Immagine di Blacktail | Recensione - L'origine di Baba Yaga in un gioco che è una bella sorpresa
Recensione

Blacktail | Recensione - L'origine di Baba Yaga in un gioco che è una bella sorpresa

Immergiamoci nelle foreste slave per scoprire le origini della leggenda.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Blacktail
Blacktail
  • Sviluppatore: The Parasight
  • Produttore: Focus Entertainment
  • Distributore: Focus Entertainment
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 15 dicembre 2022

Siamo arrivati alla chiusura di quest’anno con un dicembre relativamente tranquillo, dove le uscite AAA si sono diradate, lasciando maggiore spazio alle proposte del mondo a medio e basso budget. Un titolo che sicuramente merita attenzione è Blacktail, un gioco d’avventura in prima persona, sviluppato dal team indipendente The Parasight (composto da veterani del più conosciuto Bloober Team) e pubblicato da Focus Entertainment.

Il gioco è in arrivo il 15 dicembre su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC; l’intento degli sviluppatori è quello di calarci nel folklore slavo, in particolare facendoci vivere una sorta di origin story della leggendaria Baba Yaga, come vi anticipammo nella nostra anteprima.

Incuriositi da questa premessa, ci siamo tuffati nelle foreste nordiche per voi e siamo pronti a darvi la nostra analisi dell'opera.

Sulle tracce di Baba Yaga

La vicenda di Blacktail, come vi abbiamo anticipato, rappresenta una sorta di origin story per Baba Yaga, la popolare strega del folklore nordico. In questo caso, la leggenda è stata fortemente reinterpretata da parte degli sviluppatori, che ci fanno conoscere non la vecchia strega, ma una ragazzina sedicenne di nome Yaga, cacciata dal suo villaggio dopo essere stata accusata di stregoneria.

All’inizio del gioco, troveremo Yaga intenta a cercare la sorella Zora, che sembra essere scomparsa. Zora le aveva detto di ritrovarsi alla quercia rossa, ma una voce comincia a farsi largo nella mente di Yaga e a parlare con lei, suggerendole che per ritrovare la sorella dovrà innanzitutto ricostruire i frammenti del suo passato.

Non vogliamo farvi spoiler, perché parte del divertimento in Blacktail sta proprio nello scoprire la storia passo dopo passo, arrivando a capire chi sono davvero Yaga e Zora, cos’è successo al villaggio e tutto il resto.

L’intreccio narrativo in sé è coinvolgente ed intrigante, ma a dare un contributo fondamentale sono anche i personaggi e l’atmosfera di gioco. Nel corso dell’avventura, Yaga si troverà ad interagire con numerose creature: gnoll, funghi parlanti, innocenti insetti stecchi, pericolose formiche, Imp, gatti neri e molti altri ancora.

L’atmosfera è quella di una fiaba, in cui alla foreste lussureggianti e a creature buffe ed amichevoli possono improvvisamente sostituirsi scorci oscuri ed inquietanti, con creature che non hanno alcune intenzione di far passare indenne la giovane Yaga.

Siamo abituati ad associare le fiabe a qualcosa di leggero e scanzonato, ma in realtà molte volte questa visione è frutto di rivisitazioni temporalmente più vicine a noi; le storie originali, che spesso affondano le radici nel folklore locale, sono fatte proprio così, di luci ed ombre che si alternano nell’avventura del protagonista.

Proprio per questo abbiamo apprezzato molto il lavoro degli sviluppatori nella narrazione e nel word building di Blacktail, sicuramente tra gli elementi più forti del gioco. Se dovessimo fare un paragone per farvi capire che cosa aspettarvi, due nomi che vengono in mente potrebbero essere MediEvil (in particolare il primo episodio) in ambito videoludico e Alice nel Paese delle Meraviglie in ambito letterario.

Passando all’aspetto tecnico, Blacktail si difende piuttosto bene per essere una produzione a medio budget. Abbiamo svolto la nostra prova su PlayStation 5 (se ancora dovete passare alla next-gen, al momento potete risparmiare trovando facilmente Xbox Series S, ad esempio su Amazon), e a parte qualche sporadico calo di frame rate non abbiamo notato particolari problematiche tecniche.

Certo, il gioco non è in grado di regalare i dettagli di un titolo AAA, ma gli scorci paesaggistici che è in grado di offrire riescono a fare una gran bella figura, approfittando dell’ottimo setting offerto dalla storia.

Anche il comparto audio è davvero ottimo: i brani sono perlopiù tracce che vogliono creare un'atmosfera e non prendersi la scena, ma si sentono delle piacevoli influenze di musica etnica al loro interno, andando ad aggiungere un tocco di classe in più al world building di cui parlavamo sopra.

Sopravvivere nella foresta

Veniamo quindi al gameplay di Blacktail. In apertura lo abbiamo definito un gioco d’avventura in prima persona, insomma un FPA, genere che non conta moltissimi esponenti, soprattutto in ambito console. Per quanto riguarda la struttura di gioco, Blacktail potrebbe essere definito una via di mezzo tra un’avventura lineare ed un open map.

In buona sostanza, andremo ad esplorare una mappa di gioco lontana dalle dimensioni gargantuesche a cui ci hanno abituati gli open world contemporanei (e menomale), ma il gioco si sviluppa perlopiù in modo lineare. Questo significa che avremo sempre un chiaro indirizzo su dove andare e cosa fare, e potremo scegliere di vivere l’avventura seguendo solo la storia principale.

Ciò detto, non mancano le occasioni per esplorare i dintorni. Ci sono molte quest secondarie da completare, che andranno ad incidere sia sul nostro allineamento (ci torneremo dopo) che sulle nostre capacità e risorse a disposizione.

In quest’avventura, la nostra arma principale sarà l’arco di Yaga. Inizialmente avremo a disposizione solamente delle normali frecce, ma nel corso del gioco potremo equipaggiare anche delle versioni modificate che ci aiuteranno contro particolari avversari o situazioni.

A venirci in aiuto nei combattimenti ci sono anche altre capacità di cui Yaga è a disposizione: ad esempio, potremo utilizzare una scopa magica per attirare i nemici verso di essa mentre noi approfittiamo della distrazione per attaccarli; o ancora, potremo stordirli utilizzando la magia, guadagnando secondi preziosi.

In generale, si tratta di un combat system piuttosto semplice, ma completamente funzionale; non ci siamo mai sentiti frustrati per le mosse limitate a disposizione di Yaga, neanche nei combattimenti contro i boss.

La presenza di un classico skill tree, inoltre, aiuta ad aggiungere un tocco di profondità, anche se per la verità la sua presenza non è così incisiva, visto che il focus dell’avventura è chiaramente posto su altri elementi.

In Blacktail non mancano neanche elementi survival: esplorando la foresta, dovremo ricordarci di raccogliere tutti i materiali che troveremo, perché dovremo craftare le nostre frecce, le nostre cure e tutto il resto. Anche in questo caso, il sistema è davvero basilare: si tratta semplicemente di raccogliere i materiali necessari sulla mappa e di combinarli attraverso l’apposito menù.

Nel corso dell’avventura non ci siamo mai trovati a dover prendere uno stacco dalla storia per raccogliere materiali, visto che il gioco è piuttosto generoso nella loro distribuzione; si tratta comunque di una piccola aggiunta al livello di sfida che abbiamo gradito, pur nella sua semplicità.

Come abbiamo anticipato, oltre alla storia principale il gioco ci darà modo di interagire con molti personaggi, che spesso avranno delle missioni opzionali per noi. In diverse occasioni ci saranno dei dialoghi a scelta e, in base alla risposta, forgeremo il nostro allineamento con la luce o con l’oscurità.

Come si può intuire, si tratta di scelte “buone” e di scelte “cattive” che andranno a plasmare la nostra Yaga, andando ad avere un impatto sia a livello narrativo che a livello di gameplay, perché avremo a disposizione abilità differenti a seconda del nostro posizionamento.

Si tratta di una meccanica interessante, che però non sempre è chiarissima: ci sono situazioni in cui non è evidente quale scelta il gioco consideri “buona” e quale invece “cattiva”. Si tratta di un problema comune in diversi giochi, e fortunatamente qui si limita solo ad alcune scelte, mentre le altre risultano piuttosto chiare.

Il gameplay di Blacktail è tutto qui: nelle sue quindici ore di durata vengono aggiunte nuove abilità e meccaniche, ma niente che vada a trasformare del tutto l’esperienza. Ad esempio, ci sono delle sezioni puzzle per ricostruire i ricordi, o ancora delle brevi sezioni in 2.5D che permettono di rivivere il passato di Yaga, ma si tratta perlopiù di intermezzi rispetto al resto dell’avventura.

Sicuramente il difetto maggiore di Blacktail è proprio il gameplay limitato: non ci sono idee davvero nuove – e difficilmente vi rimarranno impresse le meccaniche di gioco. Oltretutto, è presente una buona dose di backtracking che non tutti potrebbero digerire facilmente.

A fronte di questo, però, c’è da dire che Blacktail riesce comunque a spiccare per la sua storia e per la sua ambientazione; se il gameplay non offre qualcosa di nuovo, il contesto in cui è inserito rendono l’avventura davvero interessante.

Versione recensita: PS5

Voto Recensione di Blacktail - Recensione


8.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Atmosfera perfetta per questo tipo di storia

  • Ottimo lavoro di world building

  • Semplice e divertente...

Contro

  • ... ma alcuni elementi avrebbero potuto essere approfonditi di più

  • Non propone meccaniche di gameplay particolarmente originali

  • Un po' troppo backtracking

Commento

Blacktail è un'opera costruita magistralmente dal punto di vista narrativo e del world building, in grado di farci immergere in prima persona nelle foreste slave, dove ha avuto origine la leggenda di Baba Yaga. Il clima surreale e a tratti grottesco che permea l'avventura vi saprà conquistare e vi rimarrà nel cuore, facendovi passare tranquillamente sopra i piccoli difetti in termini di giocabilità – fermo restando che si tratta comunque di un gameplay divertente e funzionale, seppur nella sua semplicità.
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