Immagine di Wanted: Dead | Recensione - L'eredità di Ninja Gaiden... E Devil's Third
RECENSIONE

Wanted: Dead | Recensione - L'eredità di Ninja Gaiden... E Devil's Third

Dopo Devil's Third, l'ormai estinta Valhalla fondata da Itagaki è stata assorbita da Soleil. Il nome è cambiato, il risultato no: ecco la nostra recensione di Wanted: Dead.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Wanted: Dead
Wanted: Dead
  • Sviluppatore: Soleil
  • Produttore: 110 Industries
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Sparatutto , Hack n' slash
  • Data di uscita: 14 febbraio 2023

Com'è possibile, nel 2023, far uscire sul mercato un gioco come Wanted: Dead? La domanda nasce spontanea osservandolo di primo acchito e provandolo per qualche minuto. Verrebbe quasi mettersi le mani ai capelli e liquidarlo rapidamente con una sonora bocciatura, perché nel gioco sviluppato da Soleil i problemi sono tanti e tutti piuttosto evidenti fin da subito.

La sensazione va acuendosi dopo qualche partita, al punto che ci si chiede inevitabilmente se ci siano anche dei serissimi problemi di bilanciamento che impediscono la corretta progressione di gioco. Poi diventa necessario fare un profondo respiro, fermarsi un attimo e capire con attenzione qual è la vera filosofia della software house, composta da alcuni veterani che hanno lavorato a Ninja Gaiden... Ma anche a Devil'd Third.

Come si può scindere un passato composto da un grande successo e un grande fallimento? Wanted: Dead è più vicino al primo o al secondo? La verità, come si direbbe in questi casi, sta un po' in mezzo, ma stavolta è molto più sbilanciata in direzione dell'ultimo flop targato Itagaki ed ex Valhalla. Eppure, per approcciare questo titolo, bisogna armarsi di pazienza e tanta buona volontà, utile anche per fare un passo indietro nel tempo e dimenticare per un po' di ore l'epoca in cui ci troviamo.

Wanted: Dead e il rifiuto della modernità

Non sappiamo esattamente se possa bastare per tutti, questo sforzo di tornare indietro con la mente e accettare che Wanted: Dead (potete comprare la collector's edition per PS5 su Amazon) sia un gioco vecchio da qualunque punto di vista lo si osservi, anche e soprattutto per il modo che ha di concepire la sua struttura e la sua grande rigidità.

Sappiamo però che alcuni giocatori davvero hardcore potranno dargli una chance, perché si tratta di un progetto che non ama perdersi troppo in sottigliezze e che non è mai indulgente col giocatore, anche al costo di lasciarsi abbandonare dopo un paio di tentativi andati male.

Andiamo un attimo con ordine, perché è necessario mettere in chiaro alcuni punti.

Wanted: Dead è un gioco che invoca a gran voce gli action di un paio di generazioni fa, quelli in cui non esistevano le grandi facilitazioni a cui i giocatori hanno accesso oggi. Il modo in cui questa filosofia è implementata deve invece essere oggetto di critica, perché non si potrebbe in alcun modo giustificare un giudizio sguaiato solo perché la difficoltà elitaria (soprattutto ai livelli più alti) potrebbe per qualcuno ammorbidire il tenore qualitativo al ribasso dell'opera.

In questa bilancia su cui ognuno potrà distribuire il peso dove più preferisce, ci sono dei valori oggettivi che non possono evaporare nemmeno davanti a occhi ingenui o selettivi per convenienza.

Come si conviene a molti titoli del genere, anche per Wanted: Dead non dovete aspettarvi una storia particolarmente elaborata (se non altro, almeno l'italiano è presente). Al contrario, è più una sorta di sottofondo tra le sparatorie, le mazzate e le morti ripetute in cui vi ritroverete vostro malgrado.

L'avventura ambientata in un mondo distopico a tinte cyberpunk segue una settimana di lavoro della cosiddetta Unità Zombie, una squadra d'élite della polizia di Hong Kong a cui è stata affidata la missione di scoprire le origini di una pericolosa cospirazione aziendale di notevoli dimensioni.

Accompagnato da tre colleghi che agiranno sul campo in modo raramente efficiente, il giocatore impersonerà l'unica donna del gruppo: Hannah Stone, tenace poliziotta di Hong Kong determinata a sventare piani segreti avvolti nel mistero e in grado di espandersi ben oltre i confini dello spionaggio tra mega corporazioni. Il modo in cui viene sviluppato il racconto è molto all'acqua di rose, trash e con tutte quelle assurdità già presenti nelle precedenti opere dei veterani del genere.

Al di là di questa scusa per menare le mani, il vero scopo principale è quello di affrontare mercenari, membri di bande, contractor militari privati e altro che non vi sveliamo in un crescendo continuo di difficoltà.

I primi livelli lasciano già intendere che Wanted: Dead non sarà una passeggiata di salute, e in fin dei conti fungeranno da tutorial espanso utile a comprendere che non esistono reali scappatoie e che gli errori o la scarsa abilità vengono sempre pagati a carissimo prezzo.

Ci sono delle chiare schematicità che vengono prima proposte una per volta, poi mescolate insieme per verificare che abbiate davvero imparato fino in fondo a gestire il tutto, fino ad arrivare a picchi di difficoltà (e frustrazione, tanta) molto alti se sceglierete la sfida più elevata.

In Wanted: Dead morire significa ripartire dall'ultimo checkpoint e rifare un'intera sezione prima di arrivare al punto in cui effettivamente si presenta la maggiore asperità del momento.

Questo vuol dire anche saper gestire al meglio le proprie forze, le proprie risorse e anche mettere a frutto gli insegnamenti che il gioco vi avrà impartito duramente. Se non riuscirete a piegarvi a questa conduzione di gioco, preparatevi a metterlo da parte una volta per tutte – oppure provate, provate e provate ancora fin quando non avrete appreso perfettamente i pattern comportamentali dei nemici, i loro punti deboli e i momenti in cui bisogna capire quando bisogna parare o schivare.

Gameplay

Pensate a Wanted: Dead come a un gioco suddiviso a compartimenti stagni, con zone separate in maniera molto netta e arene dalle forme semplici e dal game design davvero basilare in cui dovrete epurare la minaccia prima di avanzare.

Adesso, abituatevi all'idea che certe tipologie di nemici come quelle armate di coltello sono più pericolose di chi imbraccia un fucile d'assalto, o che quelle apparentemente più semplici di altre vi possano farvi urlare contro la tv. Il tutto, condito da una IA di base davvero indecente, che ci ha sinceramente meravigliato per l'assurda stolidità degli avversari. 

Questo enorme deficit apre effettivamente una profonda breccia tra le file nemiche, e vi capiterà pertanto di gestire con estrema facilità determinate tipologie di avversari, che tutte le volte tenderanno a darvi le spalle quando gli sparate addosso o a occuparsi dei vostri compagni mentre li usate come manichini inanimati da crivellare di colpi e tagliare a pezzi con la vostra katana.

Avrete a questo punto compreso che Wanted: Dead è un action ibrido, che per certi versi ricorda in modo evidente anche i fasti tutt'altro che gloriosi di Devil's Third.

Le libertà di utilizzo delle armi, nonostante l'equipaggiamento da selezionare a inizio missione e durante alcuni checkpoint, restano tuttavia limitate dal fatto che l'efficacia effettiva dipende sempre da come gli sviluppatori l'hanno impostata, ossia seguendo non poche restrizioni.

Dimenticatevi dunque la logica, perché se dovrete compiere determinate azioni e movimenti non esiste molta scelta per cavarsela diversamente. Poniamo ad esempio che dobbiate effettuare un parry contro il tank armato di scudo, prima di renderlo vulnerabile, o che dobbiate fare in modo di evitare con perizia una sequela di attacchi da un soldato élite prima di attendere i suoi momenti di pausa per colpirlo a morte.

Immaginate adesso gli esempi testé menzionati, assieme a quelli davanti a cui vi ritroverete davanti di volta in volta, e unite tutto insieme fino ad arrivare al suo parossismo, che prevede ondate di nemici sempre in sovrannumero dove a un certo punto o vi muoverete come dei perfetti ninja che non sbagliano nulla, o perirete in continuazione. Questo è in buona sostanza ciò che dovrete fare in Wanted: Dead, che è dedicato esclusivamente a chi non ha mai abbandonato l'idea che gli action hardcore vadano fatti in un certo modo, quando ancora la tecnologia non permetteva i passi da gigante di oggi.

Non si dica che è solo una scelta stilistica, perché la verità dei fatti è ben diversa e viene corroborata da realtà come il design dei livelli abbozzato, il comportamento dei nemici davvero sciocco e imperdonabile e tutta una serie di meccaniche stantie che oltretutto sono mal implementate.

Noterete all'istante una certa rigidità dei movimenti, come se tutto fosse meccanico e poco fluido – oppure che, se rimarrete coperti dietro un ostacolo, il massimo che i nemici possano fare per stanarvi è lanciarvi addosso una granata o poco altro ancora. Nessuna manovra di concerto, nessuna manovra a tenaglia e se scappate via e vi infilate in qualche altro giaciglio, saranno i vostri compagni a tenerli occupati.

Tecnicamente Wanted: Dead delude non poco, e non ci riferiamo alla sola grafica arretrata. La cosmesi generale è sottotono, la modellazione poligonale è molto lontana dagli standard moderni, ai movimenti sembrano mancare animazioni di raccordo, la mobilia degli ambienti è rarefatta e c'è davvero poco che possa catturare l'occhio.

Potranno avvicinarsi a Wanted: Dead solo gli integralisti degli action game di una volta, ma la distanza con gli equilibri di Ninja Gaiden è davvero siderale, fotografando una situazione semplicemente impietosa.

Versione recensita: PS5

Voto Recensione di Wanted: Dead - Recensione


5.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Hardcore e mai indulgente col giocatore...

  • Imparare a memoria i pattern d'attacco e perfezionarsi ha sempre un grande fascino, per il genere

Contro

  • ... A patto che si facciano i conti con aspetti controversi e con una concezione di gioco estremamente conservatrice

  • IA indegna

  • Tecnicamente arretrato

Commento

Wanted: Dead si porta appresso una serie di problematiche non trascurabili che vanno a toccare tutti i comparti di gioco, da quello tecnico molto datato, al design ormai fuori dal nostro tempo, fino ad arrivare ad aspetti cruciali come IA ed equilibri del sistema di combattimento. I giocatori hardcore del genere action potranno certamente trovare attrattiva da una simile concezione di gioco, ma dovranno fare i conti con tutte le enormi limitazioni mostrate in sede di recensione.
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