Assassin’s Creed 2, Ezio e i calamari – Il Dettaglio
Quando si va in cerca di un’armatura leggendaria, non si sa mai a cosa si va incontro…
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a cura di Francesco Ursino
Assassin’s Creed 2 ha rappresentato un evidente salto di qualità rispetto al primo capitolo della serie Ubisoft. Le avventure di Altair, che secondo me avevano dinamiche molto carine in alcuni casi, sono state seguite dalla saga di questo ragazzotto, Ezio Auditore da Firenze, che il mondo videoludico ha imparato ad amare in poco tempo.
Accompagnato da trailer che a guardarli ancora oggi ci si stropiccia gli occhi (come quello dell’E3 2009), il titolo uscì ben undici anni fa, e diede il definitivo slancio alla stagione di grandissimo successo del franchise della compagnia transalpina.
Per celebrare l’anniversario in questione (che si terrà il prossimo novembre, tanto per essere precisi), questa puntata de Il Dettaglio si concentra su uno dei particolari più strambi delle avventure dell’assassino fiorentino.
Le piacevoli attività proposte da Assassin’s Creed 2
Il Dettaglio di questa settimana è stato ispirato da un’intuizione del sempre ottimo Adriano Di Medio, fonte inesauribile di particolari sfiziosi del mondo videoludico. Parlando con Adriano, è rispuntato fuori proprio un dettaglio di Assassin’s Creed 2 al limite tra il bizzarro e il senza senso.
Ma andiamo con ordine. A quanto posso ricordare, Assassin’s Creed 2 era un titolo bello da vedere e anche da giocare. Introduceva dinamiche nuove per la serie (alcune delle quali verranno riproposte incessantemente per gli anni successivi), e offriva una rappresentazione dell’Italia rinascimentale che aveva dell’incredibile.
Anche solo arrampicarsi sui monumenti di Firenze costituiva un’attività che poteva tranquillamente portare via ore intere. Ma oltre all’esplorazione, e alla storia che mischiava in maniera creativa realtà e finzione, c’erano tante altre cose da fare.
Le side quest erano piuttosto varie, probabilmente non tutte così divertenti ma sicuramente degne di essere provate almeno qualche volta. Anche perché tra la raccolta di glifi, piume del sempre compianto Petruccio e corse per i tetti, a Ezio rimaneva anche il tempo di mettersi alla ricerca di tesori preziosi.
E qui parto per descrivere meglio il dettaglio di questa settimana.
Ezio il tombarolo
Tra le attività in cui era possibile dilettarsi nei panni di Ezio c’era anche la ricerca di tombe. Si trattava di luoghi piuttosto speciali, perché costudivano i corpi di grandi Assassini del passato. L’incentivo a venire a capo di tutte e sei le sfide – che avevano un certo sentore di Prince of Persia – era la possibilità di sbloccare l’armatura di Altair. Armatura che, per quanto possa capirne io, non era poi così bella da vedere se confrontata con le splendide tenute di Ezio (se non vi ricordate qual era, date un’occhiata a questo video). Come si dice, l’importante non è la destinazione, ma il viaggio.
Per poter mettere le mani su questo completo un po’ vintage, bisognava quindi darsi da fare ed esplorare tombe vecchie come il cucco. Di certo, gli Assassini sapevano trattarsi bene: invece che in comuni cimiteri, i prodi eroi del passato trovavano posto, ad esempio, nelle catacombe di Santa Maria Novella, oppure nelle profondità di Santa Maria del Fiore, per non parlare della Basilica di San Marco.
A noi però interessa parlare di Leonius. Anzi, della sua tomba, posta nella chiesa di Santa Maria della Visitazione.
Il calamaro assassino colpisce ancora
Assassin’s Creed 2 include alcuni easter egg piuttosto bizzarri. E se la versione inglese del gioco ne approfittava per buttare lì un bel “It’s a-me, Mario!” durante l’incontro tra Ezio e lo zio, quello che succedeva in Santa Maria della Visitazione virava un po’ sull’inquietante.
Sì, perché quando ci si addentrava nella chiesa in cerca della tomba di Leonius, si arrivava in un punto in cui Ezio si ritrovava davanti a uno specchio d’acqua. Se si agiva su una leva vicina, e ci si fermava a fissare l’acqua per un minuto o giù di lì, si poteva osservare un calamaro gigante nuotare appena sotto la superficie. E se si rimaneva ancora in attesa, agendo ancora sulla leva, si veniva ricompensati dalla visione di un mega tentacolo, che si ergeva in aria prima di inabissarsi nuovamente (qui trovate il video della sequenza).
La faccenda, tutto sommato, finiva lì, ma in fondo non è questo il punto. Il punto è che erano anche questi dettagli senza senso che rendevano Assassin’s Creed 2 un gioco dal quale era difficile staccarsi. In minima parte, è anche per i piccoli particolari del genere che le avventure di Ezio vengono ricordate ancora oggi.
Tra l’altro, la serie di Ubisoft propose pochi anni dopo un altro easter egg con protagonista un calamaro. In Assassin’s Creed: Black Flag, infatti, se ci immergeva nei pressi del relitto della Atocha, si poteva assistere a una drammatica lotta tra un calamaro gigante e una balena bianca. Ovviamente, alla fine il vincitore era il calamaro.