatore. Ci sono addirittura i dialoghi a risposta multipla che, pur non avendo scelte sbagliate, possono sbloccare delle parti aggiuntive di storia che siano battute o piccoli allenamenti personali – che a volte possono garantire l’apprendimento di un’abilità o una tecnica.
Come sempre accade in operazioni di questo genere, per un fan è oltremodo elettrizzante essere inserito nelle rose delle squadre giovanili del Giappone, venire sfidato, allenato, a volte perculato dai personaggi originali della serie, fino ad entrare nella formazione giovanile della nazionale giapponese e tentare la scalata alla Coppa del Mondo delle giovanili. I dialoghi e la sequenza della storia sono anche ben caratterizzati rispetto a quanto ci si aspetterebbe di solito. Nel nostro caso abbiamo scelto la Musashi di Jun Misugi (Julian Ross dalle nostre parti), lo sfortunato giovane calciatore cardiopatico, che nelle prime battute si fa da parte per lasciare al nostro personaggio l’onere di guidare la squadra da capitano, così che si possa riposare fisicamente per gli impegni futuri.
Dalle pagine ai frame per secondo
Captain Tsubasa: Rise of New Champions riesce nel compito di restituire la frenesia, l’eccitazione, nonché l’esplosività delle migliori scene e delle migliori mosse speciali dei calciatori creati dalla china di Yoichi Takahashi. Verrebbe da pensare che, con la tecnologia attuale, sia sempre più facile ricreare l’estetica cartoonesca degli anime, ma in realtà non è mai così immediato.
Lo diciamo perché insieme a palloni che si deformano, scintille, fiamme, evocazioni di animali vari ed eventuali dalle poderose gambe dei calciatori, Tamsoft ricostruisce perfettamente i volti dei personaggi pescandoli direttamente dal manga, così come le pose tipiche e l’espressività che emerge dalle tavole di Takahashi.
Per il resto il titolo non spicca per una grande complessità grafica. Al di là dei personaggi, animati e modellati molto bene, gli elementi degli stadi sono molto poveri e basilari, e purtroppo dobbiamo riscontrare una fluidità non sempre ottimale. Durante la partita di tanto il gioco non riesce a mantenersi stabile in quanto a frame per secondo, e nonostante non serva una grande precisione considerato che siamo di fronte ad una produzione arcade, il risultato è comunque fastidioso, alle volte.
Chiudendo la parentesi sull’aspetto tecnico, la componente multiplayer di Captain Tsubasa: Rise of New Champions funziona molto bene al netto delle nostre tre partite giocate, ma è caratterizzata da scelte di infrastruttura poco comprensibili. Si può giocare nelle leghe competitive solo con le squadre personalizzate (la cui rosa è composta da un mix dei personaggi della serie), mentre non esiste un matchmaking libero da fare con le squadre originali del gioco se non tramite la creazione di stanze. Ci si può unire liberamente nel caso non siano private, ma il procedimento non è esattamente snello ed avremmo gradito l’alternativa del matchmaking casuale.
Il calcio del Sol Levante
Captain Tsubasa: Rise of New Champions oltre ad essere un prodotto su licenza è anche un’ottima alternativa ai giochi di calcio tradizionali. Talmente tanto che, nel bene o nel male, diventa quasi un action game. La fisica del pallone è non pervenuta, i falli non esistono, e le stesse dinamiche tipiche dei giochi sportivi sono in larga parte legate alla barra dello Spirito di ogni personaggio, laddove intervengono di tanto in tanto le abilità dei personaggi a potenziare le caratteristiche oppure offrire altre opzioni offensive. Ma andiamo con ordine, perché il gameplay è inaspettatamente pieno di sfaccettature (alcune spesso superflue nella maggior parte delle partite).
Partiamo dalle opzioni difensive, offensive e dai contrasti. In Captain Tsubasa: Rise of New Champions c’è un sistema che è un mix tra la morra cinese ed un action game: ci sono due tipi di contrasti che si possono effettuare, così come due possibili modi per schivare, ognuno di essi vince sull’altro ma, in caso riusciate ad effettuare un dribbling o un contrasto con un tempismo perfetto, vincerete a prescindere il controllo della palla. In quest’ultimo caso, per altro, guadagnerete anche un po’ di Spirito, ed effettuando due dribbling di fila si entra nella Zona, ovvero una situazione per cui il giocatore si galvanizza ed ottiene dei bonus temporanei a velocità, tecnica, potenza di tiro o altro, decretati dalle caratteristiche dello stesso e le sue tendenze.
Il passaggio è automatico e quasi del tutto incentrato sul target del compagno di squadra, dove i passaggi filtranti sono come da tradizione dei videogiochi calcistici sempre difficili da effettuare e spesso delle vere e proprie scommesse. Anche in questo caso i campioni più forti possono avere delle mosse speciali dedicate al possesso palla, come la capacità di Tsubasa di fare palleggio nel caso sia vicino al suo golden boy Misaki Taro (Tom Becker) per evitare manciate di difensori e volare in zona d’attacco.
Anche il cross, ed ovviamente il tiro, possono essere effettuati normalmente caricandone la potenza oppure, se il personaggio ha abbastanza Spirito e possiede una tecnica speciale, esibirsi in una versione spettacolare dello stesso. La stessa cosa vale per i portieri che, nel caso la barra della mossa speciale del capitano (un buff generico per tutta la squadra) sia piena possono effettuare una parata acrobatica e spettacolare per parare qualsiasi tiro.
La dinamica del tiro, in particolare, va analizzata perché presenta luci ed ombre. I portieri sono di fatto quasi delle saracinesche finché hanno anche solo poco Spirito nella loro barra. Non esistendo traiettorie o effetti che si possono dare al pallone, i tiri normali sono sempre in linea retta verso il portiere, e quelli speciali servono a fiaccarlo e togliergli Spirito.
Quando il portiere ha poco Spirito, infatti, i tiri speciali cominciano ad essere davvero efficaci ed è molto più facile che entrino in rete, portandosi via magari il portiere o bruciandogli i guanti in puro stile Captain Tsubasa. Nel caso la barra sia invece del tutto vuota, a quel punto qualsiasi tiro caricato sarà un goal automatico.
Ci è capitato, per una serie di rimpalli e uscite a vuoto del portiere, di caricare un tiro speciale trovandoci dopo il portiere, quindi a porta vuota. Ci aspettavamo un goal, e invece è partita tutta l’animazione di tiro e di parata del portiere, come se questo fosse un trigger inevitabile da attivare, e probabilmente avremmo fatto un goal semplicemente premendo il pulsante di tiro senza troppe storie.
Come detto, Captain Tsubasa: Rise of New Champions è una simulazione arcade tutta a parte, e va bene così – tra tiri assurdi, cutscene nel mezzo delle partite che ribaltano la situazione e fuorigioco calcolati un po’ a casaccio senza troppa attenzione alle vere regole del calcio.
Se vi sentite dei campionissimi determinati e scatenati, potete acquistare Captain Tsubasa: Rise of New Champions su Amazon.
Voto Recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Ottima alternativa arcade ai videogiochi di calcio classici
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Grande cura per la trasposizione, contenutistica ed estetica
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Campagna single player lunga e ben strutturata
Contro
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Struttura del multiplayer online da rivedere
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Il gameplay è strutturato, ma spesso superfluo
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Alcuni inciampi dal punto di vista tecnico