Call of Duty Warzone ha dichiarato da tempo guerra ai cheater, i quali hanno spesso risposto con atteggiamenti poco diplomatici, costringendo Raven Software e Activision a prendere ulteriori provvedimenti.
Il free-to-play parallelo a Call of Duty Black Ops Cold War è costantemente aggiornato e arricchito da nuovi contenuti, spesso molto richiesti dalla nutrita fanbase che lo anima.
La Stagione 4 Furiosa è stata svelata solo qualche giorno fa, novità e peso inclusi, e ha iniziato a conquistare la community dal 15 luglio.
Malgrado le corpose novità, i riflettori restano puntati sul prossimo capitolo principale della serie, che potrebbe essere svelato tra poco, approfittando proprio della Stagione 5 di Warzone (attesa per agosto).
Non c'è spina nel fianco più dolorosa di quella rappresentata dai cheater, e sia gli sviluppatori che il publisher hanno più volte espresso la loro condanna nei confronti dei giocatori scorretti.
Svariate ondate di ban erano già arrivate in passato, ma l'ultima di queste, risalente ai giorni scorsi, ha portato alla rimozione di un numero impressionante di utenti.
Si tratta di circa 50.000 account accusati di aver portato avanti comportamenti contrari alle regole del "compare" di Call of Duty Black Ops Cold War, rovinando l'esperienza a molti utenti leali.
La precisazione è arrivata tramite il seguente tweet ufficiale di Raven Software, che ha voluto dimostrare di tenere fede a quanto promesso in passato (via TheGamer):
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«È passato un po' di tempo dal nostro ultimo update anti-cheat!Questa settimana abbiamo dato il via a due ondate di ban, con oltre 50.000 utenti rimossi.
Abbiamo preso di mira i cheater recidivi e molti altri».
Ancora una volta, la politica del team di sviluppo si dimostra ferrea e pronta ad agire senza indugi nel contrastare la piaga dei cheater e degli utenti scorretti in generale.
Solo qualche giorno fa, erano stati gli stessi fan a chiedere un intervento, dopo aver riscontrato una serie di fenomeni al limite della sopportabilità.
A seguire era arrivato il provvedimento di Activision, intervenuta per stroncare un sistema di cheat basato sul machine-learning che era riuscito a giungere anche su PlayStation e Xbox.
Nonostante i lodevoli intenti, Call of Duty Warzone è stato al centro di una serie di critiche arrivate da un noto streamer, che si è detto pronto a risolvere personalmente i problemi che affliggono il prodotto.
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