Astral Chain non è il classico titolo che vi aspettereste da Platinum Games
Astral Chain non è il solito videogioco di Platinum Games anche perché, tra un momento d’azione e l’altro, il protagonista è pur sempre un poliziotto.
a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Platinum Games
- Produttore: Nintendo
- Distributore: Nintendo
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Azione
- Data di uscita: 30 agosto 2019
I primi 90 minuti, circa, di Astral Chain sono tra i più galvanizzanti esordi che Platinum Games ci abbia mai proposto. Dopo una brevissima creazione del personaggio (poche opzioni, che verranno leggermente approfondite nel corso del gioco) veniamo catapultati subito nell’azione. Precisamente, una corsa in motocicletta dentro una galleria, costretti a difenderci dall’assalto di non meglio precisate creature. Un inizio che più cyberpunk non si può, in un tripudio di luci al neon, musica rock ed elettronica. L’intero primo capitolo è un crescendo d’azione dove non si riprende mai fiato, e le meccaniche di gioco vengono spiegate a scaglioni, dando al giocatore giusto quello che serve per poter capire cosa sta succedendo intorno a lui.
Ci vengono introdotti i Legion e la necessità di difendere l’Arca (una sorta di fortezza-città utopica che potrebbe fungere da rifugio definitivo per l’umanità) dall’assalto delle Chimere, creature che infestano il nostro mondo attraverso dei portali. Vanno ovviamente annientati attraverso l’uso della forza, con i suddetti guardiani che aiuteranno il protagonista (maschile o femminile, muto, con il fratello gemello del sesso non scelto che invece è doppiato e caratterizzato) a scatenare le combo più feroci possibili. Le Chimere ed i Legion, scopriremo subito dopo la prima adrenalinica sequenza, sono legati a doppio filo. Con un’idea che ricorda vagamente Neon Genesis Evangelion (Astral Chain lo citerà alcune volte) il machiavellico Yoseph, comandante dell’unità special Neuron, ha trovato il modo di intrappolare queste creature e trasformarle nei Legion, degli esseri che accompagnano gli agenti speciali della Neuron a cui sono legati in maniera neurale con il cosiddetto sistema Legatus, attraverso una… catena astrale.
Questo è l’incipit di Astral Chain. Sebbene l’ultimo lavoro di Platinum Games in esclusiva per Nintendo Switch possa sembrare il classico action sugli stilemi della software house nipponica, a poco a poco si scopre che questo è tutt’altro che il classico action a cui noi fan dei ragazzi di platino ci siamo abituati. Con Astral Chain, l’impressione è che lo studio di Osaka abbia voluto fare i conti con la propria storia e provare a fare una summa di tutto ciò che hanno creato finora. Come vi accennavo nell’anteprima, quelli di voi dall’occhio più allenato troveranno riferimenti ludici a praticamente ogni opera mai sviluppata da Platinum Games, con anche qualche rimando a quando esisteva ancora Clover Studio: da Okami e Viewtiful Joe fino a Bayonetta e Nier: Automata. Un lavoro del genere, fatto di sperimentazione nel creare un’avventura molto più corposa del solito, ha portato un risultato molto positivo, pur con alcune perplessità e leggere storture di cui bisogna tenere conto.
+ Worldbuilding coinvolgente
+ Avventura longeva, più del previsto
- I casi secondari sono spesso dei meri riempitivi
- Qualche inciampo dell’engine
8.3
Astral Chain è senza ombra di dubbio il lavoro più complesso di Platinum Games, ed allo stesso tempo tra i più eclettici e distintivi della storia dello studio di Osaka. È evidente la voglia di fare tesoro del proprio lavoro e costruire un gameplay che prenda le miglior idee da tutte le produzioni degli anni passati. Per un fan di Platinum Games è una gustosa enciclopedia del videogioco d’azione, per un neofita una corposa enciclopedia da studiare, ma che è possibile affrontare con più dolcezza grazie a delle sagge opzioni in termini di bilanciamento dell’esperienza di gioco. Astral Chain è più un’avventura che un gioco d’azione per certi versi. Ci sono vari collezionabili, missioni principali e secondari, capi d’abbigliamento per personalizzare il protagonista, una colonna sonora molto buona, ma sebbene il worldbuilding sia strepitoso purtroppo narrativa e personaggi non riescono a rendere memorabile l’avventura quando i titoli di coda iniziano a scorrere. In ogni caso, se c’è un “anime videoludico”, da oggi è difficile trovarne qualcuno migliore di Astral Chain.
Voto Recensione di Astral Chain - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Combat system stratificato e pieno di opzioni, forse come non mai
-
Worldbuilding coinvolgente
-
Avventura longeva, più del previsto
Contro
-
Trama e personaggi fuori fuoco
-
I casi secondari sono spesso dei meri riempitivi
-
Qualche inciampo dell’engine