Batman Arkham | Parte 1: alle origini della follia
Ripercorriamo la storia videoludica recente di Batman, che grazie alla serie Arkham ha raggiunto nuove vette nel genere dei tie-in.
Advertisement
a cura di Adriano Di Medio
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Rocksteady
- Produttore: Warner Bros.
- Distributore: Warner Bros.
- Piattaforme: PS4 , XONE
- Generi: Azione , Avventura
- Data di uscita: 27 novembre 2018 (digitale) - 6 settembre 2019 (retail)
Lo conosciamo come il cavaliere della notte, il vigilante giusto con l’innocente e spietato col criminale. È Batman: nel corso degli anni l’Uomo Pipistrello della DC Comics ha avuto successo anche fuori dai fumetti. In occasione della distribuzione dell’edizione completa della Trilogia di Arkham, in questa retrospettiva vogliamo ripercorrere la strada che ha fatto conoscere Batman alle più recenti generazioni di videogiocatori.
Batman: Arkham Asylum, quando tutto nasce dalla TV
C’è da dire che la fortuna videoludica dell’Uomo Pipistrello è notevole, anche considerando i trascorsi non proprio felici del genere tie-in. Per questa storia dobbiamo però tornare indietro al 2007, quando la Eidos Interactive riesce ad acquisire i diritti per un videogioco su Batman. A essere scelti per lo sviluppo sono gli inglesi Rocksteady Studios: ai tempi sono uno studio praticamente sconosciuto, con all’attivo solo Urban Chaos: Riot Response, un first-person shooter uscito su PS2 e Xbox e pubblicato loro sempre da Eidos. Ben presto Warner Bros si associa come publisher e per fortuna sia di Eidos che di quest’ultima, Rocksteady è popolata da un numero insolitamente alto di fan dell’Uomo Pipistrello, che dopo l’approvazione del prototipo hanno già in mente i collaboratori esterni. Il primo a essere chiamato è Paul Dini, già sceneggiatore sia fumettistico che della serie animata degli anni Novanta sull’Uomo Pipistrello; insieme a lui vengono convocati anche gli interpreti principali dello show animato: Kevin Conroy per Batman e Mark Hamill per Joker.
Oltre alla serie animata l’ispirazione viene chiaramente sia dalle graphic novel più importanti per il personaggio (il Joker viene modellato prendendo spunto da The Killing Joke) sia dalle diverse sperimentazioni cinematografiche fatte a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Nei ventuno mesi di sviluppo quello che sarebbe divenuto Batman: Arkham Asylum viene letteralmente riempito di questi riferimenti, recuperando personaggi iconici ma dando loro un vero e proprio riavvio. È uno sforzo notevole per tutti (soprattutto per Paul Dini, che insiste nell’inserire Harley Quinn nell’equazione), ma sul lungo termine effettivamente ripaga: il gioco esce ad agosto del 2009 ed è un successo planetario, arrivando a sfiorare le tre milioni di copie in due mesi e proiettando immediatamente Rocksteady sul palcoscenico degli sviluppatori esordienti più interessanti di fine anni Duemila.
Il successo di Batman: Arkham Asylum è da ricercarsi in due particolari fattori: il “risollevamento” e la calibrazione narrativa. Il brand di Batman aveva infatti subito una brusca frenata nel mondo audiovisivo a causa del controverso Batman & Robin (1997), film apostrofato non a torto come un gigantesco “giocattolone” e che oggi viene soprattutto ricordato per un improbabile Schwarzenegger nel ruolo di Mr.Freeze. La calibrazione narrativa viene invece dal coordinamento deciso dai Rocksteady (guidati da Sefton Hill) e lo sceneggiatore Paul Dini. La sua scrittura della storia viene costantemente messa in relazione con i limiti e le idee di game design, in modo da costruire una trama fantasiosa ma credibile, che si adatti agli “spazi chiusi” del Manicomio di Arkham. Per avere testimonianza certa di questa cura al dettaglio basta osservare la componente temporale: Batman Arkham Asylum è uno dei pochi videogiochi contemporanei dove tempo narrativo e tempo giocato effettivamente coincidono. Il gioco è infatti pensato per durare dalle otto alle dieci ore di tempo reale, che è esattamente l’arco di tempo (una notte) in cui si svolge la sceneggiatura.
In questa prima parte della retrospettiva abbiamo ripercorso i primi due episodi di Batman: Arkham. Rocksteady Studios ha intrapreso un viaggio sì difficile, ma forse meno burrascoso rispetto ad altri sviluppatori. La loro passione è nata dai fumetti per poi prendere ispirazione dal cinema, donando a Batman un inaspettato incedere epico. Ma che già dal 2009 era tangibile come volessero prima di tutto raccontare storie grandi e piccole, puntando su personaggi conosciuti per portare sulla scena un contesto più “buio” e maturo rispetto ai decenni precedenti. Rimanete con noi per la prossima puntata!
Voto Recensione di Batman Arkham Collection - Recensione
Commento
Advertisement