Bufera su Telltale per The Walking Dead: pensasse alle liquidazioni

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La situazione di Telltale non è mai stata così delicata e in bilico e, a confermarlo, c’è il fatto che oggi la software house abbia fatto sapere di aver ricevuto il potenziale supporto da alcuni partner, che le consentirebbero di realizzare i due episodi mancanti di The Walking Dead – The Final Season, salvando così la serie di Clementine per portarla almeno al suo epilogo.

Una decisione che, se da un lato rende giustizia all’amatissima protagonista e alle sue vicende, dall’altra non fa altrettanto con chi le ha dato vita e quelle vicende le ha scritto, che è stato cacciato e non riceverà, almeno per il momento, nessuna liquidazione.

the walking dead telltale

I dipendenti, supportati anche da numerosi colleghi d’oltreoceano, non hanno mancato di far notare a Telltale che avrebbero preferito venissero salvati prima i posti di lavoro dei videogiochi a cui le persone avevano dato vita, e non l’opposto. Emily Grace Buck, ormai ex narrative designer, ha spiegato sul suo profilo che spera sia che Clementine abbia una degna fine, sia che Telltale accompagni degnamente alla porta i 250 che hanno perso il lavoro (sì, la Buck parla di 250 e non 225, dal momento che i 25 rimanenti sarebbero in una struttura solo momentanea, ndr).

Amareggiata, la sviluppatrice racconta:

Agli incontri aziendali, fino a qualche anno fa, Telltale ci diceva che “la qualità è nel nostro DNA”. Credo dovesse essere una frase d’ispirazione, ma ciò che intendevano è che Telltale fa bei giochi a prescindere da tutto, anche da chi ci lavora. Le persone di Telltale sono sostituibili. Diciamo che è così che noi l’abbiamo sentita. Le azioni della compagnia ne hanno dato conferma: se il tuo contenuto andava male nelle recensioni, anche se avevi fatto ESATTAMENTE quello che loro ti avevano chiesto, finivi fuori dal progetto, rimpiazzato, o a volte anche licenziato. Non eri tu, a dare qualità. La qualità era nel loro DNA.

Ora che tutti noi abbiamo perso il nostro lavoro, ora che Telltale sta pensando di finire i progetti senza di noi, dopo non averci dato una liquidazione… mi rendo conto che sono riusciti a farlo credere anche ai fan: che Telltale significhi qualità, che non dipenda dagli sviluppatori che, nella realtà, quei giochi li stanno creando. Noi non siamo sostituibili, nessuno degli ex Telltale lo è. Sono loro, la qualità, e tutti meriterebbero molto di meglio.

Questo il suo thread in lingua originale:

Non è mancato il supporto di chi è vicino al settore: Austin Walker, di Waypoint, scrive in risposta a Telltale “pagate la liquidazione al vostro team”.

Concorda anche Patrick Klepek, sempre di Waypoint, secondo il quale:

Questa situazione è un incubo, e il livello decisionale dei dirigenti di Telltale continua ad essere totalmente sconcertante. Perdonatemi se sono diffidente, quando mi chiedono di fidarmi delle decisioni e delle promesse di una compagnia che è più preoccupata di finire una stagione piuttosto che di pagare la liquidazione ai suoi dipendenti.

Perplesso anche Mike Futter, scrittore specializzato in videogiochi, che scrive:

Telltale dichiara che dei partner si sono fatti avanti, e che forse consentiranno agli ultimi due episodi di The Walking Dead – The Final Season di uscire, in qualche modo. Come succederà, senza le menti creative che sono state appena licenziate, è un grosso punto interrogativo.

Lo stesso scrittore fa notare che, pubblicando gli ultimi due episodi, in qualsiasi condizione e con chiunque si offra di eseguire il lavoro, Telltale sarà esentata dal risarcire coloro che hanno pagato per il Season Pass. Season Pass che, però, prevedeva lo sviluppo del finale da parte di chi The Walking Dead lo aveva sempre realizzato. Come reagiranno i videogiocatori?

Fa riflettere anche il pensiero di David Milner, collega di Game Informer Australia:

Il più grande trucco mai riuscito a questa industria è stato rendere il pubblico fedele ai loghi, ai capitali e ai prodotti, piuttosto che alle persone che sono dietro di essi. Questa è la più grande barriera nelle condizioni di lavoro umane nei videogiochi. Se i tuoi “fan” non sono dalla tua parte, allora che speranze puoi avere? Tutte queste gif gioiose sotto l’annuncio del possibile arrivo degli episodi finali di The Walking Dead non fa che disperarmi. Telltale, questa entità senza volto, non ha creato The Walking Dead. Sono stati i 250 dipendenti licenziati a farlo. E quel gioco non sarà MAI finito.

È intervenuto anche Brendan, giornalista di IGN, che scrive:

Sapete quale sarebbe la più bella e soddisfacente conclusione per la storia immaginaria di Clementine di The Walking Dead? Una conclusione per le persone vere e reali che hanno lavorato a quel gioco, in cui ottengono la liquidazione che meritano.

La situazione è, insomma, estremamente delicata, e sta arrecando danni a tutti: all’entità Telltale Games, alle persone che la gestiscono, a quelle che sono state licenziate e ai videogiocatori, che in ogni caso non avranno il titolo per cui avevano pagato. Potranno avere i due episodi finali, probabilmente, ma non il titolo per cui avevano pagato.

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