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Uncharted 4 e la narrativa: il mito del pirata tra sogno e realtà - Speciale

A quattro anni dalla sua conclusione, indaghiamo le radici storiche e tematiche di Uncharted 4, perché pirata e cacciatore di tesori non sono così diversi.

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a cura di Adriano Di Medio

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Uncharted 4: Fine di un ladro
  • Sviluppatore: Naughty Dog
  • Produttore: Sony
  • Distributore: Sony
  • Piattaforme: PS4
  • Generi: Azione , Avventura
  • Data di uscita: 10 maggio 2016

È stato accolto con grande entusiasmo ed è risultato tra i videogiochi più premiati del 2016 e in generale uno dei migliori della sua generazione. Uncharted 4: A Thief’s End (da noi conosciuto come Uncharted 4: Fine di un Ladro) è stato l’ultimo videogioco “maggiore” di Naughty Dog prima del recentissimo The Last of Us: Part II. Ma seppure ogni avventura di Nathan Drake si configuri con precise radici storiche, questa sua conclusione invade tanto la storia umana quanto la storia personale di Nate. Ecco quindi che vale la pena indagare le radici storiche e storiografiche dietro all’ultima opera della coppia Bruce Straley-Neil Druckmann.

Uncharted 4: Storia di Zio Henry

La tematica portante di Uncharted 4 è l’inseguimento del tesoro del pirata Henry Avery, una figura storica realmente esistita, vissuta nella seconda metà del Seicento ma la cui data di morte rimane ancora adesso ignota. Pur se il suo operato si colloca decenni prima della cosiddetta “epoca d’oro della pirateria” e quindi oggi sia assai meno conosciuto al grande pubblico, ai suoi tempi Avery fu davvero una leggenda vivente.

Una leggenda alimentata anche dai mass media dell’epoca: su di lui venne scritta l’opera The Successful Pirate (Il Pirata di successo) ma soprattutto Il Re dei Pirati, libro di Daniel Defoe che parrebbe avere tra le sue fonti delle interviste di prima mano con lo stesso Avery. La denominazione “regale” di Avery derivò proprio dall’autore di Robinson Crusoe, e con quella fu così ricordato che metaforicamente arrivò persino in Giappone: Eiichiro Oda si ispirò proprio a Avery per Gol D. Roger, il Re dei Pirati del suo One Piece.

La caccia al tesoro di Uncharted 4 è prima di tutto un grande inganno. Ma come molti altri della sua stessa generazione videoludica, è un inganno a fin di bene. L’ultima avventura di Nathan Drake riflette su sé stessa inscenando prima di tutto una vicenda umana, dalla febbre dell’oro fino alla realizzazione dei propri errori. E dove Avery inseguirà la spirale fino all’unica conclusione possibile, Nathan capirà che ci sono cose che i soldi non possono comprare e buchi che non possono riempire. E forse, se più persone valutassero più la casa che l’oro, forse questo mondo sarebbe un posto migliore.

Voto Recensione di Uncharted 4: Fine di un ladro - Recensione


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Commento

La caccia al tesoro di Uncharted 4 è prima di tutto un grande inganno. Ma come molti altri della sua stessa generazione videoludica, è un inganno a fin di bene. L’ultima avventura di Nathan Drake riflette su sé stessa inscenando prima di tutto una vicenda umana, dalla febbre dell’oro fino alla realizzazione dei propri errori. E dove Avery inseguirà la spirale fino all’unica conclusione possibile, Nathan capirà che ci sono cose che i soldi non possono comprare e buchi che non possono riempire. E forse, se più persone valutassero più la casa che l’oro, forse questo mondo sarebbe un posto migliore.
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