Uno dei discorsi ciclici legati al mondo dei videogiochi è quello relativo al divertimento: persone diverse hanno concezioni diverse di cosa sia divertente fare all’interno di un videogioco, e se alcuni cercano esperienze più immediate – più vicine all’idea di “giocattolo” – altri invece vanno a caccia di viaggi ed esperienze. Mentre videogiocatori e studiosi del medium si interessano alla questione, ci sono anche altri pareri – come quello del cronista di arti marziali miste e comico Joe Rogan, secondo il quale il fatto che i videogiochi siano divertenti è un problema. Perché? Perché questo, essenzialmente, li rende una perdita di tempo.
Intervenendo sull’argomento nel corso del suo podcast, Rogan ha spiegato il suo punto di vista, concentrandosi soprattutto sui ragazzi che passano molte ore ad allenarsi nella speranza di diventare giocatori professionisti. Un’attività che, secondo lui, non li ripagherà mai del tempo che stanno spendendo:
I videogiochi sono un vero problema. Lo sono. E sapete perché? Perché sono divertenti, ca**o. Ci giochi, sono entusiasmanti, ma non ti portano da nessuna parte.
Mentre Rogan collega, quindi, il divertimento alla necessità che questo in qualche modo conduca da una qualche parte, ha spiegato che, per fare un esempio, passare quelle stesse ore per tre anni ad allenarsi nell’arte del Jujitsu porterebbe a un’esperienza di successo. Lo stesso non si può dire dopo tre anni a videogiocare:
Potresti fare qualcosa di entusiasmante e divertente, o semplicemente giocare a dei ca**o di videogiochi. Tre anni dopo saresti ancora lo stesso ragazzino che gioca ai videogiochi e aspetta il ca**o di prossimo gioco in uscita. Starai sprecando il tuo tempo.Sì, ci sono dei ragazzini che fanno tanti ca**o di soldi giocando ai videogiochi, ma devi essere adattabile, devi giocarne parecchi, perché se diventi davvero bravo a giocarne uno – quante possibilità di sono che sia ancora lì tra cinque anni?
La risposta di Cory Barlog, director di God of War
Le riflessioni di Rogan, che per qualche motivo avvicina un’arte e una disciplina come il Jujistu a un’attività di svago e divertissement come il videogioco, non hanno lasciato indifferente Cory Barlog, pluripremiato director di God of War, che sul suo profilo Twitter ha voluto sottolineare che non c’è bisogno che il divertimento porti verso nessuna meta.
Nelle parole di Barlog:
Imparare e crescere a volte significa che a volte hai semplicemente bisogno di sederti a leggere, ascoltare, guardare o giocare qualcosa per espandere la tua mente. Il divertimento non è né una stravaganza né un pericolo per l’umanità. Tutti hanno il diritto di godersi la loro vita.
learning and growing sometimes means that you simply need to sit down and read, listen, watch or play something to expand your mind.
fun is neither an extravagance nor a harmful negative to humanity.
everyone has the right to have their own joy in life.❤️ https://t.co/jTLmDrmcrl
— Cory Barlog ? (@corybarlog) July 26, 2020
Una replica e un commento che pongono giustamente l’accento sul fatto che, come insegnano i game studies, giocare per un fine semplicemente non è gioco, e pertanto non è divertimento – perché giocare deve essere un’attività volontaria che non ha gli obblighi di una disciplina. Il paragone con il Jiujistu, o l’accostamento compiuto da Rogan tra videogiochi in generale e allenamenti per gli eSport, insomma, fa discutere – e probabilmente lo farà ancora.
Fonte: Twitter
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