Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream | Provato - La magia dell'alchimia
Abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream, il nuovo JRPG magico di Gust
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a cura di Francesco Corica
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Koei Tecmo Games
- Produttore: Koei Tecmo Games
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 25 febbraio 2022
Nato come franchise prettamente di nicchia e di poca attrattiva per il grande pubblico, nel corso degli anni Atelier ha saputo conquistare una fetta di fan in continua crescita, grazie a uno stile di gameplay e uno stile grafico azzeccati che hanno reso l'IP una vera e propria colonna portante dello studio di sviluppo Gust.
Tra i lavori più apprezzati dello studio di sviluppo degli ultimi anni c'è stato anche Atelier Sophie, primo titolo facente parte della cosiddetta trilogia dei misteri inaugurata nel 2015 e recentemente ripubblicata, insieme agli altri due capitoli di questa particolare collezione, in un unico pacchetto di buona fattura ma poco coraggioso, come vi raccontammo nella nostra recensione dedicata.
Sono passati più di sei anni dal lancio di quella gradevolissima avventura e adesso gli sviluppatori sono quasi pronti a dare i natali al sequel ufficiale: Atelier Sophie 2 The Alchemist of the Mysterious Dream vuole infatti proseguire la piacevole storia dell'omonima protagonista proprio da dove si era interrotta la prima avventura. In attesa del lancio di questa magica produzione, previsto per il prossimo 25 febbraio su PS4, Switch e PC, abbiamo avuto la possibilità di provare con mano i primi momenti di quest'ultima versione, che ci hanno permesso di vedere le novità più importanti più da vicino.
Il mondo dei nostri sogni
La serie si è sempre contraddistinta per il suo gradevole equilibrio tra la rappresentazione della quotidianità e una componente più magica, ma almeno da quanto traspare dai primi istanti di questo secondo capitolo sembra che ci sia l'intenzione di fare un salto di qualità che possa attrarre anche l'attenzione di un pubblico più ampio. L'avventura inizierà infatti con le protagoniste Sophie e Plachta che verranno risucchiate all'interno di un misterioso vortice.
Al suo risveglio, Sophie si ritroverà in un mondo misterioso e nato dai sogni di tutti coloro che abitano al suo interno, ma la Plachta che lei conosceva sembra non esserci più: al suo posto troverà invece un'alchimista con lo stesso nome che, pur avendo un aspetto completamente diverso, sembra ricordare da vicino la ragazza che lei ha conosciuto. Sophie deciderà dunque di esplorare questa nuova inaspettata area, facendo nuove conoscenze alla ricerca della sua vecchia amica.
La nostra anteprima ha potuto coprire solamente all'incirca le prime tre ore della seconda avventura magica, ma che sono state sufficienti a svelare quanto gli sviluppatori abbiano deciso di trarre giovamento e ispirazione dagli ultimi riuscitissimi capitoli della serie.
Se paragonato infatti a Blue Reflection Second Light, l'ultimo titolo prodotto da Gust e Koei Tecmo, appare evidente come la componente grafica di Atelier Sophie 2 abbia ricevuto una maggiore attenzione rispetto al passato: pur non raggiungendo un livello degno della next-gen, un aspetto prevedibile considerando le piattaforme per le quali è in uscita, i volti dei personaggi appaiono rigorosamente più puliti e dettagliati, mentre le ambientazioni riescono a mantenere quel giusto mix tra semplicità e fascino fantasy che farà venire voglia ai giocatori di esplorare e raccogliere quanti più materiali possibili.
Anche i combattimenti, complice l'eccellente lavoro svolto con gli Atelier Ryza, ci hanno restituito la sensazione di essere molto più ispirati: se nella trilogia dei misteri le battaglie erano un elemento facoltativo non necessario, con la seconda avventura di Sophie gli sviluppatori pare abbiano individuato il corretto equilibrio tra semplicità e profondità, in grado di soddisfare non solo i palati dei giocatori più esigenti, ma anche di tutti coloro cerchino un'avventura senza eccessive pretese per rilassarsi.
Oltre alla possibilità di sferrare colpi standard o con le magie, ci sarà infatti quella di effettuare combinazioni in squadra, sia offensive che difensive: anche i personaggi giocabili presenti nel team di riserva avranno la possibilità di brillare, sostituendosi ai combattenti principali nel momento del bisogno e proteggendoli da danni pericolosi.
Resta naturalmente da capire se queste meccaniche siano state accuratamente bilanciate, dato che il rischio di poterne abusare per rendere l'avventura una passeggiata è estremamente elevato, ma nel complesso è evidente la volontà di voler provare a rendere il gameplay molto più moderno.
Passione alchimia
Ma l'attenzione principale del gameplay di Atelier Sophie 2, come da tradizione, è stata riservata principalmente all'esplorazione e alla raccolta degli ingredienti necessari per l'alchimia: la nostra protagonista non dovrà mai dimenticarsi di scoprire abbastanza risorse utili per la creazione di nuovi strumenti, armi e tanti altri oggetti utili.
Un aspetto implementato non solo nello svolgimento della storia, ma anche come meccanica di gameplay stessa: durante la sua avventura, se saranno soddisfatte determinate condizioni nascoste, Sophie potrebbe anche avere un'intuizione per sbloccare automaticamente una nuova ricetta e a quel punto non dovremo fare altro che tornare al nostro Atelier per iniziare immediatamente a crearla.
Le meccaniche di crafting sono rimaste praticamente invariate rispetto alla formula che i fan conoscono da tempo: l'alchimia ci permetterà di combinare diversi strumenti, la cui qualità del prodotto finale dipenderà da tanti piccoli fattori come gli elementi corrispondenti, la loro complessiva qualità e abilità nascoste secondarie. Un ruolo chiave lo ricoprirà anche la nostra abilità nel riuscire a combinarli adeguatamente: non solo dovremo riempire il relativo schermo il più possibile, ma dovremo fare in modo di trovare la giusta combinazione con gli elementi richiesti per ottenere i migliori risultati.
Non tutti i materiali saranno però accessibili da subito: a volte non solo sarà necessario essere in grado di creare un determinato ingrediente, ma bisognerà anche aver sbloccato uno strumento adatto. La protagonista di Atelier Sophie 2 potrà infatti equipaggiare strumenti per poter interagire con gli elementi visibili nel mondo, per esempio utilizzando un amo per pescare o una particolare falce per tagliare i fiori più alti.
Dovremo però tenere conto di un limite di oggetti utilizzabili: durante la nostra prova questo non ha rappresentato un problema, ma la meccanica ha lasciato intuire che nella storia completa potrebbe essere necessario un pizzico di strategia in più anche per gli strumenti da equipaggiare, in base ai materiali maggiormente necessari o alle aree che decideremo di esplorare.
Trattandosi comunque di un JRPG, non possono poi naturalmente mancare le missioni secondarie, che ci permetteranno di ottenere ricche ricompense in denaro o di ottenere ingredienti rari in cambio di oggetti da creare con l'alchimia o dopo aver sconfitto alcuni nemici.
Tra gli avversari che potrebbero essere oggetto delle missioni ci saranno anche alcuni pericolosi mini-boss, opportunamente segnalati sulla mappa: durante le battaglie sarà sempre possibile vedere il loro livello e la quantità di vita necessaria, così da permettere ai giocatori di valutare se affrontare davvero quelle battaglie o se fuggire e prepararsi a riaffrontarle solo quando avremo guadagnato abbastanza esperienza.
In caso di sconfitta, non ci sarà però da preoccuparsi, dato che torneremo automaticamente al nostro Atelier e perderemo semplicemente alcuni ingredienti raccolti a caso. Nel caso non si volessero correre pericoli, sarà sempre possibile tornare alla base premendo semplicemente un pulsante: accedere alle zone principali del gioco è stato reso estremamente semplice e immediato, facilitando dunque anche il farming dei materiali.
Ci sarà, infatti, un limite agli ingredienti che Sophie potrà raccogliere: qualora dovesse essere necessario riorganizzare l'inventario, basterà semplicemente tornare alla nostra base e il più vicino possibile nell'area precedente grazie a uno dei punti di viaggio rapido, sbloccabili esplorando la mappa.
Lo scopo dell'Atelier non è soltanto quello di organizzare e costruire nuovi oggetti, ma anche quello di salvare, riposarsi e far passare il tempo. La nostra base è infatti l'unico luogo dove sarà possibile salvare in qualunque momento i progressi dell'avventura: un aspetto fortunatamente facilitato dal già citato accesso rapido presente nei menù di gioco. In merito alla feature che ci permetterà di riposarci, dovrebbe servire a sfruttare determinate differenze relative a mostri e a missioni secondarie accessibili in base all'ora del giorno, ma durante la nostra prova non abbiamo ancora avuto l'opportunità di vedere questa funzionalità effettivamente in azione.
Questi cambiamenti sono coerenti con la voglia di rendere Atelier Sophie 2 un gioco che sia accessibile sia per i fan di lunga data che per i giocatori novizi: resta naturalmente il dubbio che possa subentrare presto la ripetitività, in particolare per le missioni secondarie che abbiamo notato riciclarsi spesso nonostante fossero passati solo pochi minuti, ma la strada scelta dagli sviluppatori per il futuro del franchise potrebbe rivelarsi quella giusta.
Versione testata: PC
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Gameplay rilassante e divertente allo stesso tempo
-
I combattimenti sono convincenti
-
Lo stile grafico è azzeccato
Contro
-
Alla lunga potrebbe stancare e diventare ripetitivo
-
Dubbi sul bilanciamento dei combattimenti
Commento
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