Call of Cthulhu, l'orrore avvolge anche Switch - Recensione
L'orrore lovecraftiano sbarca anche su console Nintendo Switch! Leggi la recensione.
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Cyanide Studios
- Produttore: Focus
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Avventura grafica
- Data di uscita: Disponibile (PS4, PC, Xbox One), 8 ottobre 2019 (Switch)
Negli ultimi anni (e non solo), i videogiochi ispirati al mito di Chtulhu sono diventati una costante, tanto che il mercato sembra essere davvero ricco di titoli più o meno degni di nota incentrati sui racconti dello scrittore dell’occulto H.P. Lovecraft. Un anno fa circa era infatti apparso sugli scaffali un adventure piuttosto particolare, basato a sua volta sul gioco di ruolo cartaceo dedicato al mito di Cthulhu. Call of Cthulhu per Nintendo Switch arriva a diverso tempo di distanza dall’opera originale di Cyanide, per una conversione dalla gestazione piuttosto lunga ma che tutto sommato poteva (e doveva) essere portata a termine senza particolari intoppi. I fan dell’opera di Lovecraft che hanno mancato l’uscita originale del gioco possono quindi ora godersi questa “nuova” versione. Sarà andato tutto come da programma, oppure l’orrore che attende i giocatori sarà anche e soprattutto quello di un porting non all’altezza?
Il richiamo di Cthulhu
La storia del gioco è esattamente come la ricordavamo: l’investigatore privato Edward Pierce, ormai allo sbando e in preda all’alcolismo, viene presto contattato dal misterioso Stephen Webster, il quale vuole vederci chiaro sulla morte della figlia – Sarah Hawkins – scomparsa a causa di un incendio nella villa di Darkwater assieme al marito e al giovane figlio.
Sarah non era una ragazza normale, essendo stata una pittrice dedita alla raffigurazione di figure inquietanti e dall’aspetto piuttosto raccapricciante. Il mistero dietro la sua dipartita è l’occasione giusta per Edward per far si che la sua carriera non venga definitivamente buttata al vento (o peggio, in un bicchiere di whisky). Ecco quindi che il nostro parte presto alla volta dell’isola di Darkwater, abitata da personaggi – e ombre – piuttosto singolari.
Call of Cthulhu parte così, a metà strada tra noir d’altri tempi e una classica avventura horror in soggettiva. L’alone di morte e putrefazione è quasi palpabile, tanto che gli anfratti del villaggio di pescatori e cacciatori di balene sito a Hawkins non sembra essere il luogo migliore dove iniziare la propria indagine. Pierce, chiedendo informazioni a ubriaconi che vagano senza meta, ha come obiettivo primario quello di raggiungere la villa degli Hawkins, la quale domina dall’alto il piccolo villaggio di marinai. Il resto, ve lo lasciamo ovviamente scoprire coi vostri occhi (e le vostre mani).
Sappiate solo che se siete giocatori del gioco di ruolo omonimo, o magari avete solo letto tutti i romanzi del ciclo di Cthulhu ad opera di Lovecraft, in un in un certo qual modo vi sentirete “a casa”: questo, perché tutti i tratti distintivi delle opere letterarie dello scrittore di Providence sono qui replicati piuttosto fedelmente, senza digressioni che ne snaturano l’essenza malata che tanto piace agli amanti dell’orrore lovecraftiano classico.
Alle origini della follia
Se la narrazione e l’atmosfera rappresentano quindi l’ossatura della produzione anche per quanto riguarda questa edizione Nintendo Switch, sotto il versante del gameplay il gioco inizia a mostrare (di nuovo) il fianco alle critiche. Impostato come un gioco di ruolo in soggettiva di chiaro stampo investigativo, Call of Cthulhu vedrà il giocatore impegnato ad esplorare claustrofobiche ambientazioni alla ricerca di indizi o NPC con cui parlare. Le fasi di azione sono pressoché assenti (salvo forse verso la fine dell’avventura), alternando di tanto in tanto semplicistici enigmi ambientali che non metteranno quasi mai alla prova la vostra materia grigia.
Relativamente all’interazione coi vari personaggi più o meno amichevoli che incontreremo sul nostro percorso, la varietà delle linee di dialogo prevedono opzioni multiple con esiti differenti (in grado di portare ad altrettanti finali ben diversi fra loro). Peccato solo che, al di fuori dei bivi narrativi, l’avventura di Call of Cthulhu scorra sempre in maniera piuttosto lineare e guidata. La sensazione di libertà è pressoché assente, tanto che a volte si ha l’idea di star partecipando a una sorta di film interattivo.
Nulla di eclatante neppure quando si analizza il porting di Saber Interactive dal punto di vista meramente tecnico: in modalità docked, il gioco si muove piuttosto bene, nonostante qualche fondale slavato e poco nitido, inclusa una mancanza di dettaglio nelle location più ampie. Nulla di grave, considerando che già all’uscita del gioco originale Call of Cthulhu non brillava certo per chissà quali virtuosismi tecnici.
In modalità handheld, invece, il gioco soffre talvolta anche di qualche calo di frame rate di troppo (oltre anche ad alcuni sporadici effetti di pop-up), senza contare l’assenza di qualsivoglia elemento di gioco inedito che giustifichi questa nuova edizione per la piattaforma ibrida (ci riferiamo all’eventuale inclusione del motion control o altro ancora). Insomma, al netto della bontà dell’opera e della fedeltà coi romanzi di Lovecraft, l’avventura del detective privato Edward Pierce è un viaggio nell’incubo senza infamia e senza lode, che avrebbe potuto essere realmente indimenticabile con solo un pizzico di convinzione in più da parte del team di sviluppo.
+ Trama adulta e ben scritta
- Piccole magagne tecniche
- Nessuna reale novità rispetto alle altre edizioni
7.4
La versione Nintendo Switch di Call of Cthulhu è la stessa, identica esperienza vissuta circa un anno fa, con tutti i pro e i contro dell’edizione originale vista su PC Windows, PlayStation 4, Xbox One. Se l’atmosfera messa in piedi dal team di sviluppo è assolutamente rispettosa del materiale d’origine, lo stesso non possiamo dire dell’ossatura ludica del prodotto, piuttosto canonica e senza particolari guizzi creativi. A ciò si aggiunge l’assenza pressoché totale di caratteristiche extra esclusive per l’edizione disponibile sulla piattaforma ibrida, cosa questa che rende il porting a cura di Saber Interactive un buon gioco, e nulla più.
Call of Cthulhu è quindi un videogioco da godere senza particolari aspettative se avete mancato l’uscita originale, da rivivere invece solo ed esclusivamente nel caso sappiate a memoria le opere di Lovecraft (o del gioco di ruolo cartaceo omonimo).
Voto Recensione di Call of Cthulhu - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Atmosfera in linea coi romanzi
-
Trama adulta e ben scritta
Contro
-
Davvero troppo lineare
-
Piccole magagne tecniche
-
Nessuna reale novità rispetto alle altre edizioni