Da diverse ore, sta facendo molto discutere la decisione di Blizzard Entertainment di prendere le distanze da BlitzhchungHS, il giocatore professionista di Heartstone che ha espresso in una diretta il suo supporto alle proteste che stanno scuotendo Hong Kong da qualche settimana. La compagnia statunitense ha infatti deciso di bloccare la sua diretta e di sospendere il giocatore per più di un anno da tutte le competizioni ufficiali.
La mossa di Blizzard sta però trovando tantissime obiezioni: come segnalato dall’ex Kevin Hovdestad, infatti, «non tutti presso Blizzard concordano con quello che è successo». Come spiegato anche da Jason Schreier, all’esterno del campus della compagnia è presente una grossa statua di un orco, circondata dai motti della compagnia. I dipendenti hanno deciso di coprire «think globally» e soprattutto «every voice matters» (ogni voce conta, ndr), manifestando così quella che hanno trovato essere una contraddizione tra gli slogan dell’azienda e il suo effettivo comportamento.
In the middle of Blizzard’s campus there’s a big orc statue surrounded by company slogans – powerful statement here from their staff. https://t.co/WPHy88Jgss
— Jason Schreier (@jasonschreier) October 8, 2019
Non è tutto, perché molti fan hanno preso Mei, da Overwatch, come riferimento, e la stanno usando per manifestare il loro disappunto: è così diventata un simbolo della protesta di Hong Kong. «Sarebbe un peccato se Mei diventasse un simbolo per la democrazia» scrivono i fan autori delle immagini, «e se per questo i giochi di Blizzard finissero banditi in Cina.»
It would be a shame if Mei became a symbol for freedom from r/Blizzard
Mei the Force be with Hong Kong from r/HongKong
If we are gonna do it, we are gonna do it big: Mei becomes the icon of Hong Kong revolution! from r/HongKong
Vedremo se e come Blizzard risponderà a queste reazioni.
Fonti: Eurogamer.net, Twitter