Calendario dell’Avvento 2018 Giorno 22 | Addio, Telltale Games

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Continuiamo con il Calendario dell’Avvento di SpazioGames.it, la rubrica che ripercorre gli eventi e le uscite più importanti dell’anno del mercato videoludico. Parlando di notizie, poche di queste sono state scioccanti come la rivelazione della chiusura di Telltale Games.

telltale games

Tutto è iniziato il 21 settembre 2018, come spesso accade, con un tweet. Dopo alcune notizie susseguitesi i giorni precedenti riguardo dei licenziamenti a parlare fu Kevin Bruner, co-fondatore di Telltale Games, il quale pubblicò un comunicato stampa in cui annunciava l’imminente chiusura della società. Da lì una serie di botta e risposta, chiudiamo-non chiudiamo-invece chiudiamo, ma nel giro di qualche ora il destino della software house è divenuto noto.

Telltale Game si aggiunge alla lista delle software house che ci hanno lasciato, per così dire, e che dal 2019 non vedremo più. Il rammarico è duplice perché la stagione finale di The Walking Dead era iniziata da poco all’epoca, ed ora sta continuando ma zoppicante e probabilmente con un finale che non sarà mai quello che i creativi dello studio avevano pensato.

Si è detto molto sulla vicenda, come è giusto che sia vista l’importanza dell’evento. Prima di tutto è arrivata la solidarietà di altri studi, anche molto importanti, ed alcuni di questi hanno offerto prontamente la possibilità di assumere alcuni dei ragazzi di Telltale. Gli altri, da giocatori ad analisti, hanno dovuto invece fare i conti con un discorso molto ampio, da affrontare su più livelli.

the walking dead final season clementine

Clementine, protagonista della saga The Walking Dead di Telltale

Nei giorni successivi all’annuncio sono venuti fuori molti dettagli importanti sui motivi della scelta. Alla base di questi c’è una banale mancanza di liquidità, precisamente un mancato finanziamento di cospicue dimensioni, la cui mancata realizzazione ha decretato la fine prematura dei lavori. Ma è evidente che Telltale Games, al di là della crisi economica globale e di altri fattori politici e sociali, poteva effettivamente fare di più.

Dopo l’ebrezza dei primi successi, lo studio non ha mai investito troppo per innovare realmente un engine che era ormai datato, così come una formula di gioco che in breve tempo è diventata abusatissima. Il costo dell’acquisto delle licenze legate ai franchise di riferimento non ha aiutato, soprattutto quando anche i “grandi nomi” non hanno riscosso il successo sperato (come per l’avventura sui Guardiani della Galassia). Inchieste e rivelazioni di mesi e mesi fa, più o meno intorno al periodo dell’annuncio dell’accordo mai finalizzato con Netflix per la serie di Stranger Things, hanno rivelato anche una gestione poco lungimirante da parte della dirigenza.

Un caso da ricordare, per vari motivi. Un monito per l’industria su più livelli, dal lato dirigenziale e quello del mercato, con la consapevolezza che anche i migliori cadono, soprattutto se non sanno sostenere il ritmo di un mercato videoludico che non accenna a rallentare neanche per un attimo.

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