The Witcher Stagione 2 | Recensione
Il ritorno di Geralt di Rivia, nella review in progress dei primi episodi della seconda stagione di The Witcher.
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Produttore: Netflix
- Distributore: Netflix
- Data di uscita: 2019 (S1), 2021 (S2), 2023 (S3)
Aggiornamento 18 dicembre: abbiamo aggiornato la recensione dopo aver visto anche gli ultimi due episodi. La review è ora completa e definitiva.
La lavorazione di The Witcher Stagione 2 non è stata sicuramente delle più facili, specie per via dell'emergenza sanitaria mondiale che ha rallentato la produzione dello show in maniera decisamente marcata. I continui stop e i vari posticipi sulla tabella di marcia hanno infatti messo a dura prova lo staff capeggiato dalla showrunner Lauren Schmidt Hissrich, nonostante alla fine della fiera si sia arrivati comunque al tanto agognato ciak finale.
Cercando di ingannare l'attesa, ben cosciente di avere tra le mani una gallina dalle uova d'oro, Netflix ha dapprima dato alla luce un film di animazione che racconta le origini di Vesemir, mentore di Geralt di Rivia, ossia The Witcher Nightmare of the Wolf, proseguendo poi con altri progetti attualmente in lavorazione come il prequel live-action chiamato Blood Origin, anch'esso pensato per espandere creato da Andrzej Sapkowski.
Ora, i fan di Geralt si stanno finalmente preparando a mettere le mani (se così possiamo dire) su The Witcher Stagione 2, di cui abbiamo potuto guardare in anteprima i primi sei episodi.
Il vortice del destino
Partiamo subito col dire che, al di fuori di un singolo episodio tratto dal primo volume di racconti, Il Guardiano degli Innocenti, l'intera seconda stagione è basata sugli avvenimenti del romanzo Il sangue degli Elfi, un'opera che gli appassionati di fantasy hanno imparato a conoscere molto bene. La leggendaria Battaglia di Sodden è giunta al termine e ogni personaggio dovrà quindi seguire il sentiero che porterà a compimento il suo destino: lo scontro con Nilfgaard ha infatti mescolato nuovamente le carte, tanto che gli stessi protagonisti dovranno ritrovare loro stessi, in un modo o nell'altro.
Scopriremo come Geralt (interpretato nuovamente da Henry Cavill) è riuscito a diventato un Witcher della Scuola del Lupo, addestrato nella fortezza di Kaer Morhen, luogo infausto in cui i giovani allievi sono chiamati a sopravvivere, prima ad alcuni mutageni che gli vengono somministrati e - nel caso non cadano vittime del veleno addestrandosi alle più incisive tecniche e strategie di lotta.
In tutto questo troviamo Cirilla (Freya Allan), scortata dallo stesso Geralt all'interno di Kaer Morhen e intenta a scoprire le origini del suo potere, costi quel che costi, anche se ciò vuol dire sottoporsi ad allenamenti estenuanti oltre ogni limite psichico e fisico. Vesemir (Kim Bodnia), dopo aver incontrato nuovamente il suo allievo prediletto, sarà chiamato ora a dare una mano anche alla giovane Ciri.
La ragazza è infatti dotata di un potere straordinario e oltre ogni immaginazione, ossia quello di riuscire ad avere visioni che riguardano eventi futuri, un potere che va però tenuto sotto controllo, visto che solo la guida di un Witcher saggio ed esperto potrà impedire a Ciri di compiere atti sconsiderati che possano mettere a repentaglio la sua vita e quella di chi li circonda.
Questo fungerà da apripista verso un approfondimento del personaggio che i fan aspettano da tempo, sin dalla prima stagione di The Witcher, ma che giocoforza la narrazione ha dovuto relegare in panchina sino a questo momento. Il Lupo Bianco Geralt non sa fino a quanto e dove spingersi per proteggere Ciri, sebbene l'unica cosa importante sia la sua incolumità.
Anche in questo secondo ciclo di puntate di The Witcher il tema del diverso e delle discriminazioni sembra in qualche modo tenere banco ancora una volta, sia per quanto riguarda lo stesso clan dei Witcher che per quanto concerne il popolo degli elfi, perseguitato per motivi assolutamente deplorevoli da un gran numero di esseri umani. Ciò porterà a una situazione tesa e apparentemente irrisolvibile, che scatenerà conseguenze evidenti che si protrarranno sino agli episodi finali di questa seconda stagione Netflix.
Gli stati sorgono e cadono come la marea
Senza rovinarvi la sorpresa in alcun modo, sappiate solo che The Witcher Stagione 2 proporrà nuovamente un intreccio di politica e combattimenti cappa e spada, da sempre marchio di fabbrica del mondo ideato da Sapkowski nei suoi romanzi, riproposto anche da CD Projekt RED nella sua saga di videogiochi di successo, in particolar modo il bellissimo The Witcher 3 Wild Hunt.
Proprio il videogioco è spesso e volentieri omaggiato in inquadrature e situazioni, tali da rendere questa seconda stagione appetibile anche a chi ha solamente giocato le avventure videoludiche di Geralt, tralasciando il materiale narrativo originale. Per il resto, chiunque abbia imparato a conoscere per filo e per segno il Continente ritroverà personaggi che già conosceva, oltre all'inserimento di nuovi inclusi per l'occasione.
Per il resto, torna prepotente anche uno dei tratti distintivi del contesto creato dal romanziere polacco e riproposto sul piccolo schermo nella serie Netflix, ossia una generale violenza sanguinolenta, enfatizzata da ottime sequenze di combattimento all'arma bianca e da battaglie di ampio respiro che doneranno al tutto il consueto look dark fantasy. Nei nuovi episodi disponibili su Netflix non mancheranno quindi una certa fedeltà verso l'ispirazione originaria, oltre a un’attenzione minuziosa e particolareggiata verso i personaggi presenti nei libri, limitando la reinterpretazione al minimo indispensabile, in modo da venire incontro alle esigenze televisive.
Questo significa che gli appassionati di The Witcher si ritroveranno tra le mani una copia carbone dei romanzi, bensì un riadattamento efficace e coerente, estremamente rispettato e ampliato. Senza contare che anche la struttura generale della narrazione, fin troppo frammentata e sconnessa nella prima stagione, appare ora decisamente più lineare e quindi comprensibile.
E se anche la resa delle varie scenografie, dei costumi, delle armi e della colonna sonora, oltre a una fotografia assolutamente puntuale nel rendere verosimili le varie inquadrature (e strizzando spesso e volentieri l'occhio alla serie di videogiochi, prima ancora che ai romanzi) vien da sé che i primi sei episodi della seconda stagione di The Witcher sono in grado di ampliare e migliorare quasi ogni aspetto del precedente ciclo di puntate, con la speranza che anche i due episodi finali (ancora inediti in fase di recensione ma di cui vi parleremo prossimamente) possano chiudere con assoluta una serie destinata ad espandere ancora di più l'universo fantasy di Andrzej Sapkowski, divenuto - ora più che mai - un marchio di fabbrica di reale importanza per il colosso dello streaming.
The Witcher Stagione 2 sarà disponibile in esclusiva sul catalogo Netflix dal 17 dicembre prossimo.
Aggiornamento 18 dicembre
Dopo aver avuto di visionare anche gli ultimi due episodi mancanti in fase di recensione, ossia "Voleth Meir" e "Famiglia", possiamo confermare quanto di buono scritto in precedenza, ossia che The Witcher Stagione 2 è – pur essendo di fatto una serie di transizione e senza l'effetto sorpresa dello show uscito nel 2019 – un ulteriore passo avanti per quanto concerne la mitologia dei romanzi di Andrzej Sapkowski, portati con sapienza sul piccolo schermo da Netflix.
Pur non cadendo in spoiler di sorta, il finale di stagione lascia spazio a future avventure per Geralt di Rivia e compagni, le quali saranno affiancate da tutti i vari progetti trasversali a tema (tra cui prequel e serie animata in testa). Ad maiora, Lupo Bianco.
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Voto Recensione di The Witcher (serie TV) - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Maggiore linearità narrativa
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Scenografie evocative
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Ottimi personaggi di contorno
Contro
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Manca forse l'effetto sorpresa della Stagione 1
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Una certa lentezza in alcuni passaggi