Basta spoiler! Perché vogliamo arrivare salvi al finale di Final Fantasy VII Remake – Speciale
Guida rapida per rispettare amici e altri giocatori, e non anticipare sorprese sia ludiche che narrative nei titoli più attesi
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a cura di Paolo Sirio
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , PS5
- Generi: Azione , Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 10 aprile 2020 - 16 dicembre 2021 (PC)
Gli spoiler sono una piaga dell’Internet moderno. Che si tratti dello spoiler in sé, come anticipazione di contenuti dei quali si vorrebbe e dovrebbe fruire in prima persona e senza spiacevoli “sorprese” o della reazione in certi casi esagerata che porta i giocatori (o gli amanti del cinema e delle serie TV) ad isolarsi del tutto, costituiscono una questione problematica per gli appassionati di videogiochi nell’era contemporanea.
Una questione che si ripresenta, chiaramente, ogni qual volta ci si approcci ad un titolo story-driven, dal momento che spesso e volentieri questi giochi non fanno leva su dinamiche di gameplay particolarmente ardite e puntano tutto o quasi sulla componente narrativa.
Una volta sciupata la sorpresa che il racconto dovrebbe destare, si disperde inevitabilmente gran parte dell’impatto derivante dalla fruizione di un gioco, e in un momento storico in cui la condivisione di pensieri e parole è aperta a tutti e in ogni modalità giungere “vergini” all’uscita di prodotti di questo filone o anche solo cercare di far capire come mai lo si vorrebbe fare è cosa molto, molto difficile.
Nel giorno del lancio di Final Fantasy VII Remake, ci soffermeremo su alcune riflessioni di natura sia personale che oggettiva, e ponendo un invito che potrà sembrare banale ma che mai come ora – anche considerando il valore che un videogioco è in grado di portare con sé in un frangente di crisi sociale dalle proporzioni drammatiche – è il momento di fare: niente spoiler, grazie.
Spoiler narrativi, ma non solo
Come osservavamo in apertura, la questione spoiler torna predominante nel momento in cui ci siano grandi uscite in programma. In tanti non si porranno il problema perché magari non seguono i tripla-A, ad esempio, e si affidano soltanto a produzioni che non catturano l’attenzione mediatica e del grande pubblico, e per le quali dunque il pericolo delle anticipazioni non sussiste.
Situazioni simili sono state affrontate praticamente tutti i giorni fino a qualche tempo fa con Il Trono di Spade, per fare un nome che accomuni molti tra voi; tra pubblicazione notturna in simultanea con gli Stati Uniti, leak di intere puntate e chi più ne ha più ne metta, è stato obiettivamente complicato seguire le ultime stagioni, vissute da HBO con lo stigma del fenomeno mondiale.
Al contrario, il sottoscritto non aveva e non ha mai avuto alcun interesse per la serie (ci abbiamo provato più volte, magari ci riproveremo in futuro, ma per ora non è scattata la scintilla), e ha avvertito soltanto empatia per i fan che sentivano di stare correndo questo rischio; ho potuto capire più da vicino quando la palla è passata ad altri titoli come Westworld, ma questa è un’altra storia.
Nel gaming la questione è simile: con Final Fantasy VII Remake ci siamo imbattuti in decine di contenuti stilati da colleghi, italiani e non, che suggeriscono cambiamenti anche parecchio grossi ad alcune delle fasi chiave della storia dell’originale; non citeremo testualmente e non proporremo le immagini che fanno, a nostro parere solo maliziosamente, certi ammiccamenti – faremmo spoiler o presunti tali a nostra volta -, ma purtroppo noi stessi ci siamo capitati e non possiamo che testimoniare una grande irritazione per questo modo di affrontare l’argomento.
A nostro modo di vedere, mettere anzitempo in ballo la questione è esso stesso un problema; parlare cioè del finale di Final Fantasy VII Remake prima del lancio solo perché si è ricevuta una copia del gioco in anticipo – causa day one rotto (situazione paradossale, quella delle spedizioni anticipate, che ha soltanto acuito una problematica già endemica) oppure per il sacrosanto diritto della stampa di svolgere la sua mansione di recensione – “autorizza” in un certo senso a discuterne, e far innescare discussioni (magari da parte di amici sbadati o noncuranti della valenza purtroppo, evidentemente, soggettiva degli spoiler) su come sia cambiato questo e su cosa sia stato aggiunto, tematiche estremamente delicate nel confezionamento di un remake che si discosti dall’originale, è quantomeno poco responsabile.
Lasciateci sottolineare in tal senso la condotta di SpazioGames in questo particolare frangente: abbiamo pubblicato una recensione spoiler free ad embargo scaduto, lo scorso lunedì, e ci siamo prodotti in uno speciale su un determinato passaggio del gioco soltanto oggi 10 aprile, ovvero al day-one dell’action RPG di Square Enix, avvertendovi prima ancora di iniziare che questo avrebbe contenuto anticipazioni leggerissime su un contenuto secondario del gioco.
È una tenuta che ci piace profondamente e alla quale ci siamo sempre ispirati, che si tratti di nuove produzioni o vecchie glorie – è il caso dello speciale su Uncharted, serie ormai “morta e sepolta” (ripensaci, Naughty Dog), in cui nonostante l’età avanzata del franchise abbiamo avvisato i nostri lettori riguardo alla possibilità di anticipazioni riguardo a questo o quel dettaglio della sua storia.
Lo stesso dicasi per un passaggio marginale di Resident Evil 3 di cui abbiamo discusso di un articolo addirittura successivamente all’uscita del remake del terzo capitolo della saga survival horror. Come per dire, gli spoiler non hanno scadenza, esattamente al pari dell’educazione e dell’accortezza che – personalmente prim’ancora che come sito d’informazione – abbiamo per i nostri lettori o per i nostri amici.
Ma gli spoiler, sia ben chiaro, non sono esclusivamente narrativi, e si possono estendere al funzionamento o ad una particolare meccanica di un gioco, in base alle sue prerogative – lo dice qualcuno qui, lo ammettiamo, che non ama leggere neppure le recensioni e guardare gameplay trailer. Ad esempio, esistono spoiler di Animal Crossing: New Horizons, e ovviamente questi non sono legati allo svolgimento della storia visto che, a parte una rapidissima premessa, una storia non c’è.
Animal Crossing è un franchise incentrato sul piacere della scoperta: che sia di un luogo, di un personaggio o di uno strumento che permetta di sbloccare una funzionalità, il gioco permette di fare gradualmente la conoscenza di qualcosa di nuovo ogni giorno, a patto di compiere determinate azioni che “mandino avanti” i progressi compiuti da un utente. Se non saldiamo un debito con l’ormai iconico Tom Nook, non possiamo scoprire, per dirne solo una, che abbiamo l’opportunità di creare un’area campeggio sulla nostra isola e usarla come gateway per invitare altri isolani perché possano vivere fianco a fianco con noi.
Questo non è un pezzo di storia, ovviamente, ma perché dovremmo dire ad un nostro amico che eseguendo una certa azione avremo un certo risultato, anziché lasciare che sia egli stesso a fare questa scoperta come l’abbiamo fatta noi in origine? Per quanto ci riguarda abbiamo cura anche di non rivelare dettagli come “ma le rape marciscono? E che succedese lo fanno?”, perché così come l’abbiamo scoperto noi stessi, abbiamo il dovere di lasciare il piacere dell’acquisizione di una nozione al nostro amico; e, se ci teniamo particolarmente, non rispondiamo alla domanda neppure su sua richiesta.
Non è una questione di essere “talebani degli spoiler” (ebbene sì, mi è stato detto) – è semplicemente valutare caso per caso cosa ci sia di importante da acquisire a livello di nozioni all’interno di un gioco, e una fattispecie come quella di New Horizons prevede che l’esperienza sia fondata su particolari minimi e non macroscopici come potrebbe essere un passaggio chiave della trama di uno story-driven. Comprenderlo e fare proprio questo modo di comportarsi (che è la ragione per cui aborriamo il viaggio nel tempo) vuol dire preservare l’esperienza propria e dei propri amici.
Final Fantasy VII Remake, nello specifico
Final Fantasy VII Remake non è atteso “soltanto” da cinque anni – pur un lasso di tempo piuttosto lungo per la gestazione di un videogioco, e contando soltanto quello trascorso dalla presentazione dell’E3 2015 ad oggi –, è atteso praticamente dai tempi del reveal della PS3, quando Square Enix ebbe l’arguta idea di mostrare un rifacimento del gioco di ruolo in azione per esibire la prestanza tecnica della nuova macchina di Sony.
Questo per rendere l’idea di quanto i fan del JRPG originale stessero aspettando il gioco in sé, un’idea alla quale vanno aggiunte le perplessità e anche le preoccupazioni dei fan connesse alla struttura alquanto atipica assunta dal progetto – un rifacimento che introdurrà nuovi elementi e ne stravolgerà di vecchi (da qui l’aggiunta di “Remake” al titolo, diversamente da un Resident Evil 2), ma soprattutto avrà una natura episodica.
Su tale aspetto leak o presunti tali hanno provato già diverso tempo fa ad anticipare in quale punto della storia completa si fosse fermato questo Final Fantasy VII Remake Parte I, per definirlo così; è evidente che andare in giro a raccontare una cosa del genere costituisca per sua stessa natura una “violazione” del codice che abbiamo suggerito sin qui, pensate poi a cosa succederebbe qualora quei determinati punti chiave che potrebbero fungere da milestone – ovvero da sezioni utili all’interruzione del tessuto narrativo e alla loro ripresa in un episodio successivo – venissero modificati dall’autore.
Chiaramente, la situazione si è aggravata con la spedizione – causa COVID-19 – delle copie fisiche, anticipata rispetto al day one originale del 10 aprile per evitare che i consumatori in possesso di un pre-order rimanessero a bocca asciutta. Gli inviti a non fare spoiler agli altri appassionati che avrebbero ricevuto il gioco più avanti o fossero legati al pre-acquisto digitale, non sbloccato anzitempo per una curiosa decisione del publisher, sono ovviamente caduti nel vuoto.
Paradossalmente è stato l’editore stesso a farne a sua volta, di spoiler, in un trailer di lancio che non ha lasciato molto all’immaginazione similmente a quanto accadde ai tempi di Death Stranding; è l’autore ad avere l’ultima parola su come debba essere portata avanti la campagna di avvicinamento ad un suo prodotto, e di questo ne siamo convinti oggi come allora, ma è evidente come lo spoiler sia un fattore la cui intensità estremamente soggettiva esponga a critiche e irritazione, legittima, in fan ai quali stai dicendo a gran voce di non condividerne.
Le buone intenzioni di Square Enix ci hanno inoltre condotto in un cortocircuito con cui è stato difficile convivere a livello lavorativo; i giocatori si sono ritrovati con le copie regolarmente acquistate nelle loro mani ben prima che scadesse l’embargo cui come stampa abbiamo dovuto attenerci per fornirvi un nostro giudizio, e questo ha evidentemente “disinnescato”, volenti o nolenti, la sua utilità.
Eppure c’era tanto, tantissimo da tenere “segreto” in questo Final Fantasy VII Remake, e ci piace sottolinearlo perché ancora oggi sentiamo domande ironiche su cosa ci sia da spoilerare in un gioco vecchio di oltre vent’anni. Diremo delle banalità ma, sfruttando le definizioni di spoiler narrativo e ludico che abbiamo dato in alto, è il caso di rimarcarlo.
Trattandosi di un remake, lo spoiler può riguardare le novità che Square Enix ha aggiunto – e sono molteplici – e il loro impatto sul gioco originale; banalmente, le fattezze dei personaggi primari e secondari nonché le loro animazioni in questa veste moderna; l’assenza o la presenza di questi personaggi, e l’entità del loro ruolo sia nel gameplay che nella storia qualora alcuni passaggi di essa fossero stati modificati; le eventuali modifiche alla storia e ovviamente il finale, ossia il punto in cui sia “tagliata” la Parte I del rifacimento rispetto al JRPG per la prima PlayStation e come questo taglio sia stato gestito, se con fedeltà integrale o con una nuova visione autoriale.
Teniamo presente che si tratta di un gioco di una quarantina d’ore, infine, e diamo a tutti il tempo di portarlo a termine prima di iniziare a spiattellare in rete e sui social particolari, che siano macroscopici o microscopici, che potrebbero impreziosire l’esperienza degli altri utenti nel momento in cui dovessero scoprirli di per sé.
Con questo articolo non abbiamo voluto proporvi un vademecum su come rapportarsi alla dinamica sociale dello spoiler, ma desideravamo sottolineare come ci sia oggi più che mai – per il momento storico che viviamo e per l’importanza di alcune uscite videoludiche che si stanno verificando nel 2020 – bisogno di rispetto nei confronti degli altri giocatori e delle loro sensibilità in rapporto ad una materia tanto sfumata e personale come questa. Confidiamo che a tali prospettive aderiate tutti, per passare insieme un magnifico day one di Final Fantasy VII Remake – e tanti altri che ci aspettano quest’anno.
Voto Recensione di Final Fantasy VII Remake - Recensione
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