Raven Software ha presentato «il più grande update del bilanciamento nella storia» di Call of Duty Warzone, ora disponibile su tutte le piattaforme.
L'aggiornamento accompagna così il lancio della Stagione 4 Furiosa di Call of Duty Black Ops Cold War e, appunto, del battle royale.
La nuova stagione ha portato armi, mappe, operatori e tanto altro, ma evidentemente anche un ripensamento di come funziona il gioco.
Per celebrarla, è stato varato un (lungo) weekend gratuito che sarà presto online per ogni console e PC, con la possibilità di trasferire i progressi al titolo completo.
Il nuovo aggiornamento del battle royale di Call of Duty Black Ops Cold War viene considerato «un primo importante passo» nel tentativo di aumentare il time-to-kill.
Per raggiungere questo obiettivo, alcune armi sono state oggetto di nerf, tra cui:
- SCAR
- Oden
- AK-47
- FAL
In particolare, sono stati ridotti i moltiplicatori dei danni al busto, con l'idea di «porre una maggiore enfasi sulla precisione - una mossa che sentiamo sarà senza dubbio salutare per il gioco».
Le modifiche sono state apportate ad un'ampia gamma di categorie: il fucile d'assalto C58, appena aggiunto tramite Black Ops Cold War, ha subito un forte nerf, stessa sorte di FARA 83, FFAR 1 e MG 34 LMG.
Curiosamente, c'è stato spazio anche per qualche buff, che è andato a toccare tra gli altri il Grau 5.56 e il Krig 6.
Raven Software ha riconosciuto che «statisticamente, ci sarà sempre "un'arma migliore"» e che questo lascerà scontento qualcuno.
«Questa è la natura di un gioco competitivo. I giocatori cercheranno e sfrutteranno ogni vantaggio possibile, a prescindere di quanto minuscolo possa essere. Ci cureremo molto di assicurarci» che ciò non intacchi troppo il bilanciamento complessivo del gioco.
Un altro punto delicato in Call of Duty Warzone è quello dei cheater, che sono stati recentemente messi in ginocchio, o quasi, da un intervento del team di sviluppo.
A fare danni era stato in particolare l'invasione dell'auto aim, con video che dimostravano come approfittarne che erano stati addirittura mandati offline dal team legale di Activision.
Il tutto quando mancano ormai pochi mesi all'approdo di un grande refresh che dovrebbe accompagnare l'uscita del prossimo Call of Duty.
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